SALVINI PARLA DI MIGRANTI E ROM, MA NON DEI POLIZIOTTI ARRESTATI PER CORRUZIONE. EPPURE E’ ROBA SUA. SE CI FOSSE UN PARTITO DI SINISTRA…

mercoledì 27th, giugno 2018 / 12:30
SALVINI PARLA DI MIGRANTI E ROM, MA NON DEI POLIZIOTTI ARRESTATI PER CORRUZIONE. EPPURE E’ ROBA SUA. SE CI FOSSE UN PARTITO DI SINISTRA…
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Buffa questa cosa che c’è un ministro dell’interno che parla di tutto, soprattutto di migranti e porti da chiudere, ma anche di vaccini, di difesa, di Saviano… e di qualunque altra cosa, tanto che sembra sia il Ministro di tutto, poi succede una cosa grave che riguarda la sua specifica competenza e tace.

Ieri a Roma sono state arrestate 9 persone per corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Sei di queste persone sono poliziotti, una è dipendente della Questura di Roma, che alle elezioni amministrative del 2016 era candidata proprio nella lista “Noi per Salvini”. Si chiama Simona Amadio (nella foto  con il leader leghista, ora Ministro dell’Interno).

I poliziotti finiti in manette per presunta “infedeltà” (avrebbero informato un imprenditore da tempo nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia per attività legate alle sale giochi e a contatti con la camorra) sono accusati di corruzione e di essere entrati abusivamente nel sistema informatico e di aver rivelato segreti d’ufficio a persone poco raccomandabili. Secondo l’accusa alcuni di loro avrebbero prestato servizi di vigilanza nei locali dell’imprenditore in questione. Tutti ricevevano in cambio favori e denaro. Tra i poliziotti finiti a Regina Coeli c’è anche Francesco Macaluso, 38 anni, di recente premiato per aver salvato un ragazzo mentre tentava il suicidio lanciandosi dal sesto piano di un palazzo.”

Houston un problema”, dicevano quelli dell’Apollo 13… qualcuno avrà telefonato a Salvini: “Ministro, abbiamo un problema!” che non è solo l’arresto di una candidata nelle proprie liste. Che comunque non è cosa da poco. Il problema è che i poliziotti e i dipendenti delle Questure dipendono dal Ministero dell’Interno.  Sono personale del Ministero del’Interno.

E dopo gli arresti per la vicenda dello Stadio della Roma, tra cui esponenti politici del Pd, di Forza Italia e dei 5 Stelle, oltre all’imprenditore Parnasi e al presidente di Acea, Lanzalone, superconsulente del sindaco Raggi e del Movimento 5 Stelle che lo aveva utilizzato anche a Livorno, adesso anche questa tegola dei poliziotti infedeli e corrotti racconta come intorno alla Capitale l’aria sia davvero molto pesante. E il fatto che il Ministro dell’Interno parli d’altro e su questa storia che lo riguarda da molto vicino non dica una parola è singolare e la dice lunga su che tipo di governo sia quello in carica.

Per la verità anche da parte degli alleati di Salvini su questa storia non si è alzata una voce… Toninelli ha da fare con i porti, Di Maio con le mezz’ore di Internet gratis che a dirla tutta sono molto meno degli 80 euro di Renzi… Conte gira per l’Europa, ma cosa dica e pensi nessuno lo sa. Un ectoplasma sarebbe più espressivo.

E di fronte ai silenzi e alle omissioni, ai diversivi del superministro Salvini e dei suoi partners lascia perplessi ancora di più il silenzio e la scomparsa dalla scena dell’opposizione. Dire della sinistra può sembrare l’evocazione di un fantasma. Ma l’opposizione parlamentare, quella, esiste. Eppure non favella.

Il Pd, annichilito dalle ultime amministrative, sembra ormai avviato allo scioglimento (o dissolvimento). C’è da sperare che si sbrighi. In modo che dal nulla possa rinascere qualcosa di diverso e di nuovo sia al centro che a sinistra. Non che il Pd fosse un partito di sinistra, non lo era più da un pezzo, ma dentro al Pd c’era e c’è gente di sinistra che non ha mai creduto al sogno renziano, e anche tra chi per un po’ ci ha creduto sperando in una stagione di vittorie, ci sono persone ancora in grado di ragionare, di cambiare rotta… Che aspetta questa gente a prendere l’iniziativa?

