CHIUSI, UNA SERATA A PARLARE DI MARKETING. DOVE? NEL NUOVO PALASPORT

venerdì 19th, ottobre 2018 / 17:33
CHIUSI, UNA SERATA A PARLARE DI MARKETING. DOVE? NEL NUOVO PALASPORT
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CHIUSI – Metti una sera, all’improvviso, al Palasport. Quello nuovo, in località Pania. Nessuno in verità se lo aspettava perché il Palasport non è ancora ufficialmente finito. Inizialmente era stata indicata una location diversa. L’occasione è un incontro con gli imprenditori organizzato dal Comune insieme ad una azienda privata, per parlare di marketing, l’iscrizione è gratuita e il numero dei partecipanti si annuncia piuttosto elevato, sopra le 100 unità. La Sala San Francesco potrebbe risultare insufficiente, il Teatro poco adatto per la tipologia dell’incontro… E allora ecco che il sindaco Bettollini prende la palla al balzo per fare egli stesso un po’ di marketing e per far vedere in anteprima ad una platea numerosa e selezionata quello che potrebbe essere il fiore all’occhiello dei suoi 5 anni da sindaco. Il nuovo Palasport, appunto. Che lunedì prossimo vedrà arrivare la commissione per il collaudo della struttura. La strada di accesso dalla rotatoria appena finita e l’esterno sono da sistemare, ma all’interno il Palatenda è praticamente pronto. Mancano solo i seggiolini sulle tribune, per il resto c’è tutto, comprese le attrezzature sportive (rete da volley, porte da calcetto, ecc…). Il colpo d’occhio è positivo. La struttura in legno lamellare è bella e “immensa” rispetto ai palasport della zona (e non solo). Nel raggio di 50-60 km nessun paese anche più grande di Chiusi ha un palasport del genere. Roba che si trova solo nelle città. E’ tutt’altro che un “tendone da circo” come qualcuno lo definì, quando cominciarono i lavori. Bettollini presenta la serata come una sorta di visita guidata al Palasport, per ricevere anche commenti, apprezzamenti, suggerimenti o critiche in vista del collaudo.

Per l’incontro sul marketing, la platea viene allestita nello spazio laterale, a fianco del rettangolo di gioco: 200 posti a sedere e ce ne starebbero altrettanti. Sorpresa: anche l’acustica risulta eccellente (a differenza del palasport di Poggio Gallina, dove invece è sempre stata ed è piuttosto carente). E se è eccellente con il palazzetto semivuoto – 150 persone sono un’inezia rispetto allo spazio complessivo – che ne può contenere 800 in tribuna e, all’occorrenza altrettanti sul lato opposto –  la cosa lascia ben sperare anche per iniziative simili a palazzetto gremito: dai congressi, alle convention, ai concerti.

Insomma l’impressione è che dal punto di vista tecnico-funzionale il nuovo Palasport  non sia una castronata. Tutt’altro. E questo è un dato importante per chiunque ne avrà la gestione e dovrà trovare chli lo utilizzerà sia in maniera continuativa che in occasioni specifiche.

Detto questo sulla insolita e imprevista location, l’incontro sul marketing rivolto agli imprenditori locali (artigiani, commercianti, operatori turistici, professionisti…) tenuto da Marco Massai, esperto del gruppo Readytec, azienda locale che ormai è una realtà rilevante anche a livello nazionale nel campo dei servizi informatici, ha fornito certamente nozioni interessanti e utili sulle strategie e le tecniche per fidelizzare la clientela, farla tornare più spesso nel proprio negozio o laboratorio, per accrescere il numero dei clienti, per far lievitare il fatturato e per battere la concorrenza, sempre più spietata, dei colossi dell’E-commerce, tipo Amazon o E-Bay…

