Chiusi: è morto Deo Totini, l’ultimo partigiano

venerdì 03rd, marzo 2017 / 12:51
Chiusi: è morto Deo Totini, l’ultimo partigiano
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CHIUSI -E’ morto questa mattina presso la sua abitazione Deo Totini. Era uno degli ultimi partigiani combattenti. Forse l’ultimo ancora in vita. Aveva 94 anni. I funerali saranno celebrati domani, sabato, presso la cattedrale di Chiusi.

Totini partecipò giovanissimo, appena maggiorenne, alla resistenza armata tra Chiusi e la zona del Monte Cetona. Fece parte del gruppo che aveva base in località Cancello, sulla Strada della Montagna, tra Sarteano e San Casciano Bagni e come molte altre formazioni di volontari anche quella faceva capo alla Brigata Simar, comandata dal Colonnello Silvio Marenco, un militare di fede monarchica coadiuvato nelle funzioni di comando da Gabriele Brogi  di Chianciano e Dino Faleri di Sarteano, entrambi socialisti.

Chiusi diede un contributo importante con circa 60 partigiani,  più una decina inquadrati nel ricostituito Esercito Italiano di Liberazione (Divisione Cremona).

Deo Totini fu uno di essi. Uno di quei ragazzi che dopo l’8 settembre del ’43 decisero di non arruolarsi nelle fila della Repubblica di Salò e di darsi alla macchia, per combattere  l’esercito di occupazione germanico e i suoi alleati fascisti. Nei 9 mesi fatidici tra l’Armistizio e la liberazione del territorio avvenuta nel giugno del ’44, i partigiani della zona fecero azioni di sabotaggio nei confonti di colonne tedesche,  disarmarono caserme, aiutarono l’avanzata degli Alleati, in tutto compirono 25 combattimenti, sia contro le Ss che contro i fascisti.

Alcuni di quei giovani che imbracciarono il fucile, non tornarono a casa. Più di un terzo dei 60 combattenti e fiancheggiatori caddero in combattimento o fucilati.

Alcuni furono insigniti di medaglie al valore, spesso, purtroppo “alla memoria” (i carabinieri Tassi e Magi di Radicofani, fucilati, Ermanno Baldetti e Mario Morgantini di Chiusi caduti in battaglia sul Monte Cetona e ad Alfonsine (Ravenna), Itilio Marietti e Onorato Dezzoni caduti su una mina mentre cercavano di “aprire la strada” ai compagni…).

Il partigiano Deo Totini, classe 1923, ce la fece a tornare. E nei giorni immediatamente seguenti la liberazione di Chiusi, nonostante la giovane età ebbe ruoli di reponsabilità nel mantenimento della sicurezza. Si occupò per esempio della custodia delle maestre e delle bambine di un collegio per i figli degli italiani all’estero, alcune delle quali morirono sotto un bambardamento mentre erano sfollate in un bosco…

Da allora non ha mai dimenticato anche se è rimasto spesso defilato rispetto all’agone politico.

Condoglianze alla famiglia sono state espresse dalla locale sezione ANPI che presto sarà ricostituita con forze fresche. A maggio è previsto peraltro un gemellaggio a Chiusi con la sezione Anpi Barona di Milano… Sarà l’occasione per ricordare quei ragazzi, come Deo Totini, ai quali dobbiamo la nostra libertà.

m.l.

 

 

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