Meraviglie della tecnologia: lo smartphone per cani e gatti

mercoledì 18th, gennaio 2017 / 09:13
Meraviglie della tecnologia: lo smartphone per cani e gatti
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Tra le meraviglie delle tecnologia spicca l’ultimo arrivo da Las Vegas: uno smartphone per comunicare con i nostri cani e gatti

Il connubio intelligenza umana/efficienza tecnologica ha prodotto l’ennesima meraviglia. Non salverà il mondo, perché di quello chissenefrega, ma salverà cani e gatti dalla depressione. Ebbene sì, oggi oltre a cappottini, mantelline, cappellini, pupazzetti striduli e menate varie, direttamente da Las Vegas, arriva sul mercato lo smartphone per cani e gatti.

“Il fedele cane e l’intraprendente gattino non passeranno più il tempo a guaire e a miagolare tristemente aspettando il ritorno del padrone”, si legge su Magazone, il blog della telefonia professionale. Chapeau all’intelligenza umana unita all’efficienza tecnologica. Di smartphone così ne avevamo un bisogno disperato. E se non ce lo avevamo, è stato prontamente creato da un marketing demenziale.

“Al di là dello stupore per questo nuovo device è noto come gli animali da compagnia possano deprimersi lontano dal padrone ed avere conseguenti disturbi comportamentali: la tecnologia rende smart le nostre bestioline ma, soprattutto, migliora la loro vita” (Magazone)

Così ora, invece di portare il gatto o il cane dallo psicologo per curare i disturbi comportamentali causati dalla depressione, come si fa solitamente, o di portare il padrone in una clinica di neuro riabilitazione perché uno che si compra uno smartphone per cani/gatti tanto bene con la testa non ci sta, c’è l’App che mette tutto a posto con una semplice video chiamata. Tra il fedele cane o l’intraprendete gattino e il padrone.

Una chiacchieratina per accertarsi che le nostre bestioline stiano bene e non soffrano la nostra mancanza e via. Ma anche il fedele e l’intraprendente, se in preda ad un attacco di consapevole tristezza e previo addestramento, potranno chiamare il padrone schiacciando il bottone collegato all’Applicazione. Il padrone sarà avvertito della richiesta di telefonata con il messaggio:  “il tuo cane/gatto ti sta chiamando!” con tanto di punto esclamativo, imprescindibile (e irritante) segno d’interpunzione dell’idioma digital.

Uno se lo vede il padrone che, durante una riunione di lavoro, esce un attimo, magari scodinzolando, e dice “scusate, c’è il mio cane al telefono”. Meno chiaro è che cosa risponderebbe se la chiamata non potesse prenderla all’istante. Un messaggio standard tipo “adesso non posso ti richiamo”? Chissà, tutto è possibile.

Con 450 euro circa (questo il costo del congegnetto), è anche bello che risolto il senso di colpa di chi lascia a casa la bestiolina (cause forza maggiore) per tante ore rischiando che gli venga la depressione. Basta un’App per pulire le coscienze. Di non prenderlo proprio il cane o il gatto se si sta più fuori che dentro casa non se ne parla nemmeno. Per esempio. Che poi magari di fronte ad un padrone digital invece che in carne ed ossa, la bestiolina sviluppa qualche altro disturbo perché, per natura, non è in grado di apprezzare le raffinatezze della tecnologia avanzata. Se a qualcuno fosse sfuggito.

Ma tant’è. Vige la legge della proporzionalità diretta: quanto meno pensano gli Umani, tanto più si pretende che lo facciano gli animali, e le App

Elda Cannarsa

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