CHIUSI SCALO: BUS URBANO E MODIFICHE AI POSTEGGI IN ZONA MAR NERO. TAGLIO DEI PINI, ROTONDE E MARCIAPIEDI IN VIA OSLAVIA

giovedì 23rd, marzo 2017 / 19:27
CHIUSI SCALO: BUS URBANO E MODIFICHE AI POSTEGGI IN ZONA MAR NERO. TAGLIO DEI PINI, ROTONDE E MARCIAPIEDI IN VIA OSLAVIA
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CHIUSI – Non si è ancora spenta l’eco della polemica sollevata dai 5 Stelle su Casa della Salute e Centro Medico dello Scalo, che il Comune si prepara a prendere un provvedimento inerente, in qualche modo proprio con il centro medico presso la Misericordia a Chiusi Scalo.

L’amministrazione è infatti intenzionata a far passare il bus urbano anche nella zona del Mar Nero, istituendo una fermata proprio nei pressi del Centro Medico. Ciò per favorire l’utenza che non dispone di mezzi propri per spostarsi. La popolazione più anziana, in particolare che poi è quella che frequenta di più la struttura di Medici 2000. Ma il passaggi e la fermata del bus comporterà anche modifiche al traffico e soprattutto modifiche e aggiustamenti alle aree e modalità di sosta. E’ allo studio infatti l’ipotesi di prevedere alcuni posteggi con sosta regolamentata con disco orario a 1 ora, davanti al centro medico, in modo da incentivare la rotazione e l’utilizzo da parte dell’utenza della struttura, che dovrebbe però poter utilizzare anche il posteggio interno, finora riservato solo agli operatori. Non solo: saranno ridesegnati anche tutti gli altri posti auto di via Redi, via Meucci, via Raffaello Sanzio e via Cristoforo Colombo. Ciò per evitare parcheggi selvaggi a ridosso degli incroci e sui marciapiaedi ed evitare anche intralci al transito del bus.

Certo i posti auto nelle strade citate non sono tantissimi e con gli “stalli” obbligati diminuiranno ulteriormente. Ma – dicono in Comune – una regolamentazione è necessaria. Anche se l’intenzione della giunta è quella di lasciare comunque liberi (non a pagamento e non a disco orario) i posti auto in questione, per non creare problemi e disagi ai residenti che non dispongono di garage e a quei cittadini che parcheggiano l’auto in quella zona per tutta la durata dell’orario di lavoro o per l’intera giornata (i pendolari per esempio). Probabilmente verrà cambiato il senso di marcia in via Meucci (ma questo è da verificare).

Naturalmente sarà una soluzione provvisoria in attesa del recupero e della riqualificazione urbanistica dell’area ex segheria Della Ciana, di cui si parlò anche in campagna elettorale, in una assemblea pubblica (alquanto improvvida) convocata dalla Contrada del Mar Nero, che si fece, involontariamente o meno, strumento di propaganda del Pd e della giunta uscente. Non si sa quando e se tale intervento di recupero vedrà la luce. Nel frattempo il Comune si porta avanti con il lavoro, cercando di “venire incontro ad una esigenza”.

Il servizio bus e la riorganizzazione dei posteggi favoriranno il raggiungimento e l’accessibilità del Centro Medico, che è e resta privato, ma continua a ricevere attenzioni e incentivi pubblici. Certo la struttura svolge un servizio fondamentale per la popolazione e lo svolge bene.

Come abbiamo scritto più volte, però, non era obbligatorio realizzarlo dentro la struttura della Misericordia, e proprio in quella zona della città. Poteva essere scelta anche una sede innanzitutto più “neutra”,  ma anche più accessibile, con più posteggi e già servita dai mezzi pubblici, lasciando l’edificio della Misericordia alla fuzione per la quale fu acquistato e ristrutturato: un centro di accoglienza per migranti e persone in difficoltà, il che avrebbe richiesto certo meno posti auto e non avrebbe avuto necessità di una fermata del bus urbano, essendocene già una a 200 metri, vicino alla Chiesa.

Sempre in tema viabilità e posteggi, dovrebbero partire a breve i lavori per la sistemazione di via Oslavia. Prevista una rotonda all’incrocio con va Mameli e Piazza XXVI giugno, il rifacimento dei marciapiedi, del posteggio all’inizio della piazza e il taglio di tutti i pini (salvo quelli dentro i giardini pubblici), che verranno sostituiti con altre piante con radici meno invasive, ma alte almeno 5 metri. Questa la prescrizione fissata dalla Soprintendenza, preoccupata, evidentemente di un troppo drastico “cambio di connotati”  a quella strada che dal dopoguerra costituisce  senza dubbio uno degli elementi identitari di Chiusi Scalo. Il tutto per una spesa prevista di 150 mila euro.

 

 

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