CHIUSI, PRESO LO SPACCIATORE CHE HA VENDUTO LA DOSE LETALE AL 18ENNE RUMENO MORTO IN VIA OSLAVIA

giovedì 19th, luglio 2018 / 18:24
CHIUSI, PRESO LO SPACCIATORE CHE HA VENDUTO LA DOSE LETALE AL 18ENNE RUMENO MORTO IN VIA OSLAVIA
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CHIUSI –  Preso lo spacciatore che avrebbe venduto la dose di droga letale che ha causato la morte del 18enne rumeno avvenuta a fine giugno in via Oslavia a Chiusi Scalo. Gli agenti del Commissariato di Ps di Chiusi-Chianciano, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Perugia hanno individuato e fermato un tunisino di 26 anni, fortemente indiziato del fatto. “Il risultato ottenuto – scrive la Questura di Siena – è la conseguenza di una complessa attività d’indagine avviata nell’immediatezza del ritrovamento del corpo senza vita del giovane e che, a distanza di circa due settimane, ha portato gli investigatori della Polizia di Stato a dare un volto allo spacciatore, pregiudicato per reati specifici in materia di stupefacenti, accusato di aver ceduto la dose di eroina che è costata la vita al giovane”. Il fermo è scattato lo scorso 12 luglio. Ma è stato reso noto solo oggi. Gli investigatori del Commissariato di Chiusi-Chianciano Terme, che hanno lavorato senza sosta in questi giorni, sono arrivati  al tunisino, grazie anche alla massima collaborazione con i colleghi umbri, dopo lunghi pedinamenti e appostamenti, interrogatori nonché intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura.
“Il tunisino – si legge nel comunicato della Questura – è stato rintracciato nel pomeriggio di giovedì scorso a Perugia con addosso, opportunamente occultata, anche dell’eroina pronta per essere spacciata.
T.M, queste le iniziali dello spacciatore, tra l’altro è stato ritenuto responsabile anche della morte di altre 3 persone per overdose, avvenute nel 2012. Dopo essere stato perquisito dagli agenti, è stato tradotto al carcere perugino e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. 
Il sindaco Bettollini ha commentato immediatamente la notizia del fermo operato dalla Polizia. “A nome di tutta la Città di Chiusi – scrive Bettollini –  esprimo un sincero e profondo ringraziamento per il lavoro svolto dalla questura di Siena, dalla Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Chiusi- Chianciano Terme in collaborazione con i colleghi della V Sezione della Squadra Mobile della Questura di Perugia. La vicenda in questione ha scosso la nostra comunità a tal punto che abbiamo deciso di organizzare, insieme all’Azienda sanitaria usl Toscana Sud Est, un incontro pubblico (martedì 24 luglio ore 18.30 Piazza Duomo) nel quale approfondiremo il tema della dipendenza e del disagio giovanile. In questo quadro il complesso lavoro di indagine degli investigatori della Polizia di Stato risulta essere ancora più prezioso perché è necessario far sentire la vicinanza delle istituzioni insieme alle forze dell’ordine. Gli episodi, che sono avvenuti recentemente, devono far scattare nelle coscienze di tutti noi un campanello di allarme, che non possiamo sottovalutare e sul quale occorre rispondere in modo fermo per stroncare sul nascere ogni tentativo di turbamento della qualità della vita che abbiamo nel nostro territorio. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale continuare a far sentire, e se necessario anche aumentare, la percezione di un lavoro quotidiano e sinergico tra tutte le forze dell’ordine e le istituzioni al fine di difendere la serenità e la tranquillità del nostro territorio. In conclusione di nuovo grazie per la grande professionalità dimostrata dai nostri agenti che rapidamente hanno individuato il presunto malvivente”.
Non è chiaro se lo spacciatore fermato svolgesse la sua attività solo nel capoluogo umbro, oppure anche a Chiusi e in Valdichiana. Quindi se la droga pericolosa sia stata venduta a Perugia o a Chiusi e dintorni. La recente notizia delle numerosi morti per overdose avvenute in Veneto e per lo più a Mestre, riportata anche su queste colonne due giorni fa, presenta più di una analogia con le due morti avvenute a Chiusi. Anche in Veneto la Polizia ha scoperto che alcune di quelle morti sospette, avevano in comune la stessa causa: dosi di “eroina gialla”, praticamente purissima, messa in circolazione a poco prezzo per fidelizzare la “clientela”. E avevano in comune anche gli spacciatori. Tutte erano state vendute gang di nigeriani…
Ci auguriamo che il tunisino fermato, se sarà confermato il suo coinvolgimento nella morte del 18 enne a Chiusi (non si sa se anche del giovane chiusino deceduto due mesi prima), fornisca informazioni precise in modo che l’eventuale partita di eroina o cocaina “tagliata male” o troppo pura venga individuata, evitando che faccia altre vittime.
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