SABATO AL MASCAGNI, “UNO SGUARDO DAL PONTE”: QUANDO GLI IMMIGRATI ERAVAMO NOI
CHIUSI – Cade a fagiolo, come si suol dire, la serata teatrale di sabato 17 febbraio al Mascagni di Chiusi. Mentre la campagna elettorale per le elezioni del 4 marzo e l’intero Paese si avvitano sul tema dell’immigrazione e della convivenza talvolta non facile tra immigrati e residenti, il cartellone del teatro chiusino propone “Uno sguardo dal ponte”, dramma di Arthur Miller che ci riporta all’America anni ’50 e alla condizione difficile, di miseria non solo economica degli immigrati italiani. Cioè ci riporta al periodo, non lontanissimo in cui gli immigrati eravamo noi.
Miller lo scrisse nel ’55. Da allora è stato rappresentato centinaia di volte in teatro, anche in Italia. Memorabile l’interpretazione di Paolo Stoppa per la regia di Luchino Visconti. Così come è noto il film del ’62 di Sidney Lumet con Raf Vallone, Carol Lawrence e Jean Sorel.
“Uno sguardo dal ponte” è considerato uno dei capolavori del teatro americano del ‘900. Ed è anche una denuncia, non solo della vita agra degli immigrati, ma anche della vacuità del “sogno americano”. Quel sogno vissuto come una chimera da milioni di italiani, di irlandesi, di turchi, di polacchi… Il ponte è quello che collega la lussuosa Manhattan con la misera e grigia Brooklyn, dimora esclusiva di immigrati e portuali. E’ un portuale anche il protagonista Eddy Carbone, arrivato con tante speranze dalla Sicilia.
Sabato 17 febbraio, sul palco del Mascagni, ad interpretare Eddy Carbone sarà Sebastiano Somma, uno dei migliori attori di teatro italiani e volto noto anche al pubblico televisivo. La regia è di Enrico Maria Lamanna, le musiche di Pino Donaggio.
Sicuramente da vedere.
Per info e prenotazioni: Fondazione Orizzonti d’Arte
Orario biglietteria: Dal lunedì al venerdì, h 10-13 / h 15-17
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