GIUSEPPE GIULIETTI, MEDAGLIA D’ORO: EROE NELLA GRANDE GUERRA, TRADITORE NELLA SECONDA…

lunedì 01st, maggio 2017 / 00:59
GIUSEPPE GIULIETTI, MEDAGLIA D’ORO: EROE NELLA GRANDE GUERRA, TRADITORE NELLA SECONDA…
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CHIUSI – Tre giorni fa abbiamo dato notizia, su queste stesse colonne, di un riconoscimento conferito ad Arezzo ad un cittadino chiusino eroe della grande guerra, tale Giuseppe Giulietti, che nel 1924 fu insignito della Medaglia d’oro al valor militare per una eroica azione in combattimento nel 1915. Certamente in quella circostanza il soldato Giuseppe Giulietti, 31enne, si comportò con valore e meritò la medaglia d’oro.

Meno valoroso fu invece negli anni seguenti e in particolare durante la guerra successiva, la Seconda guerra mondiale. Il Comitato di Liberazione che prese le redini della città di Chiusi dopo la cacciata dei tedeschi e dei fascisti deliberò il 3 luglio del ’44, appena 7 giorni dopo l’avvenuta liberazione della citttà, la decadenza del Podestà, dei commissari e direttori fascisti delle varie istituzioni cittadine, affidò  i poteri di polizia e ordine pubblico al ricostituito corpo dei Carabineri e alle Bande partigiane e prese inoltre una decisione fondamentale per la sussistenza della popolazione stremata dai bombardamenti e dalla sanguinosa battaglia finale tra gli Alleati e le SS della Herman Goering. Decise di riaprire e favorire la pesca nel Lago di Chiusi, attività da tempo abbandonata “per l’esosa speculazione del concessionario del lago”, che l’aveva di fatto interdetta. Così si legge nella delibera del 3 luglio ’44. Il Concessionario del lago era il Comm. Giuseppe Giulietti, Medaglia d’oro al valor militare. E così chiamato, “medaglia d’oro” appunto, da tutta la cittadinanza.

Il Comitato di Liberazione assunse “per conto del Comune la gestione del lago e delle sue adiacenze, sostituendo in tutti gli oneri e diritti l’affittuario Giuseppe Giulietti con decorrenza 26 giugno 1944” (giorno della liberazione, ndr) e avviò le procedure per dichiarare decaduto il vecchio contratto di gestione dello specchio d’acqua che il cav. Giulietti aveva ottenuto dal Demanio dello Stato. Il Comune insomma con atto politico straordinario rientrò in possesso del proprio lago, consentendo la pesca e garantendo così cibo e un minimo di reddito ai chiusini.

Ma nella stessa delibera del 3 luglio, come premessa all’atto di riacquisizione del lago,  si legge anche altro, a proposito del comm. Giulietti, Medaglia d’oro. Si tratta di un’accusa pesante. E assai grave: “Considerando che il sig. Comm. Giuseppe Giulietti, Medaglia d’Oro, prima dell’avanzata degli alleati si è dato alla fuga mettendosi sotto la protezione dell’esercito tedesco, che avendo il governo Italiano dichiarato guerra alla Germania, il Comm. Giulietti si è reso reo di tradimento, con passaggio al campo nemico… “.

L’eroe della Grande guerra, nella seconda sarebbe stato tutt’altro che eroico. Prima affamando i chiusini, poi scappando dalla battaglia, scegliendo addirittura la parte sbagliata. Quella degli occupanti nazisti costretti alla ritirata. Lui, militare decorato, scelse cioè la parte avversa a quella in cui stava combattendo l’esercito italiano, dopo l’Armistizio dell’8 settembre ’43. Questo scrive il Comitato di Liberazione di Chiusi.

Ovviamente questa seconda circostanza non inficia l’atto eroico del 1915, né il riconoscimento (con il nome inserito in un libro) dato nei gioni scorsi ad Arezzo. Però questa vicenda ci racconta come sia sempre meglio guardare un po’ più a fondo quando si danno o si leggono delle notizie. Ci è sembrato giusto e doveroso riferire della cerimonia aretina e anche della dichiarazione fatta a tal proposito dal sindaco di Chiusi, ma altrettanto doveroso ci è sembrato e ci sembra mettere i puntini sulle i e riferire altre circostanze storiche note, relative al medesimo personaggio.

La delibera del 3 luglio 1944 è certamente consultabile presso l’archivio storico del Comune di Chiusi, che sabato 13 maggo sarà presentato al pubblico, ma è anche citata e riportata per ampi stralci a pagina 275 del volume “Storia di Chiusi” di Don Giacomo Bersotti.

m.l.

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