CHIUSI: LA SICUREZZA E LO STATO IN DIVISA VAGHEGGIATO DAI 5 STELLE. NESSUN CENNO AL CASO DE FALCO, PER IL CAPITANO-CANDIDATO SOLO APPLAUSI

giovedì 22nd, febbraio 2018 / 15:01
CHIUSI: LA SICUREZZA E LO STATO IN DIVISA VAGHEGGIATO DAI 5 STELLE. NESSUN CENNO AL CASO DE FALCO, PER IL CAPITANO-CANDIDATO SOLO APPLAUSI
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ALL’INIZIATIVA DI IERI A CHIUSI, NESSUN CENNO AL CASO DE FALCO (COLLEGATO IN VIDEOCONFERENZA)

CHIUSI – Si è tenuta ieri sera presso la saletta del Teatro Mascagni l‘iniziativa elettorale dei 5 Stelle inserita del loro “Sicurezza tour”. E infatti il tema in discussione era proprio quello della sicurezza. Degli oratori annunciati ce n’era solo uno, Renato Scalia, ex poliziotto della Dia e attivista della Fondazione Caponnetto. Assente il deputato Alfonso Bonafede, mentre è stato raggiunto con collegamento in diretta via skype il capitano di Marina Gregorio De Falco, finito nei giorni scorsi nelle cronache per una vicenda personale controversa: l’accusa da parte della moglie (in via di separazione) di aver aggredito lei e una delle figlie durante un alterco piuttosto pesante… La signora avrebbe raccontato la cosa alla polizia, senza però sporgere denuncia. La notizia lanciata per primo dal Corriere della Sera è stata ripresa da tutti i quotidiani, dai Tg e da molte testata on line, compresa Primapagina. Perché,  è chiaro – essendo De Falco non solo un militare di carriera, ma anche un candidato alle prossime elezioni, per di più del Movimento 5 Stelle, che fa della legalità e della “differenza” rispetto agli altri partiti il suo punto di forza – che la notizia c’era ed era/è di quelle destinate a fare rumore.

Ieri sera però la questione non è riemersa. Non è stata minimamente sfiorata. Nessuno ha posto o si è posto domande in proposito. Peccato, perché era un’occasione anche per lo stesso De Falco per chiarire e per tranquillizzare una platea abbastanza numerosa e il movimento in generale sul fatto che i 5 Stelle abbiano candidato uno accusato di aver alzato le mani sulla moglie.

E’ bastata la smentita sui social da parte del capitano. Ma anche De Luca ha smentito se per questo.  Nel “caso De Falco” – anche se non c’è denuncia – per allontanare il sospetto l’unica smentita o rettifica definitiva sarebbe quella della moglie, che alla polizia c’è comunque andata.

Per De Falco, a Chiusi, solo applausi e un paio di domande su ciò che ha proposto sul tema sicurezza, come ad esempio l’accorpamento di Carabinieri e Polizia di Stato in un unico corpo… Probabilmente al popolo 5 stelle basta far parte del movimento per essere al di sopra di ogni sospetto. Con buona pace di Elio Petri e del suo famosissimo film del 1970…

Per il resto si è parlato soprattutto delle infiltrazioni mafiose in Toscana (Scalia) che sono certamente preoccupanti e delle proposte di 5 Stelle sul tema sicurezza.

Proposte che prevedono: 1) incremento degli operatori e delle risorse delle Forze dell’Ordine, con un aumento di almeno 10 mila unità; 2) la valorizzazione della Polizia Municipale, con un coordinamento di essa a livello provinciale per coprire tutte le esigenze del territorio per esempio in caso di eventi, manifestazioni, emergenze… (cosa che però viene già fatta anche adesso, a livello intercomunale, ndr); 3 potenziamento degli strumenti di indagine per la magistratura inquirente (intercettazioni e videoregistrazioni), soprattutto in relazione ai reati valutari e fiscali, commessi dai colletti bianchi che oggi per lo più sfuggono alle maglie della giustizia; 4) garantismo, ma anche certezza della pena…

Non sono mancati riferimenti e domande su fenomeni ed episodi sempre più frequenti di vandalismo, anche nei nostri territori. Ma la risposta è stata più o meno la stessa: più controllo del territorio, più coordinamento tra le forze dell’ordine, più certezza del diritto e della pena. Ciò anche in relazione all’immigrazione, al caporalato o al reclutamento degli immigrati da parte della criminalità più o meno organizzata. Il tutto comunque in un’ottica di ordine pubblico/sicurezza piuttosto che di approccio culturale e sociale al problema. Tant’è che qualcuno ha anche invitato il movimento ad affrontare il tema sotto tutti i punti di vista e no solo da un lato…

Insomma lo stato che vogliono i 5 Stelle, se vinceranno le elezioni, sarà un po’ più militarizzato, con forze dell’ordine accorpate e meglio coordinate sui territori, un po’ più occhiuto sul fronte magistratura-indagini, e di manica meno larga per quanto riguarda la certezza della pena.

Se all’inizio il Movimento 5 Stelle poteva apparire come un cuneo dissacrante, inusuale, colorato, che si infilava dentro una politica stagnante e consociativa, facendone saltare i meccanismi, adesso appare ed è tutt’altra cosa. Nulla di dissacrante, di libertario, di gioioso e colorato. Al contrario invece emerge una forza politica monolitica, piramidale, legalista e anche un po’ militarista, affascinata dal controllo (preventivo e repressivo)… Un movimento che si muove non come un normale partito, quanto piuttosto come una task force investigativa. Che ha come  motto “segui i soldi” e predilige gli esposti, i ricorsi e le carte bollate come azione politica, su qualsiasi fronte.

Non a caso, anche ieri sera a Chiusi hanno parlato come oratori ufficiali un avvocato, che ha tenuto a precisare di esserlo, un ex poliziotto e – via skype – un capitano di Marina… Certamente peggio chi manda in campo i camorristi, gli evasori fiscali conclamati, i corrotti e i corruttori,   ma… con tutto il rispetto per le persone in questione, quando la politica schiera le divise non è buon segno… E stupisce come tutto ciò non determini neanche un accenno di riflessione, un piccolissimo dubbio, da parte di chi ora sta coi 5 Stelle, ma è stato una vita nella sinistra.

Naturalmente ogni partito o movimento sceglie i candidati che gli pare e ognuno vota chi ritiene più opportuno votare. Ci mancherebbe altro.

m.l.

 

 

 

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