BEL COLPO DEL LARS ROCK FEST: ARRIVA THE GANG OF FOUR, BAND ICONA DEL POST PUNK INGLESE

lunedì 22nd, maggio 2017 / 12:32
BEL COLPO DEL LARS ROCK FEST: ARRIVA THE GANG OF FOUR, BAND ICONA DEL POST PUNK INGLESE
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CHIUSI –  Ancora echeggia il fragore  della bomba che si è abbattuta sul festival Orizzonti, cancellandolo dal programma dell’estate che l’altro festival in egida Fondazione, annuncia il terzo colpo. Ed è un bel colpo. Dopo i Public Service Broadcasting e Austra, l’organizzazione del Lars Rock Fest annuncia infatti la presenza della band The gang of four (“la Banda dei quattro”). Si tratta di una band storica del post punk inglese, nata nel 1977 e più volte ricostituita nel corso degli anni. E sarà proprio The Gang of Four ad aprire il Festival chiusino il 7 Luglio, con un conceto che sarà l’unica data italiana del gruppo. A suo modo un evento. Perché The Gang of Four ha segnato fortemente il panorama musicale britannico e non solo.  In particolare quel movimento musicale che passa sotto il termine post punk e che cominciò a sperimentare sonorità addirittura vicine al pop e alla disco music, su testi di durissima critica sociale e di opposizione radicale al tatcherismo. Per definire alcuni brani dellla “Banda dei Quattro” alcuni critici scomodarono addirittura la cultura neomarxista della Scuola di Francoforte…

Nata a Leeds, città industrale del nord dell’Inghilterra, prendendo ispirazione nel nome dalla vicenda dei 4 dirigenti cinesi arrestati nel ’76, con l’accusa di aver ordito un copo di stato, The Gang Of  Four ha più volte scalato le cassifiche inglesi e internazionali, ma ebbe successo soprattutto nelle radio indipendenti, mentre fu spesso “censurata” dalla BBC e da altre emittenti mainstream perché considerata troppo sovversiva. Successe per esempio per il brano “I love a man in a uniform” che crtiticava la guerra delle Falkland. Ma è dal vivo che la band ha sempre dato il meglio di sè.  Tra il 1977 e il 1990 in Inghilterra i concerti e le esibizioni dei gruppi punk e post punk (dai Clash ai Wire, ai Joy Division a the Gang of Four, appunto) finivano sempre per diventare vere e proprie manifestazioni politiche, di attacco frontale all’establishment e al governo della lady di ferro Margareth Tatcher. Spesso ci scappavano scontri e barricate.

Dopo i Wire, venuti a Chiusi l’anno corso, Alessandro Sambucari e i suoi collaboratodi del GEC (Gruppo Eeffetti collaterali) portano dunque in Toscana un’altra band “icona” di un genere e di un periodo…  Con il contorno (ma è ugualmente un piatto forte) dei Public Service Broadcasting che ne sono una sorta di contiuazione ideale. Anche loro infatti – come abbiamo già scritto in un articolo precedente – usano la musica per parlare della crisi economica, del declino della classe operaia, dei costi sociali della globalizzazione nell’Unghilterra delle mining town ridotte a gosth town…

Insomma in assenza del festival Orizonti e dell’opera lirica, Chiusi potrà consolarsi con le incendiarie e meno rassicuranti note del post punk britannico. E se Orizzonti in questi tre anni di gestione Cigni ha spesso lanciato provocazioni e qualche sasso nell’acqua stagnante portando a Chiusi spettacoli e artisti dissacranti e audaci (troppo, secondo una certa morale comune e il perbenismo strisciante), anche il Lars Rock Fest sembra aver decisamente imboccato una strada coraggiosa, confermando la linea degli anni passati, ma facendo un ulteriore passo in avanti.

Come i Wire, potrà piacere o meno la musica della Gang Of Four, ma di sicuro non è roba che da queste parti si ascolta dal vivo tutti i giorni…

m.l.

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