CHIUSI, INAUGURAZIONI E BUONE NOTIZIE, IL VICEMINISTRO NENCINI: “ALTA VELOCITA’ A DICEMBRE 2018”. LA STAZIONE CAMBIA NOME IN “TERRE DI SIENA”?

CHIUSI, INAUGURAZIONI E BUONE NOTIZIE, IL VICEMINISTRO NENCINI: “ALTA VELOCITA’ A  DICEMBRE 2018”. LA STAZIONE CAMBIA NOME IN “TERRE DI SIENA”?
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CHIUSI –  Le inaugurazioni con taglio del nastro e fanfara sono un “must” dell’ammistrazione chiusina, non da adesso. Ceccobao e Scaramelli hanno fatto scuola in questo senso. E anche  Bettollini non disdegna, se può dare quel fatidico colpo di forbice…  Le inaugurazioni sono sempre anche un’occasione di esposizione mediatica. Se cadono in campagna elettorale, anche di propaganda. Normale.

Oggi a Chiusi si è tenuta l’inaugurazione/presentazione dei lavori di adeguamento e restyling della stazione. Mancando solo 5 giorni alle elezioni politiche del 4 marzo difficile negare che l’iniziativa un vago odore di propaganda elettorale l’ha avuto.

Ma se è vero che le inaugurazioni si risolvono il più delle volte in una sviolinata con accompagnamento di grancassa e claque plaudente, stamattina a Chiusi non sono mancati i colpi di scena. Non è stata insomma una inaugurazione banale, come tutto lasciava presagire. Il sindaco Bettollini, nell’introduzione ha evocato la “serietà”, dicendo “non si possono fare promesse senza poi mantenerle”e, forse incredulo anche lui ha incassato due begli assegni, forse tre, che non pensava di riscuotere così presto. Li aveva messi tra i crediti esigibili, ma con quel pizzico di beneficio di inventario che di solito rende i crediti esigibili alquanto aleatori. Figurano in bilancio ma chissà mai se rientreranno.  Invece…

E invece l’assegno più consistente lo ha staccato il viceministro Riccardo Nencini: “L’alta velocità si fermerà a Chiusi nel dicembre 2018. Punto!” Così ha detto, mettendo le mani avanti anche rispetto all’annunciato summit del 9 marzo a Firenze con Trenitalia, Regione, comuni e Governo. Sarà anche campagna elettorale, ma questa dichiarazione è ormai agli atti. Nencini l’ha fatta senza che nessuno gliel’abbia estorta e gliela ricorderemo se dovesse dimenticarsene dopo il voto. Ma Nencini è uomo d’onore, dicono quelli che lo conoscono, perché dovrebbe dimenticarsene? 

Il secondo assegno Bettollini lo ha incassato da Stefano Maggi, assessore al Comune di Siena, docente universitario ed esperto di trasporti e in particolare di ferrovie. Maggi, ricordando un passaggio del film di Pietro Germi, “Il ferroviere” (1956) che citava la stazione di Chiusi come una delle più importanti anche per i treni veloci dell’epoca, ha ricordato come Chiusi sia da sempre  la stazione di riferimento di Siena e della sua provincia; ha sottolineato come Siena abbia un’importanza superiore alla sua dimensione demografica, come Chiusi del resto. Ha proposto che la stazione assuma anche il nome di “Terre di Siena” proprio a rimarcare il riferimento al territorio e ad un marchio famoso in tutto il mondo, ma ha anche tuonato: “Non basta una coppia di frecce ad alta velocità, a Chiusi ne devono fermare di più. Perché il territorio e le terre di Siena meritano di più. Nel 1992 si fermavano 5 treni veloci!”. Non solo, ma Stefano Maggi ha anche ribadito l’importanza del rapporto con l’Umbria, che a Chiusi può trovare un aggancio fondamentale non solo all’alta velocità, ma anche alla rete secondaria.

Ha trovato un alleato agguerrito Bettollini. Maggi si è messo l’elmetto da assaltatore. Da fuciliere scelto. E ha puntato al bersaglio grosso. Il sindaco di Chiusi quasi non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie… Ma in sala c’erano anche il sindaco di Chianciano e l’assessore Rossi di Montepulciano, ad applaudire.

Terzo assegno, quello staccato dall’assessore regionale Ceccarelli il quale ha parlato dei lavori appena inaugurati come una “precondizione” anche solo per chiederla l’alta velocità. Senza non sarebbe stato possibile. Poi ha annunciato miglioramenti anche ai treni regionali, a quelli della linea Siena-Chiusi con locomotori nuovi già entro il 2018. E si è detto anche lui pronto a sostenere la battaglia per il rilancio della stazione di Chiusi come nodo fondamentale e irrinunciabile, non secondario, nei collegamenti nel centro Italia.

Il responsabile di RFI per la Toscana Efisio Murgia ha confermato che i lavori effettuati alla stazione non sono solo un restyling per uniformare lo scalo chiusino allo standard nazionale, ma servono per ridare fiato, linfa ad una stazione importante…

Il viceministro Nencini ha ricordato come in Toscana siano stati investiti 22,5 miliardi di euro nelle infrastrutture, roba da due leggi si stabilità… Ha ricordato come con la Grosseto-Fano che passa per la Siena-Bettolle-Perugia, la E78, la E45,  la “quadrilatero” per andare dall’Umbria alle Marche, Chiusi si trova al centro di un crocevia strategico che può rappresentare un volano di sviluppo economico, può far diventare questa area di mezzo come una di quelle che possono crescere di più in termini di turismo, ma anche di imprese produttive, puntando sulla intermodalità dei collegamenti…

Chiusi può insomma recuperare la centralità perduta e acquisire un nuovo ruolo, non solo a livello di aree contigue, ma nel centro Italia. Lo hanno detto un viceministro, un assessore regionale e l’assessore al Comune di Siena, comune che in passato non ha avuto tutta questa attenzione per la stazione di Chiusi. Il passo avanti è notevole.

E lo ha detto anche Stefano Scaramelli che nel 2014, da sindaco di Chiusi, vagheggiava stazioni volanti nell’area del centro carni… Ora anche lui si è convinto che la cosa migliore da fare sia puntare sulla stazione esistente. Benvenuto tra noi.

M.L.

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