LIBERI & UGUALI E POTERE AL POPOLO, CHI E’ PIU CORBYNIANO DEI DUE?

mercoledì 21st, febbraio 2018 / 18:50
LIBERI & UGUALI E POTERE AL POPOLO, CHI E’ PIU CORBYNIANO DEI DUE?
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PIETRO GRASSO HA INCONTRATO A LONDRA IL LEADER LABOURISTA, MA ANCHE ALTRI GUARDANO A GEREMY COME UN MODELLO DA SEGUIRE…

Finalmente si sente dire qualcosa di sinistra nella campagna elettorale. C’è voluto un incontro – a Londra  – tra il capolista di Liberi & Uguali Pietro Grasso e Geremy Corbyn, leader del Partito Laburista inglese. Il più “radicale” dei leader politici europei che non siano a capo di minoranze sparute. Corbyn sta recuperando consensi tra i giovani e soprattutto tra gli elettori che avevano smesso di votare, proprio perché ha riportato il Labour a parlare di temi sociali forti e sta mettendo in discussione il “pensiero unico” neo liberista che aveva contagiato fortemente la politica di Tony Blair. Parla addirittura di rinazionalizzazioni, Corbyn con rferimento alle Ferrovie e ad altri servizi pubblici essenziali che dall’epoca della Tatcher in poi sono stati privatizzati.

“L’incontro con Jeremy Corbyn è stato davvero importante e stimolante. Ci rivedremo presto, a Roma”, scrive Grasso dopo l’incontro con il leader laburista. “Corbyn– spiega Grasso – sta raccogliendo grandi consensi tra i giovani in Gran Bretagna, perché ricorda a tutti quale sia la grande questione dei nostri tempi: le disuguaglianze che, ormai intollerabili, mettono a rischio le fondamenta della democrazia e permettono alle peggiori destre di farsi spazio nella società. Con Corbyn condividiamo le idee necessarie per combatterle: più case, lavoro, salute, istruzione. L’Europa si ricostruisce su queste cose, sul rilancio di un nuovo Stato sociale che sia in grado di rispondere ai bisogni della gente”. “C’è poi un tema – prosegue Grasso – tra quelli affrontati nel nostro incontro, di cui in Italia nessuno parla: la casa. Sono 50 mila le persone senza casa e 700 mila quelle che non riescono più a sostenere un mutuo. Dobbiamo affrontare l’emergenza abitativa senza aumentare il consumo di suolo. Possiamo farlo: basta rendere meno conveniente tenere sfitti gli immobili; riconvertire ad uso abitativo parte del patrimonio demaniale come le caserme; creare un fondo per affittare – fissando un prezzo massimo – gli immobili in pegno alle banche e restituire dignità alle aree interne che si stanno spopolando. Possiamo e dobbiamo farcela: perché ogni persona ha diritto a un tetto dignitoso sopra la testa e lo Stato deve occuparsene”.

Ecco, finora non sembrava essere Liberi & Uguali la formazione politica italiana più vicina alle idee e alla linea di Corbyn. L’aggregazione che si è raccolta intorno a Grasso, ma che vede in prima fila Bersani, D’Alema, Speranza, Civati, Fratoianni, Enrico Rossi, Laura Boldrini, aveva l’abito della sinistra non più renziana, ma pur sempre riformista e “di governo”. Più legata alle esperienze dei governi ulivisti e a quelle di governo dei territori e delle città. Insomma un tentativo di rimettere in pista la vecchia componente ex Pds-Ds del Pd, più qualcosa che 5 anni fa stava tra Sel e il tentativo di Ingroia… Niente di radicale. Al massimo qualcosa di alternativo al Pd, ma sullo stesso identico terreno.

Anche D’Alema in gioventù è stato barricadero e movimentista, poi però ha indossato il vestito buono e scarpe da 1.500 euro. E ci si è abituato.

Corbyn era un giovanotto antagonista, anticapitalista, libertario negli anni ’70 e così è rimasto. Ed con questa sua coerenza di irriducibile sognatore (ma capace di analisi e proposte molto concrete) che ha conquistato il Labour ed è diventato la speranza più viva e con più chances di vittoria di tutta Europa. Ha la stessa età (solo un mese meno) di D’Alema, 4 anni meno di Grasso e due più di Bersani. La generazione è quella, ma lui, il compagno Corbyn, non si è mai perso dietro la sbornia delle privatizzazioni, della flessibilità, del rigore che taglia solo il welfare, D’Alema & C. invece qualche scivolone in tal senso lo hanno fatto eccome. Per questo oggi non sono credibili al 100% come nuovi alfieri della sinistra che riprende la parola.

Anche Potere al Popolo fa spesso riferimento alle parole d’ordine e alla politica di Corbyn. A meno di due settimane dal voto, a sinistra del Pd, sembra essersi avviata la corsa a chi è più corbyniano…

L’obiettivo immediato, naturalmente, è quello di fregarsi i voti, ma chissà che la gara non porti effetti e conseguenze positive nell’analisi della situazione e nelle proposte che le varie forze metteranno in campo. La partita non finirà il 4 marzo e se la sinistra, anche in Italia – indipendentemente dal risultato elettorale – vorrà davvero riprendere la parola e il proprio spazio, non potrà fare a meno di confrontarsi con ciò che il Labour di Corbyn sta dicendo in Gran Bretagna, per la Gran Bretagna e per l’Europa. Renzi a tutto questo nemmeno ci pensa. Lui è già proiettato verso altri orizzonti. Piuttosto cupi a sentire i sondaggi.  Anche per lui.

m.l.

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