MUSICA: UN TRIO D’ECCELLENZA E IL NUOVO ALBUM DEI DUDES…

lunedì 28th, agosto 2017 / 17:06
MUSICA: UN TRIO D’ECCELLENZA E IL NUOVO ALBUM DEI DUDES…
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Giovedì scorso a Città della Pieve l’atmosfera e la febbre del Palio erano già scemate. Ma faceva caldo e c’era gente in giro. Al Caffè degli Artisti c’era pure musica live nel dehors… Praticamente  sulla strada. E non musica qualsiasi, con una band qualsiasi. Il miglior chitarrista, il miglior batterista e il miglior bassista che si possano incontrare nel raggio di almeno 100 km: Diego Perugini, Gianluca Meconcelli e Giacomo Rossetti. Quest’ultimo reduce da una lunga collaborazione con i Negrita. Ma gli altri due non sono da meno. Il primo insegna alla Music Academy di Siena che è una delle più innovative realtà didattiche presenti sul territorio nazionale. L’altro è un session man nato. Con la bacchetta magica… Anzi di bacchette magiche di solito ne adopera due.  Musica soft, tra il jazz, la fusion, il funk, e molta improvvisazione come solo i grandi sanno fare. Sembrava di essere in un club londinese o di Chicago… Qualcuno dei presenti avrà di sicuro ripensato a quando Città della Pieve ospitava l’Umbria Jazz dei primordi…

Atmosfera insomma piacevolissima. E piacevolissimo l’ascolto dei riff di Perugini, con i due pards (per dirla alla Tex Willer) che non si limitavano certo all’accompagnamento ritmico… Chi passava, anche per caso, davanti al Caffè degli Artisti non poteva fare a meno di fermarsi. Le sedie sono mancate ad un certo punto. C’era agente in piedi ad applaudire. Bella serata. E conferma che in loco esistono delle eccellenze vere nel panorama musicale. Eccellenze note al pubblico degli aficionados, che però meriterebbero una audience maggiore. Perché trattasi di roba veramente buona.

La settimana precedente, giovedì 17 e venerdì 18 agosto, un’altra band locale ha suonato a Trequanda e a Chiusi (Chiosco Akuna Matata).  Un palco da festa paesana e una location più soft. Parliamo dei Dudes che, trovandosi su un palco dopo l’attentato di Barcellona hanno voluto ricordare come la musica sia importante anche in un momento triste: “noi nel nostro piccolo cerchiamo di combattere il silenzio, la paura e la solitudine con la musica, con gli amici, con tutti e per tutti. TotsomBarcelona”, hanno scritto sulla loro pagina facebook. E infatti hanno invitato su quel palco altri amici a suonare con loro… Il batterista Andrea Fei si è presentato con la maglia del Barça.

Ma al di là dell’emozione per il momento particolare, sia a Trequanda che a Chiusi i Dudes hanno presentato il loro nuovo album, appena registrato presso il Rokkaforte Studio di Castiglione del Lago da Enrico Giovagnola e appena uscito. Si intitola “UoOh e contiene 5 brani che rispetto al primo EP segnano una svolta piuttosto marcata da un  rock pop giovanilistico ad un rock più strutturato e adulto, con echi springstiniani (quell’armonica nel brano di apertura Bambolay) e suggestioni che nei cambi di tempo e negli assoli di chitarra, ricordano certe atmosfere psichedeliche, dai Pink Floyd ai Led Zeppelin. Senza con questo fare paragoni troppo arditi.

I Dudes non sono ancora al livello di Perugini, Meconcelli e Rossetti, ma la band ha acquisito una certa personalità, un buon “amalgama” e una buona padronanza dei mezzi tecnici, si direbbe in gergo calcistico, insomma  ha un suo “groove” piuttosto riconoscibile. Resta ancorata al rock della new wave italiana (stile Afterhours, Verdena ecc.) ma con venature di rock classico che non guastano e danno robustezza al tutto. L’album in vendita ai concerti e alle serate dei Dudes, ma anche (crediamo) su ordinazione tramite i social network, costa 5 euro. Di fatto 1 euro a canzone. Il prezzo di un caffè per ogni brano (tutti piuttosto lunghi, oltre i 4 minuti con punte di 6 e 8 abbondanti, come i pezzi dei Led Zeppelin, di Santana, dei King Crimson…). Il brano “Fallo bene” figurava già nel primo Ep, ma viene presentato in versione remiscelata… Il brano Jenny, il più “hard rock” tra  i 5, uscirà a breve anche in versione videoclip, di cui circola su facebook un’anteprima piuttosto accattivante. Siamo curiosi di vedere se il resto manterrà le promesse… Un nuovo disco (si dice ancora così?) è un po’ come un romanzo. E se nel territorio esce un disco o un romanzo è una cosa positiva. A proposito di romanzi: godibile e interessante l’opera prima del segretario del Pd di Sarteano Matttia Nocchi “Come cerbiatti sulle strisce pedonali“. Da leggere. Il fatto che l’autore sia segretario del Pd non c’entra niente. Anzi – se non se la prende – si può dire che il romanzo lo redime…

Ma torniamo alla musica: in questa estate calda anche i Bob e i Greengrocers (tra festival e serate varie) si sono fatti ascoltare e apprezzare. Rock piuttosto “duro” con testi piuttosto impegnati per i primi, jazz-fusion ironico e scanzonato, ma anche molto tecnico (verrebbe da dire virtuoso) per gli altri… Complessivamente roba buona. Come è molto buono il blues dei Big Blue House, più volte citati su queste colonne e anche loro molto attivi anche nel comprensorio.

Ci sono e si son fatte ascoltare pure diverse “cover band”, composte da musicisti di buona qualità. Ma per quanto ci riguarda preferiamo segnalare band e musicisti giovani o meno giovani che hanno il coraggio di presentare musica propria, pur sapendo che, non essendo nota,  è meno commerciale e meno fruibile, quindi anche meno “appetibile” per i gestori dei locali che preferiscono andare sul sicuro. Ci piacerebbe che i locali (pub, bar, ristoranti), gli organizzatori di feste e sagre avessero più coraggio ed evitassero magari certi karaoke improponibili o gente che canticchia sopra basi preregistrate altrettanto improponibili. Sappiamo bene però che c’è musica e musica e il rock non sempre si presta ad ambienti angusti… Meglio il jazz, il pianobar (se vero e non fasullo) o un violino con soprano che canta le arie d’opera…

Proprio per questo però, appare sempre più evidente la necessità di spazi e occasioni, sia in estate che negli altri periodi dell’anno, in cui anche i gruppi che propongono musica propria possano avere la possibilità di farsi ascoltare.  Altrimenti il fermento artistico, la creatività, l’originalità delle varie band rischiano di rimanere sottotraccia senza possibilità di uscire dal guscio. Certi pulcini potrebbero essere cigni, se solo potessero aprire le ali e avere uno stagno in cui muoversi liberamente.

m.l.

 

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