CHIUSI, LA CATECHESI E QUELLO STRISCIONE FUORI LUOGO

venerdì 02nd, febbraio 2018 / 12:40
CHIUSI, LA CATECHESI E QUELLO STRISCIONE FUORI LUOGO
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CHIUSI – Da qualche giorno sul muro che costeggia via Marconi, all’incrocio del Leon d’Oro campeggiano due striscioni pubblicitari. Uno, il più piccolo è lì da ieri 1 febbraio e pubblicizza il “Mercatino Etrusco”, cioè una iniziativa pubblica, del Comune. L’altro, più grande, una iniziativa privata. Diciamo subito che quel muro non è spazio adibito alle affissioni e forse quegli striscioni possono anche distogliere l’attenzione degli automobilisti in un punto di transito delicato. E se lo striscione del Mercatino Etrusco di fatto può configurarsi come un ‘avviso ai naviganti’ per far sapere che c’è una certa cosa nel centro storico (in sostanza la città che pubblicizza se stessa) può essere accettabile, anche in quel punto che è la porta di accesso al Centro storico, l’altro “lenzuolo” ci sembra invece decisamente fuori luogo.  Perché, come dicevamo, reclamizza una iniziativa privata, di interesse privato, non pubblica. Infatti pubblicizza la “Catechesi per adulti, preso la sala di Rione Carducci”. 

La catechesi per adulti non è iniziativa del Comune. E’ della Chiesa. Che nonostante i Patti Lateranensi, è ancora cosa diversa dallo Stato. Quanto avrebbe resistito, in quello stesso punto, uno striscione delle medesime dimensioni (3 metri per 3) se fosse stato affisso da una “Scuola di ballo per adulti”, da u negozio di frutta e verdura o da un “Salone di bellezza per signore”? Entro quanti minuti sarebbe intervenuta la Polizia Municipale con il taccuino in mano? A noi le guardie fecero togliere un manifesto 70×100 con i risultati delle elezioni comunali, che avevamo appoggiato ad un lampione in piazza Dante.  Le regole sono regole, dissero.

E’ vero che da qualche anno a questa parte i rapporti tra Comune e Curia sono buoni, anzi ottimi, che i sindaci pro-tempore (prima Scaramelli e ora Bettollini) non si perdono una processione o una messa solenne, che proprio in questi giorni la Curia ha provveduto, finalmente, alla sistemazione del Muro di via Garibaldi oggetto di una ordinanza del 2014, ma ciò non può autorizzare la chiesa chiusina a piazzare manifesti e striscioni dove più le aggrada. Lo diciamo non per astio anticlericale atavico (come qualcuno disse quando sollevammo il problema delle “madonnine” nei posteggi e nelle rotatorie stradali). Lo diciamo per una questione di equità e di rispetto della cosa pubblica. Che è di tutti e non solo di alcuni.

Insomma, senza esagerare con la polemica, noi sommessamente consigliamo a Bettollini e ai suoi assessori di far rimuovere lo striscione della Catechesi per adulti consigliando chi lo ha fatto affiggere di trovare una location più idonea. Un tempo gli striscioni si mettevano a cavallo delle strade, come il traguardo delle corse ciclistiche. Naturalmente pagando la tassa di affissione relativa. Comunque anche se la Curia o chi per essa avesse pagato la tassa di affissione il “lenzuolo” della catechesi sarebbe comunque fuori luogo. Qualcuno potrebbe dire: anche quello del Comune, che dovrebbe essere il rimo a rispettare le regole e gli spazi per le affissioni. Sì, ma a volte il fine giustifica i mezzi e la città ha bisogno di promozione, di far sapere cosa propone. E una fiera, una festa paesana come Tria Turris, i Ruzzi o la festa dell’Uva non sono iniziative di privati.

m.l.

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