CHIUSI, SABATO PARTE ORIZZONTI NUOVA VERSIONE: SI COMINCIA CON I KATAKLO’

giovedì 27th, luglio 2017 / 13:04
CHIUSI, SABATO PARTE ORIZZONTI NUOVA VERSIONE: SI COMINCIA CON I KATAKLO’
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CHIUSI  In queste ultime settimane ci siamo fatti una bella e massiccia dose di rock più o meno duro, più o meno innovativo, sia di marca italiana che straniera, con i festival di Chiusi, Ponticelli e Chianciano. Quest’ultimo è appena cominciato, con una serata dedicata al rock a km zero, cioè ai “migliori prodotti del territorio” a dimostrazione che il territorio non produce solo selvaggina da mettere in tavola, ma anche band che sanno stare sul palco, che sanno fare canzoni, come direbbe Guccini, che sperimentano strade nuove senza abbandonare del tutto quelle vecchie, conosciute e sicure, che producono musica propria, spaziando in generi diversi.

In questo senso i Bangcock, impreziositi dal trombone di Paolo Aquaviva, gli stralunati ma sostanziosi Greengrocers (tastiere, tromba e batteria) e gli ormai solidi Dudes, che si sono alternati sul palco del Palamontepaschi ieri sera sono realtà piuttosto interessanti e non solo pianticelle da vivaio. I loro primi album ne sono la conferma, e dal vivo non solo si fanno ascoltare, ma diventano travolgenti. E ci sono altre band interessanti, sempre a km zero, vedi gli Hullers e i Big Blue House, già piuttosto affermati, vedi  i Ros, vedi i Bob…

Ma adesso, dopo tanto indie rock, electric rock, punk rock, post punk, hip hop, funk, funk-jazz e pure di sano vecchio blues, c’è forse bosogno di qualcosa di più soft. Di meno adrenalinico. Diciamo pure di volumi più bassi… E anche sotto questo profilo il territorio non si fa trovare impreparato. La scelta è piuttosto ampia. A Monticchiello c’è il Teatro Povero con “MalComune”, a Montepulciano c’è il Cantiere che sembra tornato agli antichi fasti dell’era Henze. E a Chiusi sabato 29 comincia il festival Orizzonti. Manca poco, pochissimo, al via della nuova versione del festival, affidato, dopo la “rottura” con Andrea Cigni a Roberto Carloncelli, direttore artistico a km zero, ma non senza esperienza. Sarà una sorta di prova del fuoco per il sindaco e presidente della Fondazione Bettollini e per tutta la nuova governance della Fondazione stessa. Perché si tratta di “provare” con i fatti e quindi con le presenze e con il gradimento del pubblico che il “cambio di marcia” è stato una scelta giusta e opportuna, e non solo una necessità di bilancio.

Una certa attesa c’è. E anche la prevendita dei biglietti per lo spettacolo di apertura sta andando piuttosto bene. Apertura che è affidata a Kataklò Athletic Dance Theatre, la compagnia di Giulia Staccioli famosa in tutto il mondo per le sue performace che uniscono danza, acrobazie, mimica e scengorafie surreali. Insomma un inizio col botto. Con uno spettacolo di sicuro effetto in quella sorta di teaTro naturale che è la Piazza del Duomo (ore 21,30).

Per la verità prima dei Kataklò, alle ore 19,00 presso la tensostruttura del complesso San Francesco, si terrà un “prologo” all’apertura vera e propria, con il concerto panistico del duo Giacomo Margheriti e Alessandro Meacci. Musica dunque, ma non a tutto volume.

Domenica 30 luglio, invece il festival chiusino propone due spettacoli teatrali. E si tratta di produzioni “bio” e dell’orto di casa. Il che non vuol dire, naturalmente, che siano di seconda scelta. Tutt’altro. Il primo alle ore 10,00 alla tensostruttura è per ragazzi ed è “L’avventura di Don Chisciotte e Sancio Panza” allestito dalla Compagnia Teatro di Moiano per la regia di Claudia Scarpelli. Il secondo invece andrà i scena in prima serata, sul palco principale di Piazza Duomo. Si intitola Oleanna,  è una piece di teatro contemporaneo americano,  il testo è di David Mamet, la regia di Roberto Carloncelli. Gli attori sono entrambi chiusini. Un professionista e una giovanissima promessa: Gianni Poliziani e Benedetta Margheriti. Che tra l’altro sono zio e nipote.  E questo è un dettaglio non trascurabile che può aver creato ai due protagonisti qualche grattacapo in più.  Perché la storia verte su un tema piuttosto scabroso: l’accusa infondata di tentato stupro e le conseguenze che tale accusa ha sulla vita, sul lavoro, sule relazioni sociali di un professore messo alla berlina da una ragazzina…  Il ragionamento di Mamet investe non solo la sfera del rapporto maschio-femmina, ma anche quelle della comunicazione e della libertà… Il teatro contemporaneo americano è di solito interessante. Gianni Poliziani è una garanzia, Benedetta Margheriti, alle prese con un ruolo e una piece non giovanilistici,  una bella scoperta.

Segnaliamo anche i due spettacoli di lunedì 31: alle ore 18,00 al Teatro Mascagni, “Pulcinella Quartet”  della compagniadi danza di Virgilio Sieni (altro nome tra i più noti nel panorama della danza in Italia) e, alle 21,30 in piazza Duomo “Dragpennyopera”, che è un’opera buffa e un’opera seria insieme, densa di umorismo politicamente poco corretto. Nei panni dei protagonisti le Nina’s Drag Queens. E qui si potrebbe dire che qualcosa dello spirito dissacrante e fuori schema dell’Orizzonti targato Cigni è rimasto, almeno nell’aria.

Degli spettacoli successivi, fino al 5 agosto, parleremo nei giorni seguenti.

Cosa interessante e anche questa non trascurabile, il prezzo dei biglietti, quest’anno assolutamete abbordabile: 10 euro per gli spettacoli del circuito “on”, e 8 euro per quelli del circuito “Off”. Prezzi ancora più bassi per i residenti a Chiusi: 5 e 3 auro. Sempre meglio prenotare prima telefonando al n. 0578 226773 oppure 0578 20473.

Il centro storico di si appresta a vivere il suo momento di gloria e di “movida”. Saranno 8 giorni di festival, 20 spettacoli suddivisi i 3 location (Teatro Mascagni, Piazza Duomo e Tensostruttura) e due circuiti (on e off), con contorno di mostre fotografiche e d’arte, laboratori..  Vedremo se adesso che il festival è meno complicato, più #umano (come dice il sottotitolo), più a misura di una cittadina di 8.000 abitanti quale è Chiusi, ora che ha una maggiore attenzione alle realtà culturali del terrritorio e offre spettacoli di qualità a prezzo contenuto, soprattutto per i residenti, la città risponderà “presente!” oppure continuerà a mostrarsi distratta, indifferente o addiruttura infastidita. A noi piacerebbe che rispondesse “presente!” e con un certo entusiasmo, come ha fatto per esempio tre settimane fa con il Lars Rock Fest.

Non lo diciamo per fare propaganda a Bettollini & C. o per lanciare loro una scialuppa di salvataggio (con il festival nuova versione si giocano molto, inutile negarlo), ma solo perché il festival estivo è un’opportunità per tutta la città e per tutta la cittadinanza. Un’occasione di promozione, ma anche per vivere meglio a Chiusi. E’ un bene che ci ci sia, che in qualche modo sia stato “salvato” ed è bene che funzioni.  I conti, i distinguo, le pulci, si faranno dopo.

m.l.

 

 

 

 

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