CHIUSI, PARTITI I LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLA STAZIONE. A FINE 2017 POSSIBILE L’AGGANCIO ALL’ALTA VELOCITA’

lunedì 17th, ottobre 2016 / 17:55
CHIUSI, PARTITI I LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLA STAZIONE. A FINE 2017 POSSIBILE L’AGGANCIO ALL’ALTA VELOCITA’
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CHIUSI – Stamattina  alla stazione di Chiusi sono partiti i lavori di ammodernamento dei binari e delle piattaforme per la salita e discesa dei viaggiatori, per adeguare la stazione agli standard europei e consentire quindi la fermata dei treni ad alta velocità. “Si tratta di un’opera infrastrutturale necessaria e decisiva per far tornare Chiusi competitiva e centrale nei trasporti ferroviari veloci”,  dice il sindaco Bettollini, soddisfatto per l’apertura ufficiale del cantiere che prevede lavori per circa 7 milioni di euro. Con un restyling non solo di binari, pensiline e piattaforme, ma anche dell’interno della stazione, della segnaletica, uniformando il nuovo look a quello delle più importanti 500 stazioni d’Italia. A breve la giunta terrà una conferenza stampa per illustrare la consistenza dei lavori, gli importi investiti, i tempi di esecuzione e le prospettive per la città e il territorio.  I lavori sono a carico di RFI e rientrano ne quadro di una serie di interventi a livello nazionale. Ovvio che l’adeguamento della stazione attuale escluda ormai definitivamente la realizzazione di una stazione ex novo dedicata all’alta velocità, magari sopraelevata, come era stato previsto nel progetto presentato in pompa magna nel 2014 al teatro Mascagni. La “bufala” della mega stazione avveniristica e volante è stata finalmente scongiurata. Per adeguare la stazione di Chiusi si spenderanno, come abbiamo già accennato, 7 milioni di euro. Per la stazione in linea ne sarebbero serviti 200, almeno. Forse più, secondo quanto dichiarò all’epoca il sindaco Scaramelli….  Ma adeguando la stazione non solo si risparmieranno un sacco di soldi, ma non ci sarà consumo di suolo e si manterrà il baricentro della città, nel cuore della stessa, senza spostarlo in aperta campagna, con necessità di fare poi posteggi, collegamenti, servizi…. Ne guadagnerà la stazione che ritroverà ruolo e appeal, ma ne guadagnerà tutto l’abitato di Chiusi Scalo che potrebbe tornare ad avere centralità e quel ruolo di snodo di comunicazione che ha avuto per più di un secolo, dall’Unità d’Italia fino a tutti gli anni ’90…

Poi il declino inarrestabile. La chiusura progressiva di servizi ferroviari (si pensi alla Cargo che contava a Chiusi un centinaio di macchinisti, fino a d una decina di anni fa), la riduzione del personale e delle fermate dei treni veloci e degli intercity, la chiusura dei servizi collaterali come l’edicola, la mensa e la tabaccheria…

Da queste colonne, noi abbiamo sempre osteggiato il progetto della stazione ex novo e sostenuto la necessità di intervenire per potenziare la stazione attuale sfruttando la possibilità di utilizzare la connessione con l’alta velocità a Ponticelli e Montallese. Alla fine, dopo anni in cui da parte della politica si è venduto fumo e propaganda a piene mani, la “bufala” si è sgonfiata ed RFI ha deciso di intervenire massicciamente e sostanzialmente sulla stazione. Ne siamo soddisfatti. E diamo atto all’amministrazione Bettollini di aver saputo “riconvertire” la battaglia per la stazione AV in un obiettivo più realistico, senza arroccarsi in difese astruse e di aver lavorato per convincere RFI a fare l’investimento che oggi ha preso concretamente il via. Naturalmente l’adeguamento della stazione e la possibilità di intercettare l’alta velocità, a partire dalla fine del 2017, non sarà un punto a favore da segnare nel pallottoliere del solo Bettolini o della sola città di Chiusi, ma sarà anche una risposta efficace e sufficiente alla domanda di mobilità di tutto il territorio che voleva la stazione in linea: da Città della Pieve a Chianciano, da Castiglione del Lago a Montepulciano, da Sarteano all’Amiata, da Siena a Perugia… passando per i territori intermedi della Valdichiana da un lato e della Valnestore dall’altra…

I lavori alla stazione attuale possono apparire (e non è escluso che Rfi abbia fatto questo tipo di ragionamento) come un contentino in luogo della stazione mancata, come un ripiego o una soluzione di riserva fatta al ribasso… Noi invece crediamo che si tratti di una soluzione meno costosa, meno impattante dal punto di vista ambientale, ma anche meno devastante sul piano economico e sociale: perché Chiusi Scalo con una stazione nuova in aperta campagna (anche se nel territorio comunale) sarebbe diventata  una ghost town sempre più grigia, sempre più vuota, sempre più abbandonata… In questo modo almeno la speranza di una inversione di tendenza verso una ritrovata attrattività c’è.  Di questi tempi non è poco. E una stazione di Chiusi che ritrova centralità, appeal e servizi ora assenti, può portare come conseguenza del ritrovato traffico, anche investimenti sulla rete viaria di collegamento, oggi in condizioni assai precarie. Il traguardo è fissato a dicembre 2017. L’importante è cominciare. E Juri Bettollini segni pure il punto sul suo pallottoliere personale, tenendo presente però che stavolta hanno vinto anche quelli che solo due anni fa venivano etichettati come gufi tristi e antichi, capaci solo di battaglie di retroguardia, mentre lui, Scaramelli & compagnia stavano già viaggiando nel futuro. In sopraelevata.

 

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