PRONTO SOCCORSO DI CITTA’ DELLA PIEVE, IL CONSIGLIO DI STATO CAMBIA LA SENTENZA DEL TAR E DA’ RAGIONE A REGIONE E ASL. NIENTE RIAPERTURA!

mercoledì 19th, settembre 2018 / 15:36
PRONTO SOCCORSO DI CITTA’ DELLA PIEVE, IL CONSIGLIO DI STATO CAMBIA LA SENTENZA DEL TAR E DA’ RAGIONE A REGIONE E ASL. NIENTE RIAPERTURA!
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CITTA’ DELLA PIEVE – “…  E per questi motivi, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sugli appelli, come in epigrafe proposti: – respinge l’appello incidentale del Comitato per il diritto alla salute – Articolo 32 Costituzione; – dichiara inammissibile l’intervento in appello del Comune di Città della Pieve; – accoglie gli appelli della Azienda USL Umbria n. 1 e della Regione Umbria e, per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, respinge le censure dedotte con il ricorso di primo grado nei confronti della chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Città della Pieve; – dichiara in parte inammissibile ed in parte respinge, nei sensi indicati in motivazione, l’appello incidentale del Comune di Montegabbione. Spese del doppio grado di giudizio compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 26 luglio 2018 con l’intervento dei magistrati: Franco Frattini, Presidente; Umberto Realfonzo, Consigliere; Pierfrancesco Ungari, Consigliere Estensore; Stefania Santoleri, Consigliere; Giulia Ferrari, Consigliere”.

Finita la querelle. Il Pronto Soccorso di Città della Pieve resta chiuso. Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar e dà ragione a Regione Umbria e Asl, respingendo le controdeduzioni e controricorso dei comuni di Montegabbione e di Città della Pieve e del Comitato per il Diritto alla Salute.

Dopo le speranze suscitate dalla sentenza del Tar, alla fine vince il potere, lo “status quo”. “Il potere fa quadrato e si difende, per non rimettere in discussione le scelte operate e contestate”, dicono quelli del Comitato pro-ospedale. La lista Pieve di tutti capeggiata da Maria Luisa Meo commenta così: “Ha perso la giustizia: calpestati i diritti dei cittadini pievesi. Una Regione che invece di tutelare la nostra salute e i nostri diritti, si oppone alla riapertura del nostro Pronto Soccorso e del nostro Ospedale. Una ASL che invece di essere il presidio sanitario per eccellenza sul territorio, si mostra solo un’Azienda a cui devono tornare i conti. E SAREBBERO QUESTI I NOSTRI “RAPPRESENTANTI”?! È UNA VERGOGNA!” 

Sempre Pieve di Tutti , nel ringraziare il sindaco di Montegabbione (ma senza fare cenno al sindaco pievese che pure si è imbarcato nella medesima battaglia), annuncia una Mobilitazione generale: “Stiamo organizzando una MOBILITAZIONE di tutti i cittadini indignati che vogliono manifestare la loro rabbia e preoccupazione contro coloro i quali ci dovrebbero rappresentare, indipendentemente dallo schieramento politico a cui appartengono. Entro le prossime ore vi daremo informazioni su data, luogo e ora”. 

Per ora il Pronto Soccorso resterà chiuso, come è chiuso dal 1 marzo 2017. La battaglia legale al momento segna un punto fermo. Regione e Ausl possono cantare vittoria. I cittadini che si sono autoorganizzati e i Comuni che si sono spesi nella contesa. Una bella “mazzata” per le speranze di riavere il Pronto Soccorso (e un ospedale) funzionante a Città della Pieve. Le reazioni sui social sono tutte improntate, per ora, alla critica feroce nei confronti del potere sordo e cinico e di una politica locale che negli anni ha assecondato lo smantellamento dei servizi socio-sanitari in nome di presunte riorganizzazioni, riqualificazioni, razionalizzazioni, economie di scala e amenità del genere…

In questo clima il povero Fausto Scricciolo, sindaco pievese, ne esce becco e bastonato, ha perso la battaglia contro Regione e Ausl e si ritrova pure sul banco degli accusati per le scelte politiche precedenti…  Il Movimento Pieve di Tutti e i 5 Stelle soffiano sul fuoco della polemica anti Pd, sperando forse di lucrare consensi in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative di primavera. Il Comitato, “percosso e attonito” dalla sentenza del Consiglio di Stato e fortemente indignato, legge le carte (un fascicolo assai copioso) e studia il “che fare”, cercando di non farsi coinvolgere e… travolgere dall’agone politico preelettorale.

Franco Frattini,  più volte il ministro con Silvio Berlusconi, non è solo presidente del Consiglio di Stato, ma anche presidente del Consiglio di Garanzia del Coni che ha sospeso ieri il campionato di calcio di serie B dopo alcune giornate già disputate, per il caos “ripescaggi” e una serie di ricorsi. Insomma uno che in quanto a scelte lineari lascia abbastanza desiderare.

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