PD, SIENA: CORTONICCHI UFFICIALMENTE FUORI. RICORSO RESPINTO, DALLAI SCORNATO. TRA BERNAZZI E VALENTI E’ SPRINT

mercoledì 18th, ottobre 2017 / 16:16
PD, SIENA: CORTONICCHI UFFICIALMENTE FUORI. RICORSO RESPINTO, DALLAI SCORNATO. TRA BERNAZZI E VALENTI E’ SPRINT
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SIENA – Ora è ufficiale. La Commissione di Garanzia regionale del Pd ha respinto il ricorso presentato dal candidato alla segreteria Michele Cortonicchi, escluso qualche giorno fa per irregolarità nelle firme a sostegno. I congressi locali fin qui tenuti (quelli dei circoli di Chiusi, per esempio) sono dunque da ritenersi regolari a tutti gli effetti.

Ecco il comunicato ufficiale del Pd: “La commissione di garanzia del Pd Toscana ha respinto il ricorso di Michele Cortonicchi, confermando quanto già deciso dalla commissione per il Congresso territoriale di Siena. L’oggetto del ricorso titolava “Impugnazione della decisione assunta in data 10 ottobre dalla Commissione territoriale per il Congresso di Siena che ha disposto l’esclusione del candidato Michele Cortonicchi a candidato al ruolo di segretario territoriale”. La commissione regionale di garanzia si è riunita lunedì e successivamente aggiornata al giorno seguente per prendere una decisione, per poi annullare la convocazione dopo che il ricorrente si era appellato alla Commissione nazionale di Garanzia. Ma proprio l’organismo nazionale ha invitato quello regionale a deliberare in quanto pienamente legittimato a procedere. La commissione, riconvocata per oggi, basandosi sulle considerazioni della commissione per il congresso territoriale di Siena e dopo aver ascoltato i soggetti interessati, ha pertanto preso la decisione di non accogliere il ricorso”.

Già in tarda mattinata, quando la notizia era ancora ufficiosa, il sindaco di Chiusi Bettolini aveva postato sul suo profilo facebook un video ironico con la canzoncina dei “congedanti”: ”E senza firma nel firmamento è questo il momento che a casa andiam”… Nessun riferimento preciso a Cortonicchi, Grazi o Dallai, ma l’oggetto era chiarissimo.

Più che per il malcapitato Cortonicchi, ritrovatosi candidato quasi a sua insaputa, lo smacco è soprattutto per il sindaco di Torrita di Siena Giacomo Grazi (il presentatore della candidatura e artefice delle irregolarità sulle firme) e per il deputato Dallai, che tramite Cortonicchi voleva mettere in difficoltà il candidato scaramelliano Bernazzi e adesso si ritrova con un pugno di mosche in mano e praticamente fuori dalla corsa.

Per Grazi, in particolare, si aprirà anche una fase difficile in comune. Fare il sindaco con una “sentenza” di condanna per illecito e per aver violato il codice etico del proprio partito (che è il partito che lo ha messo a fare il sindaco, perché non è che uno il sindaco lo fa per grazia ricevuta) può diventare complicato. E’ una posizione assai scomoda. Tanto più che Grazi era già nel mirino delle critiche di buona parte della popolazione torritese per la fusione del Comune con Montepulciano che dovrebbe avvenire nel 2018.

Conoscendo Scaramelli e anche Bettollini (quest’ultimo si è tirato fuori dalla corsa alla segreteria per non farsi triturare dal gioco al massacro, ma non si è affatto defilato dalla battaglia congressuale), facile prevedere che non avranno pietà. La condotta che hanno sempre tenuto all’interno del partito è quella di non fare prigionieri, soprattutto nei confronti delle cordate interne alla loro medesima corrente, quella renziana.

Con Massimo Bernazzi hanno trovato un candidato che è l’opposto del prototipo della linea renziana, un esponente non massimalista, ma comunque ex Pci, uno che dice di non amare particolarmente Corbyn, ma che nello stesso tempo fa aperture significative a sinistra… Una candidatura che forse non era la prima scelta, ma che alla fine è il risultato di un compromesso, per vincere e conquistare in qualche modo le redini del partito a livello provinciale. 

Dallai ha tentato il tutto per tutto, fino al ricorso alla commissione di garanzia nazionale, ma ha preso, come si suol dire, la porta in faccia. Ora è lui lo sconfitto principale, insieme a Grazi il quale ha due strade davanti: cospargersi il capo di cenere e chiedere scusa per l’inghippo e per la figuraccia fatta fare a tutto il partito o lasciare il campo prima che qualcuno, anche tra i suoi, lo costringa a farlo. A Torrita infatti la parola dimissioni circola con una certa insistenza. Il Comitato ‘No Fusione’ soffia – comprensibilmente – sul fuoco, sperando che la caduta eventuale di Grazi prima della scadenza, possa rimettere in discussione il progetto di fusione con Montepulciano. Si vedrà.

Intanto Scaramelli, Bettollini e Bernazzi il primo round l’hanno vinto. Nei congressi tenuti fin qui, Bernazzi è in testa, seguito dal candidato della sinistra Valenti. Più staccata Raffaella Senesi. Ma mancano ancora città importanti come Siena e Poggibonsi che potrebbero modificare e addirittura ribaltare il risultato a favore di Valenti.

La partita non è chiusa…

m.l.

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