GRASSO E D’ALEMA TROVANO CONCORRENTI A SINISTRA: “POTERE AL POPOLO”, LA POSSIBILE LISTA ALTERNATIVA CHE PIACE ALLA NEW LEFT EUROPEA

mercoledì 27th, dicembre 2017 / 20:18
GRASSO E D’ALEMA TROVANO CONCORRENTI A SINISTRA: “POTERE AL POPOLO”, LA POSSIBILE LISTA ALTERNATIVA CHE PIACE ALLA NEW LEFT EUROPEA
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Non ci sarà solo Liberi e Uguali come lista a sinistra del Pd sulla scheda elettorale delle prossime elezioni politiche. Il movimento che fa capo a D’Alema, Bersani, Civati e Fratoianni e sarà capeggiato da Pietro Grasso avrà concorrenza. Soprattutto per quanto riguarda l’obiettivo di recuperare almeno in parte l’elettorato di sinistra disperso, orfano, senza tetto, che si è rifugiato da anni nel “non voto” o per disperazione e mancanza di alternative ha votato ultimamente per i 5 Stelle. Con la nuova legge elettorale che ripropone dopo qualche decennio la formula “proporzionale” l’avversario non è più il partito ideologicamente e politicamente più lontano, ma quello più vicino, più contiguo, quello che andrà a pescare nello stesso bacino. Per il Pd insomma l’incognita più grossa viene proprio da Liberi e Uguali che gli contenderà la rappresentanza della sinistra, ma sempre nell’ottica di una sinistra di governo, istituzionale, riformista avremmo detto una volta. Non certo “radicale”. Liberi e Uguali invece  dovrà fronteggiare anche la presenza di altre liste di sinistra. Non solo più a sinistra, ma dichiaratamente “alternative” rispetto al Pd e alle politiche che a sinistra si son viste negli ultimi 25 anni, politiche che vedono i D’Alema, i Bersani e compagnia non senza peccato.

Non si sa, al momento quali e quante saranno le liste di sinistra, antagoniste e alternative. Non ci sarà quella che era stata ipotizzata da Tomaso Montanari e Anna Falcone per una “sinistra dal volto nuovo” diversa però dal progetto di Grasso e degli scissionisti del Pd. Potrebbe esserci quella del Partito Comunista Italiano, con tanto di simbolo storico. E potrebbe esserci – quasi sicuramente ci sarà – quella di “Potere al Popolo” che raggruppa movimenti, centri sociali molto attivi nel territorio e anche sui social (vedi “Je so’ pazz” di Napoli) e potrebbe trovare anche la convergenza di Rifondazione Comunista. Il nome appare un po’ datato. Ricorda i “gruppi extraparlamentari” degli anni ’60 e ’70… ma il programma è quello che un tempo la sinistra propugnava: revisione delle aliquote Irpef, abolizione della Fornero, pensione a 60 anni, gestione pubblica dei beni comuni, fondi alla ricerca ecc…  E soprattutto dare voce e rappresentanza ai giovani precari e sfruttati, ai lavoratori e ai disoccupati, alle associazioni che si battono per la casa, per il lavoro, per la difesa dell’ambiente…

E “Potere al Popolo” ha attirato l’attenzione anche della “new left” europea. lLa stampa italiana ne parla poco. Nei giorni scorsi ne ha parlato invece il giornale on line britannico The Independent, accostando il movimento italiano a ciò che sta facendo Jeremy Corbyn in Gran Bretagna con il suo Labour e anche a La France Insoumise di Jean Luc Melenchon che pare intenzionato a proporre ai compagni italiani una strategia comune per una nuova Europa basata sul popolo e non sulla finanza…

Per ora Potere al Popolo sembra un movimento di tipo metropolitano, dove le contraddizioni del modello economico neoliberista sono più forti e devastanti, ma la sinistra “dispersa” e senza casa c’è anche nella provincia profonda, nell’Italia sonnacchiosa e immobilista. E c’è soprattutto in quelle che erano un tempo le regioni rosse come la Toscana, l’Umbria, L’Emilia Romagna, le Marche, la Liguria, alcune delle quali sono già passate sotto altre insegne, come ai tempi dei soldati di ventura.

Liberi e Uguali per ora sta raccogliendo adesioni nel ceto politico (recente anche la scelta di schierarsi con Grasso & C. di Laura Boldrini), tra gli amministratori locali, in quell’ex popolo di sinistra che viene dal Pci e che aveva pure sperato nella rottamazione renziana, ma oggi non si riconosce più nel Pd così come è adesso, plasmato da Renzi a sua immagine e somiglianza e occupato quasi militarmente dalle sue truppe, ma senza più vento in poppa e pieno di spifferi e crepe a tutte le latitudini (basti pensare a ciò che è successo di recente al congresso di Siena o a quello dell’area del Trasimeno in Umbria, per fare due esempi molto vicini a noi). Potere al Popolo guarda n altre direzioni: più alla gente e meno ai palazzi. Così sembra almeno. Certo il fatto che figure come Anna Falcone e Tomaso Montanari o come Gino Strada, o come Ilaria Cucchi, o che so come Don Ciotti, Marco Paolini e Ascanio Celestini si siano ritirati dalla battaglia o stiano in disparte, in silenzio o sulle loro, come si suol dire, lascia qualche ombra sul panorama complessivo. Che resta comunque piuttosto cupo, con un vento gelido che non promette niente di buono…

Marco Lorenzoni

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