ANNULLATA LA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA A MACERATA. ANPI, ARCI E CGIL OBBEDISCONO, MA IL LORO POPOLO E’ IN RIVOLTA.

giovedì 08th, febbraio 2018 / 12:49
ANNULLATA LA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA A MACERATA. ANPI, ARCI E CGIL OBBEDISCONO, MA IL LORO POPOLO E’ IN RIVOLTA.
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E INTANTO… UN’ALTRA RAGAZZA MASSACRATA A MILANO. CON TUTTA PROBABILITA’ DA UN TRANVIERE MILANESE DI 40 ANNI…

L’omicidio della ragazza fatta a pezzi e messa in due valigie da un immigrato di colore (se risulterà colpevole) a Macerata è una storia tristissima e tragica. Ed è una brutta storia anche la sparatoria del fascista e leghista Traini contro i neri sempre a Macerata. Un gesto folle, ma compiuto con lucidità esattamente come gli attentati dei terroristi islamici a Parigi, a Londra, a Berlino, a Nizza… Un gesto terroristico vero e proprio, di un esaltato che si è fatto arrestare con il tricolore sulle spalle e facendo il saluto romano…

Quegli spari sui neri di Macerata ricordano l’aggressione di qualche anno fa a Firenze contro degli ambulanti di origine africana. Il seme dell’odio razziale e fascista che esplode. E l’omicidio efferato della ragazza scappata da una comunità, non può essere in nessun modo una giustificazione. Ieri, a pochi giorni dal fattaccio di Macerata, un’altra ragazza sui 20 anni è stata massacrata a coltellate a Milano. Stavolta non da un immigrato, ma, con tutta probabilità, da un tranviere milanese di 40 anni. Giustificare o cercare una ragione nel gesto del fascista marchigiano contro i neri sarebbe come giustificare un folle che adesso, dopo il fatto di Milano, si mettesse a sparare a tutti i tranvieri per strada…

Le brutte storie non vengono mai sole. E i nazisti dell’Illinois del film The Blues Brothers, sono ormai tra noi, anche nelle Marche, in Lombardia, in Toscana, a Ostia…  Ci sono e sono tollerati. Come se il fascismo fosse solo un’idea politica come le altre e non un crimine condannato dalla storia. Per questo, vedere il tricolore sulle spalle di uno che spara alla gente per strada è un’offesa alla bandiera e alla Nazione. Per questo, però, è una brutta storia anche l’annullamento della manifestazione antifascista che avrebbe dovuto tenersi sabato 10 a Macerata. Brutta in sè e brutta per le conseguenze che avrà. I promotori, Cgil, Arci, Libera e Anpi dopo l’appello del sindaco Pd della città marchigiana a evitare momenti di possibile tensione e contrapposizioni in giorni di assoluto dolore, si sono piegati e hanno fatto dietro front. Il Ministro Minniti ha vietato TUTTE le manifestazioni, mettendo di fatto sullo stesso piano  le organizzazioni democratiche e antifasciste e Forza Nuova e Casa Pound.

Non è escluso che sia partita qualche telefonata dai piani alti del Pd e anche da Palazzo Chigi. Del resto Renzi aveva invitato ad abbassare i toni… Ma il popolo della Cgil e sopratutto dell’ANPI è in rivolta. Gente che riconsegna la tessera, dimissioni, protesta e scoramento sui social. L’annullamento della manifestazione di Macerata è vissuto da migliaia di persone come una resa, una disfatta, una vera e propria Caporetto. L’Anpi, in particolare, sembra sul punto di implodere. Nessuno nega il profilo istituzionale dell’associazione partigiani, evocato dalla neo segretaria Carla Nespolo, ma in tanti scrivono in queste ore con le lacrime agli occhi, che in questa situazione non si può chinare il capo e tornare indietro

La vicenda rischia di avere contraccolpi anche a livello politico: chi avrebbe voluto manifestare contro il fascismo di ritorno e avrebbe anche partecipato (c’erano già decine di migliaia di prenotazioni) al corteo a Macerata si sente tradito e offeso e accusa una parte della politica, e in particolare il Pd, di titubanza rispetto a certi fenomeni, per ragioni elettorali…

Il divieto imposto da Minniti, l’invito del sindaco di Macerata e soprattutto “l’obbedisco” dell’Anpi e delle altre associazioni promotrici sta facendo l’effetto di uno tsunami nel fronte antifascista, che ne esce a pezzi, come bombardato e frantumato, mentre solo due giorni fa sembrava determinato, compatto, unitario, pronto a scendere di nuovo in piazza per difendere a affermare i valori fondamentali della democrazia e della Costituzione.

Se davvero, al fondo dell’annullamento della manifestazione, al di là delle preoccupazioni anche comprensibili del primo cittadino di Macerata (città poco abituata alla ribalta della cronaca nera) ci fosse soprattutto la preoccupazione di Renzi e del Pd di perdere consensi, allora la “caporetto” sarebbe totale. Perché anche il Pd, nonostante tutte le virate degli ultimi anni, i propri consensi li prende in buona parte, forse la maggioranza, ancora tra la gente che frequenta i circoli Arci, che è iscritta al sindacato, che ha a tessera dell’Anpi e che in questo momento ha, come dicevamo,  le lacrime agli occhi e i nervi a fior di pelle.

m.l.

 

 

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