Ieri a Siena, molti militanti del Pd facevano il count down ai propri dirigenti: sono le 16,00 e nessuno si è ancora dimesso… dopo un’ora: sono le 17,00 e nessuno si è ancora dimesso e così per tutta la serata. Quanto potrà andare avanti una situazione surreale di questo tipo?

Qualcuno dirà che c’è poco da fare, perché ormai il popolo di sinistra, deluso, incazzato, lasciato solo, ha voltato le spalle alla sinistra e al Pd e ha votato per i 5 Stelle o addirittura per Salvini, anche nelle ex zone rosse, nelle ex roccaforti comuniste, come certi quartieri di Pisa, o a Siena, a Terni…  Come a Umbertide o a Cinisello Balsamo.

Ecco, quel popolo di sinistra che si è sentito tradito dalla sinistra di governo (sia il Pd che gli ex Pd tipo Bersani, D’Alema, Grasso, Civati & C.) e non rappresentato da formazioni improbabili come Potere al Popolo, che sogna il reddito di cittadinanza e dice che gli immigrati sono troppi e prima bisogna pensare agli italiani, ha solo voluto dare una spallata o ha definitivamente cambiato pelle e colore, ha subito una mutazione genetica più drammatica e radicale di quella che dicevamo aveva subìto il Pd diventando via via sempre più democristiano?

Perché passare dalla tradizione comunista alle posizioni di Salvini non è uno scherzo. E’ roba grossa. E’ vero che l’Italia liberale con i socialismo in ascesa diventò di colpo fascista (e Mussolini era socialista). E’ vero che per un ventennio è stata berlusconiana fino al midollo… Un popolo di sinistra, per quanto incazzato e deluso possa essere, dopo aver mandato a casa, per ripulsa, i suoi dirigenti inetti o venduti, può davvero sostenere posizioni come quella della chiusura dei porti o del non rispondere agli Sos? Per quanto tempo può credere a chi dice che il problema sono gli immigrati o i rom e non magari i poliziotti corrotti e i palazzinari o i camorristi che li corrompono per fare i loro affari? Su questo Salvini e Di Maio non dicono niente.

E’ vero, i rom e gli immigrati stanno in mezzo ai poveri, nei quartieri popolari, mica nei quartieri Vip, sono i poveracci quelli che se li trovano davanti tutti i giorni e devono fare i conti con situazioni di degrado. L’incertezza e la pura, peraltro fomentata, possono indurre ad un voto di pancia, di rabbia, non vi è dubbio. Ma che voto sia definitivo e sintomo di una mutazione genetica non è – ancora – scontato. Se fosse in campo un soggetto di sinistra, che parlasse il linguaggio della gente e non quello delle banche, che tornasse ad occuparsi del lavoro, delle periferie, dei servizi pubblici (e non per tagliarli soltanto) e anche di cultura, di musica e teatro nei quartieri, nelle piazze, e non solo di organigrammi e carriere, allora forse il popolo di sinistra tornerebbe ad accorgersi delle omissioni colpevoli di Salvini e della pochezza di Di Maio e guarderebbe ai poliziotti corrotti almeno con la stessa preoccupazione con cui guarda i Rom…

Purtroppo al momento questo soggetto non c’è. Neanche all’orizzonte. E non ci pare possa essere il “partito repubblicano” proposto dall’ex ministro Calenda.  Che però una funzione potrebbe averla: quella di eliminare un equivoco e sfrondare la sinistra da tentazioni di posizionamento centrista e moderato. Faccia pure il suo partito Calenda, magari con Renzi e chi ci sta. La sinistra,  torni a fare la sinistra, come sta facendo Corbyn in Gran Bretagna. E forse anche quell’elettorato progressista che si è rifugiato per scoramento, delusione e incazzatura nella Lega o nei 5 Stelle, tornerà là dove deve stare. Non in luoghi impropri e pericolosi.

m.l.

 

 

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