MONTEPULCIANO TROPPO DISNEYLAND? LA REPLICA DEL SINDACO ANDREA ROSSI

giovedì 07th, dicembre 2017 / 14:47
MONTEPULCIANO TROPPO DISNEYLAND? LA REPLICA DEL SINDACO ANDREA ROSSI
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Nell’articolo su Montepulciano e il “troppo pieno” sul fronte turistico, pubblicato alcuni giorni fa su queste colonne, ci si chiedeva “è un bene o un male?” e si sollecitava una riflessione da parte de sindaco poliziano Andrea Rossi. E la riflessione di Rossi è arrivata, condita peraltro di dati interessanti e utili.

Ringraziamo Andrea Rossi, per l’attenzione e per il suo contributo al dibattito. Quando la politica ascolta e replica fornendo anche numeri e spunti di discussione, è sempre un fatto positivo. Ecco il testo che il sindaco di Montepulciano ci ha inviato, pubblicandolo anche sul suo profilo facebook.:

Caro Marco,
concludendo il tuo articolo sulla situazione turistica dell’area, solleciti una mia riflessione sull’argomento. Ti rispondo dopo qualche giorno, in cui ho voluto raccogliere dati freschi, necessari per dare risposte concrete e non semplici sensazioni: non solo “mi inviti a nozze” ma rendo pubbliche le mie considerazioni, sicuro, in questo modo, di dare anche un utile contributo ad un dibattito molto vivace. Spero anche di riuscire così a confutare qualche affermazione che sembra più basata su luoghi comuni che, soprattutto sui social network, ormai stancamente si trascinano.
Premetto che il quadro che tu delinei dell’evoluzione turistica nei centri principali del territorio è corretta: Montepulciano era una meravigliosa isola a cui attraccavano ben pochi navigatori, l’economia soffriva, l’immenso patrimonio culturale di cui il comune era ricco era come congelato, sterile, assolutamente incapace di dispiegare la sua potenza.
Il Vino Nobile, il Cantiere Internazionale d’Arte (che tu correttamente citi), insieme ad una serie di scelte compiute dagli Amministratori Comunali, condivise con gli imprenditori, e, perché no, a circostanze contingenti (ricordo le ormai storiche “vacanze intelligenti” degli anni ’80, con la rimonta delle città d’arte sulle tradizionali mete), hanno contribuito a modificare questa situazione facendo di Montepulciano un luogo preferito da centinaia di migliaia di visitatori o, come dici tu, “sulla cresta dell’onda”.
Mi fa piacere, a questo proposito, “regalarti” una notizia in anteprima relativa proprio ai flussi turistici. I dati ufficiali ci dicono che, nel 2017, Montepulciano ha fatto registrare finora oltre 198.000 presenze (dato relativo al 4 dicembre); gli stranieri, fino ad oggi, sono stati oltre 130.000 quindi, praticamente, quasi il doppio degli italiani. E se paragoniamo quest’anno con il precedente, Montepulciano fa registrare, al 5 novembre, un +8,99% degli arrivi ed un +3,97% delle presenze.
Per finire con i numeri, ti comunico che abbiamo appena ricevuto dall’ISTAT i rilevamenti sulla ricchezza prodotta nel comune che ci dicono che nel 2017 siamo cresciuti di circa il 6%; il nostro PIL continua dunque a viaggiare ad una velocità ben superiore a quella del Paese e, come spiegherò meglio in seguito, a creare benessere per tutti, per l’intera comunità.
Fatto il quadro oggettivo, vengo alle riflessioni nel merito.
Come si fa a sostenere che quello che anima Montepulciano è un turismo “mordi e fuggi”, con quasi 150.000 presenze annuali di turisti stranieri, con un indice medio di permanenza vicino alle quattro notti, e con la fetta principale di viaggiatori che proviene dagli Stati Uniti d’America? E’ evidente che non può trattarsi di pendolari! Piuttosto consideriamo questa massiccia affluenza di pubblico proveniente dagli USA anche come effetto delle campagne di promozione territoriale che da quasi un decennio portiamo avanti, con la collaborazione soprattutto del Consorzio del Vino Nobile, della Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana Senese, degli altri nove Comuni della Valdichiana e di Banca Valdichiana, in numerosi paesi d’Europa e del Mondo, ma soprattutto oltreoceano.
Il Villaggio di Natale: grazie a questa iniziativa, in quattro anni siamo riusciti a richiamare un pubblico che ci era completamente sconosciuto, formato dalle famiglie con bambini, in un periodo in cui Montepulciano era deserta, le strutture ricettive chiudevano e i commercianti lamentavano la mancanza di lavoro.
Aggiungo che la nostra città è diventata un punto di attrazione anche per tanti cittadini dell’area, che prima erano costretti a scegliere altri posti per trascorrere i fine settimana e che ora vengono volentieri a Montepulciano, lasciando altra ricchezza che contribuisce al bilancio complessivo.
