SOCIAL-REVOLUTION DEI SACCHETTI BIO. LA RISPOSTA DEI MINISTERI

venerdì 05th, gennaio 2018 / 16:26
SOCIAL-REVOLUTION DEI SACCHETTI BIO. LA RISPOSTA DEI MINISTERI
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Social-revolution dell’ortofrutta in sacchetto. Giorno 5.  Il Ministero dell’Ambiente reitera che le borse di plastica di qualsiasi tipo non possono essere distribuite gratuitamente. Il Ministero della Salute dice che va bene portarsi i sacchetti da casa ma devono essere mono-uso per evitare il rischio di contaminazione (dal sacchetto a frutta o verdura. Il viceversa non è contemplato). Il Codacons dice che quando mai è il sacchetto a contaminare la frutta, semmai è il contrario. E allora pure i guanti, no?

E aggiunge che sono già arrivate le prime segnalazioni di consumatori i quali, pur non avendo acquistato prodotti ortofrutticoli o avendo applicato l’etichetta sui singoli articoli, si sono ritrovati il carico dei due centesimi sullo scontrino.

Un botta e risposta di grande spessore scientifico e interesse ambientalistico quindi che lascia a noi consumatori la scelta di comprarci questi benedetti sacchetti dove meglio ci pare. Poi spetterà all’esercente di turno (supermercato o fruttivendolo) stabilirne l’idoneità in base a criteri non meglio specificati. Forse dovremo portarci il sacchettino in un contenitore asettico approvato con marca da bollo dalla Asl; magari lo spessore delle pareti dovrà essere inferiore o superiore a 15 micron, eventualmente certificabile dalle autorità preposte tramite richiesta scritta inclusiva di copia di  documento di identità, codice fiscale, dichiarazione di reddito, posizione fiscale degli ultimi cinque anni, titolo di studio e visura catastale.

Può essere anche che dovremo presentare la prova di acquisto (dei sacchetti) emessa dal fornitore di nostra scelta e certificata con atto notarile. Oppure,  previa richiesta ai fornitori certificati (scritta e con le documentazioni sopraccitate), sarà necessario un monitoraggio microbiologico che attesti  l’assenza di azioni patogene nell’ambiente di casa in cui conserveremo i sacchetti. Chissà. Tutto è possibile ma come si dice, andando,vedendo.

La parte più spassosa degli interventi dell’ultim’ora resta comunque il fatto  che nessuno dei due Ministeri, anzi proprio nessuno, si è preoccupato -o ricordato- di rimarcare l’importanza di usare sacchetti biodegradabili visto che in fondo, ma deve essere parecchio in fondo, tutto è nato in nome della riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero.

La centralità della guerra al sacchetto i cui costi annuali per famiglia, secondo le stime di Codacons, si aggirano sui 50 euro in più rispetto al 2017, ha suscitato lo stupore e l’indignazione dei sostenitori della contro-revolution, che molto meno platealmente puntano il dito contro la botta dei rincari che ci aspetta per il 2018. Lasciamo perdere i sacchetti e concentriamoci sulla “sacchetta” ( portafoglio). Con gli aumenti previsti su gas, luce e pedaggi autostradali, dalle tasche di ogni famiglia  uscirà circa un migliaio di euro in più rispetto al 2017. Se revolution deve essere, che sia fatta sul serio e per una giusta causa.

Per quanto, dove sta scritto che l’una deve escludere l’altra?

Elda Cannarsa

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