Massai ha parlato due ore abbondanti. Alcune delle cose che ha detto potevano sembrare banali o già note, cose che tutti fanno, sull’onda dell’esperienza, dell’intuizione del momento o della “congiuntura” economica, ma che – ha spiegato – non possono essere improvvisate o lasciate al caso, all’inventiva estemporanea, ma vanno strutturate, organizzate, programmate e applicate secondo precisi criteri che gli americani usano dagli inizi del ‘900 e noi italiani invece abbiamo imparato a usare solo negli ultimi 30-40 anni… Ecco allora l’importanza del marketing, ovvero dei metodi per diversificare l’offerta rispetto alla concorrenza, l’importanza del messaggio promozionale e dell’uso dei nuovi mezzi di comunicazione, dai social media, alle news letter aziendali, all’uso delle e-mail. Ma anche l’importanza di come un’azienda si presenta fisicamente, dell’impatto del “front office” con la clientela, quindi in definitiva del “rapporto umano”, del feeling fiduciario tra venditore e cliente, cosa che nessun social media o sito di e-commerce potrà mai garantire…

Molte piccole aziende – ha sottolineato Massai – tendono a sottovalutare questi aspetti, a non considerarli importanti o a lasciarli in secondo piano, per mancanza di tempo, di conoscenze specifiche, di personale specificamente addestrato. E invece dovrebbero dedicarvi attenzione, perché è attraverso queste cose che si cresce e si fa crescere anche il proprio business, anche se l’azienda è piccola, propone un prodotto di nicchia, o opera in zone periferiche e lontane dai grandi flussi… Ha portato molti esempi Marco Massai.

Insomma ha fornito una panoramica interessante, una “infarinata” che può già essere utile a chi c’era, ad ascoltare. Insomma ieri sera nel nuovo Palasport di Chiusi si è cercato di mettere insieme 3 obiettivi: 1) quello del Comune di avere un’offerta commerciale vitale e all’altezza dei tempi, per rendere vitale anche la città; 2) quello del tessuto produttivo e commerciale locale di migliorare le proprie conoscenze e performances; 3) quello dell’azienda privata che offre consulenze e servizi allo scopo.

In questo senso la serata gratuita e “aperta” è stata un’operazione di marketing in sé. Perché l’idea del gruppo Readytec è quella di proporre altri incontri, anzi dei veri e propri corsi “full-immersion”, di una giornata intera, uno a gennaio e uno a marzo, sugli stessi temi, ma in modo più specifico e mirato. Naturalmente a pagamento: 247 euro il primo, 440 il secondo. Possono sembrare cifre consistenti, e lo sono. Ma corsi del genere, sul mercato, costano anche molto di più. E se il marketing è un’investimento e non è mai un’operazione a costo zero, anche imparare a farlo può essere un’investimento.  Ieri sera è stata una sorta di antipasto, un assaggio gratuito.  Qualcuno si fermerà qui. Chi vorrà saperne di più potrà andare avanti e ordinare anche il primo e il secondo, come al ristorante. Sapendo che il primo e secondo non saranno gratis.

In tutto questo il Comune si è prestato a “sostenere e favorire una iniziativa privata”? Sì. Ma, come dicevamo, il Comune ha interesse ad avere aziende commerciali, operatori turistici, imprese produttive sempre più attrezzate e sempre più in grado di affrontare le sfide della tecnologia, del commercio digitale ecc. perché ciò migliora l’immagine, l’appeal e la qualità della vita della città. Del resto una cosa simile l’ha fatta, il Comune, anche venerdì scorso, con la Fondazione Lombardi e il Gruppo Ali che ha avviato il primo Make Campus sula moda e il made in Italy, vedendolo come una opportunità da cogliere. Certo, ha creato un precedente, anzi due. E se d’ora in avanti altre aziende si presenteranno per proporre iniziative simili o diverse, sarà difficile per l’amministrazione dire di no. Ma alla fine di iniziative più ce n’è e meglio è. E ben vengano le iniziative che servono a far crescere la comunità. Sia che si tratti di economia, di cultura, di musica o di sport…

m.l.

 

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