Rapporto tra turismo e cultura: è falso sostenere che abbiamo fatto una scelta a favore del primo ma, al contrario, siamo costantemente impegnati ad integrare i due fenomeni, da un lato continuando ad investire circa un milione di euro all’anno in cultura, storia e tradizioni (cifra assolutamente inusuale per il Bilancio di un Comune di 14.000 abitanti), dall’altro qualificando la nostra offerta turistica.
Come esempio piuttosto banale, ma proprio per questo immediatamente fruibile, ti segnalo che anche nei primi tre fine settimana del villaggio natalizio 2017, mentre in Piazza Grande erano accese le lucine e i commercianti vedevano premiati i loro sacrifici, abbiamo avuto comunque una miriade di incontri culturali, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, iniziative per le scuole, che rappresentano il filo conduttore della nostra realtà.
Oggi il Natale a Montepulciano ha un grande valore; ma il turismo è un settore difficile, che richiede impegno, idee, verifiche ed investimenti costanti. Noi ci crediamo e il panorama che ci circonda pare dimostrare che le nostre scelte in materia siano quelle giuste. Sempre in materia di mercatini di Natale, per esempio, vedi quanto è successo ad Arezzo o a Cortona, che li hanno adottati, o nota come stiano proliferando in ogni località, anche con piccole iniziative che portano però questo nome.
Che il turismo che stiamo richiamando sia “povero” è un’affermazione facilmente confutabile: un week end a Montepulciano per due persone, dal venerdì alla domenica, considerando pasti e pernottamenti, “vale” tra i 400 ed i 500 Euro, cifra che va ad arricchire il territorio e che non mi sembrano affatto disprezzabile né alla portata di tutti i bilanci familiari.
Un’etichetta di quel genere si può invece affibbiare ad altre realtà del territorio che offrono pernottamenti a prezzi stracciati, apparendo a prima vista più popolari ma in realtà svalutando l’intera offerta dell’area.
Parliamo anche dei disagi che devono sopportare i residenti nel Centro Storico. Siamo consapevoli che nei fine settimana di apertura del Villaggio di Natale ve ne possano essere, comprendiamo le ragioni di chi li espone e siamo aperti a contributi e riflessioni. Ma non possiamo mai dimenticare che il movimento turistico ha accresciuto il valore dell’intero patrimonio immobiliare e che la nostra è una realtà complessa e sfaccettata; è composta infatti non solo di servizi della Pubblica Amministrazione (uffici e scuole) o oltre Istituzioni, per la cui presenza in città ci siamo battuti, pensando proprio ai dipendenti, ma soprattutto di piccole e medie imprese con i loro addetti che rappresentano famiglie che hanno lo stesso diritto di vivere di quanto offre loro il territorio. E allora non possiamo fermarci alle lamentale di dipendenti pubblici (o simili) e pensionati, ma abbiamo il dovere di preoccuparci di questo tessuto produttivo che si alimenta e crea ricchezza.
Un’ultima riflessione proprio su questo tema, che si ricollega anche al PIL di Montepulciano. Quel +6% relativo al 2017 a cui ho accennato prima si traduce in un gettito per il Comune, derivante dall’addizionale IRPEF, pari a circa 80.000 Euro che diventano immediatamente patrimonio di tutti.
E’ proprio grazie al turismo ed alle entrate che assicura al Bilancio Comunale che negli ultimi sei anni abbiamo potuto lasciare inalterati i costi di compartecipazione dei cittadini ai servizi. Non solo, tutte le maggiori entrate sono state investite nel sociale, potenziando in generale i servizi locali a beneficio delle fasce disagiate come, per esempio, nello specifico, triplicando la somma messa a disposizione dalla Regione Toscana per i contributi per gli affitti o raddoppiando il fondo per gli inserimenti sociali dell’Euro di solidarietà che hanno consentito nel 2016 di sostenere oltre 60 famiglie. La crescita economica che è figlia del turismo va dunque in questa partita, a vantaggio dell’intera comunità (anche di chi non riesce o non vuole vedere questi effetti), comprese le categorie più deboli o in difficoltà.
Concludo, Marco, invitandoti a constatare che a Montepulciano non viviamo costantemente in un film dei Vanzina e non siamo preda né di ebbrezza né di eccessi da fuorigiri. Al contrario, ci confrontiamo ogni giorno con i problemi reali e ci impegniamo e lavoriamo per garantire alla nostra comunità sviluppo ed equilibrio, assicurare, come si dice con espressione attuale, una “crescita sostenibile”. Per ora i risultati ci stanno dando ragione: sono oltre 30 anni che a Montepulciano si investe per valorizzare il patrimonio del territorio ed attrarre un pubblico sempre più qualificato; perché il rischio, nonostante i grandissimi meriti del Vino Nobile e di manifestazioni che possiamo identificare idealmente nel Cantiere, è quello di ridiscendere la china e sparire.
Ti confermo la mia costante disponibilità a confronti aperti e scevri da pregiudizi e ti invito a dare personalmente un’occhiata alla nostra realtà.
Cordialmente,
Andrea Rossi

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