SABATO 7, TUTTI CON UNA MAGLIETTA ROSSA PER FERMARE L’EMORRAGIA DI UMANITA’

giovedì 05th, luglio 2018 / 19:10
SABATO 7, TUTTI CON UNA MAGLIETTA ROSSA PER FERMARE L’EMORRAGIA DI UMANITA’
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Qualcuno se lo ricorderà quel gesto, che poi è stato oggetto di documentari, libri, dibattiti, articoli di giornale a go-go. Era il mese di dicembre 1976. Si giocava la finale della Coppa Davis di tennis in Cile. In Italia di discusse molto, anche in Parlamento, sulla stampa e nei partiti se fosse giusto andare o fosse meglio non farlo per non fare un favore “di immagine” a Pinochet che 3 anni prima aveva preso il potere con la forza, uccidendo il presidente Allende e migliaia di oppositori… Gran parte della sinistra si schierò contro la partecipazione dei tennisti azzurri, poi intervenne direttamente Berlinguer e diede il via libera. Panatta e Bertolucci si presentarono alla finale del doppio con una divisa insolita.Una maglietta rossa. All’epoca i tennisti giocavano praticamente sempre con la maglia bianca. Fu una chiara provocazione, di fronte ai generali golpisti (Pinochet però non c’era) e  al mondo intero. Vinsero. E l’Italia vinse anche la Coppa Davis. Un grande risultato sportivo e un gesto che fece epoca e di fatto acquietò le proteste che avevano accompagnato la vigilia della spedizione in Cile.

Una maglietta rossa. Ecco, sabato 7 luglio, tra due giorni, in Italia si rivedranno migliaia di magliette rosse. Non per ricordare il bel gesto di Panatta e Bertolucci, ma per manifestare un pensiero. “Per fermare l’emorragia di umanità”. Con riferimento alla questione dei migranti, dei naufragi, delle morti in mare… Una maglietta rossa, perché rosso è il colore delle magliette che i genitori mettono addosso ai bambini quando si imbarcano sui barconi, serve a individuarli prima e meglio, in caso di naufragio… 

La proposta è stata fatta qualche giorno fa da Don Luigi Ciotti dell’associazione Libera ed è stata fatta propria immediatamente da Legambiente, dall’Anpi, dalla Fiom Cgil… Magliette rosse ovunque. Anche a Chiusi l’Anpi ha proposto un flash mob. E così dappertutto. Un mare di magliette rosse per dire stop al massacro silenzioso e anche all’indifferenza o peggio a politiche e atti governativi che vanno contro la solidarietà e l’accoglienza, ma anche contro le elementari norme della legge del mare… Quindi un messaggio chiaro come lo fu quello di Panatta e Bertolucci ai militari golpisti cileni, all’attuale ministro dell’interno Salvini, che per settimane non ha fatto altro che parlare di porti da chiudere, Sos da ignorare e migranti da rimandare a casa. E un messaggio anche ai colleghi di Salvini nel governo italiano e ai suoi omologhi degli altri governi d’Europa, a cominciare da Macron e dal governo austriaco che minaccia di chiudere il Brennero…

Anche primapagina aderisce all’iniziativa lanciata da Don Ciotti e invita tutti i lettori, ad indossare domani sabato 7 un indumento rosso per dire “restiamo umani!”.

Intanto una dura presa di posizione contro il ministro Salvini arriva da una prestigiosa rivista musicale.

“Noi non stiamo con Salvini” titola il magazine Rolling Stone Italia che chiama a raccolta i principali esponenti del mondo ‘pop’, di cui la rivista è tradizionalmente punto di riferimento, con una copertina-manifesto. Nell’editoriale, non firmato ma attribuibile al direttore editoriale Massimo Coppola, si scrive: “Ci troviamo costretti a battaglie di retroguardia, su temi che consideravamo ormai patrimonio condiviso e indiscutibile. I sedicenti “nuovi” sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali”. “La semplificazione è stata la sua carta di consenso, ministro Salvini. Ma ora il potere ce l’ha. È un politico giovane che dichiara di volere cambiare le cose. E allora le cambi. La smetta di usare i più deboli come cavie di un eterno spot dell’emergenza. Governi affrontando le emergenze vere: le mafie, la corruzione, cercando di fare meglio di quanto non sia stato fatto prima”.

Dopo l’appello a non chiudere i porti lanciato dai Pearl Jam al concerto di Roma il 26 giugno, adesso anche Rolling Stone Italia scende in campo. E’ il segno che per il mondo della musica il vaso sta per traboccare…

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