CITTA’ DELLA PIEVE: PRONTO SOCCORSO, LA USL FA RICORSO CONTRO LA SENTENZA DEL TAR (E CONTRO LE INDICAZIONI DEL COMUNE). DOMENICA 25 ASSEMBLEA A S. AGOSTINO

venerdì 23rd, febbraio 2018 / 19:55
CITTA’ DELLA PIEVE: PRONTO SOCCORSO, LA USL FA RICORSO CONTRO LA SENTENZA DEL TAR (E CONTRO LE INDICAZIONI DEL COMUNE). DOMENICA 25 ASSEMBLEA A S. AGOSTINO
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Non c’è niente da fare. Il potere prima di mollare l’osso le prova tutte. Sempre. E pazienza se ciò significa anche mettersi contromano rispetto al “sentire” della popolazione e anche a qualche sentenza. “Io so’ io e voi nun siete un cazzo!” diceva il Marchese del Grillo. E così neanche una decisione del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) viene accettata, se cozza con le precedenti decisioni del potere, quelle che il lo stesso TAR ha bocciato. Con motivazioni più che chiare.

E infatti l’azienda Usl ha comunicato ieri al Comune di Città della Pieve di aver depositato ricorso avverso la sentenza del Tar che ordinava a riapertura del Proto Soccorso presso l’ex ospedale pievese. Formalmente il ricorso è firmato dall’azienda sanitaria, quindi dal potere tecnico, non dal potere politico (la Regione), ma per il Comitato per il diritto alla salute e per la lista di opposizione Pieve di Tutti si tratta solo di un sotterfugio. Per non esporre la governatrice Marini e altri dirigenti del potere politico a ripercussioni in vista delle elezioni del 4 marzo.

La cosa appare come un atto di “protervia” amministrativa e politica, in quanto anche il Comune di Città della Pieve aveva “espressamente richiesto (sia alla Regione che alla stessa Azienda Usl) di astenersi da tale atto”.  Quindi il ricorso è stato presentato anche contro la volontà e l’indicazione del Comune. L’Azienda Usl si è messa palesemente contro l’istituzione locale, ignorandone i “consigli”.

Nella comunicazione al Comune la USL afferma che il Punto di primo Soccorso (PPS) è un’articolazione del Pronto Soccorso del Trasimeno ed effettua tutte quelle prestazioni che possono essere risolte in loco. Nella stessa nota si comunicano anche le implementazioni di posti letto di osservazione, da sempre fatti oggetto di richiesta da parte dell’Amministrazione comunale. 

A fronte di tali informazioni, il Comune di Città della Pieve ha nuovamente richiesto in data odierna, “che la struttura esistente sia da subito qualificata come Pronto Soccorso. Un servizio che sia capace di intervenire ed affrontare in modo appropriato tutte le diverse casistiche che si possono presentare. Al contempo nella stessa nota si è evidenziato che, qualunque sia l’esito del pronunciamento del Consiglio di Stato, dovrà mantenersi a Città della Pieve il Pronto Soccorso con le caratteristiche sopra richiamate. Nel caso che il Consiglio di Stato – afferma ancora il Comune – confermi la sentenza del TAR, riconoscendo in tal senso la struttura sanitaria di Città della Pieve come presidio ospedaliero di area disagiata, viene con fermezza richiesto il mantenimento di tutti gli impegni assunti che debbono rapidamente portare al completamento dei lavori avviati per l’ampliamento, incremento e potenziamento dei servizi erogati. Disporre di servizi funzionali ed efficienti rimane la priorità ed il vero obiettivo da perseguire”. Questa la nota dell’amministrazione Comunale.

Intanto il Comitato ha già convocato per domenica 25 febbraio, ore 16,30 nella sala Sant’Agostino un’assemblea pubblica. Il gruppo di minoranza Pieve di tutti ha lanciato un appello per una larga partecipazione. Visto il clima e il braccio di ferro in atto, facile prevedere che la sala sarà gremita.  E stavolta a differenza del passato, comitato, opposizioni e comune sembrano sulla stessa lunghezza d’onda. All’azieda Usl le orecchie fischieranno forte…

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