CHIUSI, LA FESTA DELL’UVA E DEL VINO E IL PARTICOLARISSIMO “FAUST FOOD” (STREET FOOD DI CASA NOSTRA)

martedì 19th, settembre 2017 / 12:44
CHIUSI, LA FESTA DELL’UVA E DEL VINO E IL PARTICOLARISSIMO “FAUST FOOD” (STREET FOOD DI CASA NOSTRA)
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CHIUSI –  L’estate è finita per davvero. Quando arriva la Festa dell’Uva e del Vino a Chiusi,vuol dire che l’autunno è già alla porta. E non solo nel calendario. La festa ci sarà  proprio nel prossimo week end. Ma già  un “assaggio” si è  avuto in questi giorni con l’Enoteca aperta, in piazza del Duomo con etichette di più di 50 tra i migliori produttori di tutta Italia. Come sempre la festa proporrà giochi  popolari, musica in piazza (per tutti i gusti,dal jazz al rock al revival,al folk)  street parades, incontri letterari e soprattutto cene e degustazioni nella taverne e nelle cantine.

Ma se c’è una cosa che rende la Festa dell’Uva e del Vino di Chiusi un appuntamento speciale (e irrinunciabile). Lo street food particolarissimo di Fausto Pacchieri. Che non è roba dozzinale da fast food e commerciale stile Mc Donald’s e nemmeno lo street food dei camioncini e dei furgoni che ormai si trova in tutte le fiere e le manifestazioni, i concerti. E’  il “Faust Food” ovvero lo street food di casa nostra. Dove ogni pietanza ha radici profonde in questa terra, nelle sue tradizioni contadine, operaie. Nella ‘cucina povera’ di casa nostra insomma. E che oggi non è  più neanche tanto povera, se si pensa a quanto costa ad esempio il baccalà. Un tempo i contadini vendevano polli e conigli e acquistavano il baccalà, o le acciughe, che costavano meno, così rimaneva anche qualcosa per comprare altro… Oggi  è diverso.

Ma il baccalà, le acciughe, l’aringa (in chiusino “ringa”), così come la trippa o la lingua con salsa verde o i salumi formaggi di Fausto (che sono il core business della sua attività lavorativa) ricordano sì i pranzi, le cene, le merende dei fornaciai, dei muratori, dei mezzadri e ricordano anche i salti mortali delle massaie che con le frattaglie e il cosiddetto quinto quarto (del vitello o   del maiale) tiravano fuori piatti luculliani, ma ci riportano a sapori e saperi antichi, quasi dimenticati.

In questo senso Fausto Pacchieri non è  solo un bravo rivenditore e un ottimo cuoco, ma insieme alla moglie Luisa, fa anche un’operazione culturale importante. Mantiene viva e tramanda una certa cultura materiale. Che è cultura vera, non solo nostalgia per  un mondo che non c’è più. Ecco per questo il Faust Food  è  un buon motivo per fare un salto alla Festa dell’Uva e del Vino di Chiusi (22-23-24 settembre). Senza naturalmente togliere nulla alle ottime taverne dei terzieri e alle altre cantine. Né tantomeno all’Enoteca. Anzi con i piatti o i cartocci di Fausto ci vuole il vino buono. E alla festa la scelta è ampia. Provare per credere.

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