LA COLDIRETTI CHIEDE LA “LEGITTIMA DIFESA” CONTRO CINGHIALI E CAPRIOLI. LE CAMPAGNE E LE PERIFERIE DIVENTERANNO UN FAR WEST?

giovedì 14th, giugno 2018 / 19:09
LA COLDIRETTI CHIEDE LA “LEGITTIMA DIFESA” CONTRO CINGHIALI E CAPRIOLI. LE CAMPAGNE E LE PERIFERIE DIVENTERANNO UN FAR WEST?
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SIENA – Dopo la “legittima difesa” contro ladri, rapinatori e… migranti vaganti (perché alla fine lì si va a cascare), proposta cardine del programma leghista di governo, ecco che dalla Coldiretti, arriva una proposta più o meno analoga, ma, contro gli animali. In particolare contro cinghiali e ungulati vari. Sono troppi, sono arrivati troppo vicini alle case, anche in città, fanno danni alle colture, dice l’associazione dei coltivatori chiedendo che i gli stessi possano “farsi giustizia da soli”. In sostanza la Coldiretti Toscana chiede che la regione dia agli agricoltori questa possibilità, come avviene anche in altre regioni, semplificando al massimo la procedura burocratica. “Tra le condizioni per autorizzare l’intervento – dice la Coldiretti – si richiede in particolare l’accertamento di danni alle colture nei 6 mesi antecedenti la data di presentazione della domanda di autorizzazione (che ha una validità di 12 mesi) e la titolarità di licenza di porto di fucile. Naturalmente – conclude l’associazione – l’esercizio di questo tipo d’intervento non vuole essere sostitutivo degli interventi già previsti dalla vigente normativa sia nazionale che regionale. Ed è giusto che venga garantita la tracciabilità per realizzare il monitoraggio e il controllo sanitario”. Una richiesta in tal senso è stata inviata nei giorni scorsi al presidente Rossi e all’assessore all’Agricoltura Remaschi.

“L’attuale situazione di emergenza, denunciata dalle imprese agricole e da tanti cittadini, richiede scelte urgenti e decise da parte della Regione – dice Antonio De Concilio direttore regionale di Coldiretti – e deve essere affrontata con misure davvero incisive, come quella della “legittima difesa” ma anche con lo snellimento delle procedure con la disponibilità dei dati ed il continuo supporto del mondo scientifico. Bene hanno fatto il Presidente Rossi e la sua Giunta – conclude De Concilio – ad insediare una Commissione scientifica e ad adottare una delibera che potrebbe rendere più efficace l’azione su alcuni ungulati che provocano danni a colture pregiate, come quelle viticole, e gravissimi incidenti stradali talvolta mortali e che segnano profondamente ed irreversibilmente la vita delle famiglie”.

Insomma di profilano tempi duri per cinghiali, daini e caprioli, che dovranno vedersela non solo con le battute programmate e controllate, ma anche – se la richiesta di Coldiretti verrà accolta –  con le fucilate per “legittima difesa” degli agricoltori. Una prassi che molti, non solo tra gli ambientalisti, ritengono un po’ rischiosa. Perché poco controllabile, al di là delle dichiarazioni di principio e dei protocolli, e anche perché trasformerebbe campagne e periferie in un far west pieno di cowboys armati pronti  a far fuoco su qualsiasi animale si aggiri intorno alle loro proprietà.

Il problema della proliferazione di cinghiali e caprioli esiste, indubbiamente, così come esiste il problema dei danni alle coltivazioni e quello della loro presenza, ormai, anche in prossimità dei centri abitati  e nelle strade, con conseguente pericolo di incidenti. Ma è la “legittima difesa” e l’abbattimento fai da te, come appunto avveniva nel far west, la soluzione? Noi, sommessamente,  qualche dubbio in proposito lo abbiamo.

Nella foto (Radio Siena Tv): cinghiali vicini alle case.

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