16 SINDACI SENESI CONTRARI ALLE FUSIONI CHIEDONO LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI

mercoledì 30th, agosto 2017 / 17:51
16 SINDACI SENESI CONTRARI ALLE FUSIONI CHIEDONO LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI
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SIENA –  E mentre i sindaci e i comitati contrari alle fusioni dei comuni preparano la manifestazione nazionale del 23 settembre a Torrita di Siena, una nutrita pattuglia di sindaci senesi torna a chiedere l’approvazione della legge sui piccoli comuni che, dopo essere stata approvata dalla camera è attuamente ferma in Senato e con l’avvicinarsi della fine della legislatura nella primavera 2018, rischia di rimanere impantanata ad un metro dal traguardo…

E’ di oggi un documento firmato da 16 sindaci sui 36 della Provincia. Ci sono i “civici” Fabrizio Fè di Pienza, Andrea Marchetti di Chianciano, Luigi Vagaggini di Piancastagnaio e Piero Pii di Casiole d’Elsa, ma gli altri sono tutti del Pd o appoggiati dal Pd. Magari non in “quota Renzi”… Tra i firmatari anche Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga e presidente della Provincia. nel testo c’è un passaggio piuttosto chiaro contro la logica delle fusioni per legge: “I piccoli comuni non sono un retaggio del passato da superare togliendo prima loro risorse e aggravandone le incombenze amministrative, e poi obbligandoli, di fatto o per legge, a fondersi, come lo Stato e le Regioni hanno dimostrato in questi ultimi anni di voler fare”. Quinndi il documento dei 16 primi cittadini e cittadine (3 sono donne) si configura come una iniziativa che va sostenere di fatto la manifestazione del 23 settembre. E anche in questo cas il Pd sta un po’ di qua e un po’ di là…

Ecco il testo del documento:

Le autonomie locali rappresentano per tradizione, storia e decisione costituzionale l’ossatura primaria della Repubblica italiana, la struttura portante attraverso la quale il nostro ordinamento si dirama sui territori.

Le autonomie, in un Paese policentrico come il nostro, ricco di una moltitudine di dimensioni geografiche, sociali ed economiche, sono costituite soprattutto da piccoli comuni, i quali rappresentano degli standard amministrativi della nazione, e conseguentemente una dimensione da sostenere e valorizzare, non dunque eccezioni né tantomeno un problema.

I piccoli comuni non sono un retaggio del passato da superare togliendo prima loro risorse e aggravandone le incombenze amministrative, e poi obbligandoli, di fatto o per legge, a fondersi, come lo Stato e le Regioni hanno dimostrato in questi ultimi anni di voler fare.

La modernità amministrativa non passa infatti dall’attacco ai piccoli comuni, come suggerisce una distorta interpretazione della globalizzazione, perché essi proprio in un mondo globalizzato continuano ad essere un presidio insostituibile di rappresentanza democratica e di buon governo locale.

C’è bisogno pertanto di un messaggio forte da parte del Parlamento e delle forze politiche nazionali che lo compongono, che segni un’inversione di tendenza.

Le legge sui piccoli comuni, che ormai da anni era ferma in Parlamento e che in questa legislatura è stata invece approvata in prima lettura alla Camera, può rappresentare sia simbolicamente che concretamente una risposta alle comunità locali, il riconoscimento della loro rilevanza costituzionale oltre che un aiuto materiale nello svolgimento della loro vita quotidiana.

Dopo che la prima approvazione alla Camera aveva suscitato aspettative su una rapida conclusione dell’iter, adesso il testo è al Senato (Atto Senato n. 2541 – Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni) e la legislatura sta volgendo al termine.

Non possiamo permetterci di perdere questa ennesima occasione adesso che siamo arrivati ad un passo dal traguardo.

Pertanto noi firmatari del presente appello invitiamo il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e i parlamentari a fare quanto nella loro disponibilità per arrivare all’approvazione della legge prima della scadenza della legislatura, in nome dei bisogni delle comunità locali e delle loro istituzioni rappresentative.

Il 30.08.2017

Firmatari
Piero Pii Sindaco di Casole d’Elsa
Marcello Bonechi Sindaco di Castellina in Chianti
Fabrizio Nepi Sindaco di Castelnuovo Berardenga
Claudio Galletti Sindaco di Castiglione d’Orcia
Eva Barbanera Sindaco di Cetona
Andrea Marchetti Sindaco di Chianciano Terme
Luciana Bartaletti Sindaco di Chiusdino
Raffaella Senesi Sindaco di Monteriggioni
Luigi Vagaggini Sindaco di Piancastagnaio
Emiliano Spanu Sindaco di Rapolano
Francesco Fabbrizzi Sindaco di Radicofani
Emiliano Bravi Sindaco di Radicondoli
Paolo Morelli Sindaco di San Casciano dei Bagni
Giacomo Bassi Sindaco di San Gimignano
Roberto Machetti Sindaco di Trequanda
Fabrizio Fè sindaco di Pienza

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