CHIUSI, OGGI IN PIAZZA DUOMO SI PARLA DI DROGA

martedì 24th, luglio 2018 / 13:08
in Chiusi
CHIUSI, OGGI IN PIAZZA DUOMO SI PARLA DI DROGA
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CHIUSI – Oggi a Chiusi si parla di droga e dipendenze. Il Comune ha deciso di portare l’argomento in piazza. Nel cuore della città. La morte del 18enne rumeno in via Oslavia a fine giugno e quella di un 31enne chiusino due mesi prima, entrambe per overdose da coctail di droga e altro hanno fatto scattare l’allarme. Cui si è aggiunto anche un motivo di ulteriore preoccupazione, quello che in giro, nella zona, ci sia una partita di eroina tagliata male o troppo pura. Cosa questa che primapagina aveva ipotizzato per prima, come semplice supposizione e che invece la Questura ha ufficialmente confermato. Altre vite insomma potrebbero essere in pericolo. Lo spacciatore che avrebbe venduto la dose letale al giovane rumeno è stato individuato e arrestato a Perugia il 12 luglio, ma l’allarme resta. Perché la partita di droga letale non è stata ancora individuata e sequestrata. Si tratta anche di capire se le dosi killer sono state acquistate in loco o per esempio a Perugia o altrove. Non sarebbe la stessa cosa.

Le due morti ravvicinate e identiche nella dinamica avvenute a Chiusi Scalo hanno riportato inn superficie un fenomeno sommerso di cui si parlava poco, che sembrava quasi rimosso come fosse solo un retaggio del passato e che invece sembra essere molto diffuso. Ed è di questo che l’iniziativa di oggi, promossa dall’Amministrazione Comunale e dalla ASl, intende parlare. L’appuntamento è in Piazza Duomo, a partire dalle ore 18,00. La discussione andrà avanti “finché ce ne sarà bisogno”, senza interruzione per la cena, previsto un break sul posto. Insieme al sindaco Bettollini partecipano Simona Dei, Direttrice Sanitaria Asl Toscana Sud est e alcuni esperti: Marco Becattini, Direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl Toscana Sud est, Luca Pianigiani, esperto di dipendenze e stili di vita giovanili; Massimo Paterni, responsabile Sert Valdichiana  che affronterà in particolare i nuovi stili di abuso e le conseguenze dei mix di sostanze; Francesca Puddori, psicologa che relazionerà sulla situazione di Chiusi e sui nuovi tipi di disagio; Francesco Agosta e Angela Picccardi, rispettivamente psicologo e assistente sociale Sert. 

Certo le due tragedie recenti hanno riguardato due giovani ed è ovvio che l’allarme sia focalizzato soprattutto sulle fasce giovanili, che sono le più esposte al rischio. E forse anche quelle che consumano di più… Ma se è vero che la droga – dal fumo alle “pasticche” di sostanze sintetiche, fino all’eroina – circola anche tra i giovanissimi in età scolastica, deve essere chiaro che il problema droga e più in generale quello delle dipendenze non riguarda solo gli under 20 o gli under 40…

Chi si faceva qualche spinello a 20-25 anni negli anni ’70 ha smesso o continua a farselo ancora oggi che ne ha 60 o 70? Per dire…

Un anno e mezzo fa, marzo 2017, sette persone finirono agli arresti per aver inondato la zona del Trasimeno di cocaina, per anni. E i loro clienti erano per lo più facoltosi uomini d’affari, professionisti, commercianti, non ragazzini del liceo… L’inchiesta condotta dai Carabinieri di Città della Pieve e dai loro colleghi del territorio scoperchiò una pentola piena di robaccia. Nulla di giovanilistico…

Poco prima, nel mese di febbraio del 2017, la presidente della Commissione Antimafia del Parlamento, Rosy Bindi  sottolineava che  “la ‘ndrangheta ha in mano anche in Toscana il grande affare della droga e con il denaro ricavato penetra poi nell’economia legale”. In Toscana, affermava Bindi, “c’è consapevolezza di questa realtà legata alle mafie, che va tutt’altro che sottovalutata. La mafia si combatte sul piano del contrasto e della prevenzione, ma anche sul piano civile, sociale e politico. C’è necessità di questa attenzione da parte dei cittadini, degli imprenditori, dei professionisti, degli amministratori. Dire che c’è il rischio di infiltrazioni anche in Toscana è un modo per fare del bene al territorio – ha dichiarato Bindi- perché così si contribuisce a creare gli anticorpi”.

Allo stesso modo è importante parlare del fenomeno dipendenze e rischi connessi e di farlo alla luce del sole, senza la paura di creare allarmismo o di dare un’immagine negativa della città. Del resto il fenomeno non  è certo nuovo e sconosciuto. Già nel dicembre 2016, per esempio, a Chiusi furono fatti controlli con i cani antidroga nelle scuole (che per la verità non evidenziarono criticità) e negli ultimi 10 anni di operazioni con denunce ed arresti sia nel sud senese che nella vicina Umbria ce ne sono state parecchie…

Non si può fare neanche l’equazione più immigrazione uguale più spaccio e più droga. E’ vero che alcuni degli spacciatori e trafficanti arrestati negli anni sono risultati di origine straniera (albanesi, marocchini, tunisini…), ma insieme a loro sono stati “beccati” anche parecchi italiani. E bisogna distinguere anche tra droghe leggere e le droghe sintetiche o pesanti. Non è la stessa cosa farsi una “canna” o una… “pera”. Opportuno invece porre l’accento sui rischi dei coctail tra “pasticche”o eroina e cocaina con alcol, farmaci e quant’altro… Quella è una moda pericolosa che – in questo caso sì – mette a rischio soprattutto i più giovani…

Insomma giusto che il tema venga preso di petto. E che la discussione sia la più ampia e partecipata possibile. Anche le famiglie, la scuola, le società sportive e culturali, oltre alla politica e alle istituzioni sono chiamate a fare ognuno la propria parte.

 

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