CHIUSI: IL PALASPORT? SARA’ UN PALATENDA. SCINTILLE IN CONSIGLIO. E NON E’ FINITA…

sabato 29th, ottobre 2016 / 17:54
CHIUSI: IL PALASPORT? SARA’ UN PALATENDA. SCINTILLE IN CONSIGLIO. E NON E’ FINITA…
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CHIUSI – E’ stato un consiglio comunale un po’ burrascoso, o meglio un consiglio comunale monco.  E forse solo preliminare ad altre discussioni sul tema. Il tema era quello del palasport in costruzione a Pania, al posto dello stadio mai completato. Le opposizioni, prima i 5 Stelle poi anche Possiamo, hanno abbandonato i propri scranni, sedendosi tra il pubblico, per protesta e per denunciare “l’arroganza della giunta” che prima ha convocato la seduta con questo unico punto all’odg, con una certa fretta, per rispondere ad una interrogazione della stessa maggioranza, poi ha respinto la richiesta dei podemos di rinviare il Consiglio per consentire un dibattito più ampio e non solo tra interrogante e interrogato, come avviene per tutte le interrogazioni.

C’è  stata qualche scaramuccia verbale e la discesa delle minoranze fuori dal consesso elettivo. Dovendo assistere in silenzio tanto valeva farlo in mezzo al pubblico. Il consigliere di maggioranza Agostinelli ha alzato un po’ i toni, il capogruppo di Possiamo Scaramelli ha risposto per le rime… Ma alla fine la seduta si è svolta comunque secondo programma, con l’interrogazione del capogruppo di maggioranza Annulli e le risposte dell’assessore Micheletti sugli aspetti tecnico-procedurali e del sindaco Bettollini sugli aspetti politico-amministrativi. Al di là delle ragioni  della protesta (i tempi stretti della convocazione, l’utilizzo dell’urgenza per  una cosa che urgente non era ecc…), il nodo era quello di capire se  il costruendo palasport sarà effettivamente un palasport o, invece, come sostengono i 5 Stelle, un tendone da circo che costerà un sacco di soldi.

Bettollini – l’ha fatto capire nella replica –  non aveva alcuna intenzione di farsi rosolare a fuoco lento nell’attesa che le minoranze presentassero delle interrogazioni sul tema, sotto il fuoco di un articolo al giorno…e per rispondere ai rilievi dei 5 Stelle si è fatto fare una interrogazione dal gruppo di maggioranza. Cosa legittima, naturalmente. Anzi, sarebbe pure un segnale di autonomia, se la cosa non fosse stata palesemente concordata. Ma anche questo è legittimo. Fa patte della politica. Non è  uno scandalo. E le domande di Annulli hanno permesso a Bettollini e Micheletti di spiegare alcuni dettagli controversi. E’ stato uno show a senso unico, non un contraddittorio, ma questo si sapeva dalla vigilia. E’ scritto nel regolamento che con le interrogazioni funziona in questo modo. Se l’interrogazione l’avessero fatta loro, le minoranze, invece di Annulli (i 5 Stelle hanno fatto comunicati stampa, perché non un atto consiliare? ) la diatriba non ci sarebbe stata. Ma veniamo al Consiglio.

Si è  capito che il nuovo palasport in costruzione sarà a tutti gli effetti un “palatenda”. Non proprio un tendone da circo, però. Perché  la struttura, come già spiegato più volte anche in precedenti articoli su queste colonne, sarà sorretta da uno scheletro semicircolare fisso (capriate) di legno lamellare;  la  copertura ingloberà più della metà della tribuna già costruita per lo stadio (sotto alla quale si trovano e sono già realizzati gli spogliatoi, i bagni per gli atleti e per il pubblico, l’infermeria, le sale per palestre di riscaldamento e altri locali di servizio), il campo da gioco e uno spazio laterale al campo su cui si potrà  installare successivamente una tribuna supplementare.

La copertura sarà costituita da un telo in poliestere-Pvc a doppio strato,con camera d’aria tra l’uno e l’altro, per consentire una maggiore tenuta termica. Tessuto ignifugo e trattato contro muffe, tarme e sporco… La pareti nei due lati corti della struttura e nel lato lungo senza tribuna, alla base della copertura, saranno realizzate anch’esse con teloni apribili e chiudibili, sorretti da intelaiature e guide di scorrimento con porte di accesso e di sicurezza. Naturalmente durante legare sportive in inverno saranno chiusi.

Non sono previsti muri, tranne un muro di sostegno all’esterno, dietro alla tribuna, su cui ancorare le capriate. Tutta la struttura poggerà su palificazione profonde per evitare instabilità dovuta a possibili cedimenti del terreno.  Il riscaldamento (altro nodo del contendere) del campo da gioco e della tribuna è previsto con sistemi ad aria calda, alimentati da appositi generatori esterni e divisi per comparti, utilizzabili separatamente, mentre gli spogliatoi e i servizi sottostanti la tribuna saranno riscaldati mediante l’impianto già realizzato ed esistente. I tecnici stanno già  studiando la possibilità che gli impianti ad aria calda possano erogare anche aria fredda nei periodi estivi.

Così come la le pareti apribili potranno consentire l’areazione naturale e quindi un utilizzo anche nel periodo estivo. Non si capisce bene come sarà possibile evitare che, con le pareti aperte,  i palloni finiscano fuori, nel posteggio… Ma il problema appare comunque risolvibile. Anche l’illuminazione è prevista divisa in comparti separati. Tutto ciò per  risparmiare energia e costi. Il campo di gioco sarà  in parquet. I marciapiedi esterni saranno realizzati in  quarzo e il posteggio sarà inizialmente un piazzale. la viabilità di accesso sarà assicurata da una rotonda e da una strada di accesso che verranno di servizio che verranno realizzate contemporaneamente alla struttura, con finanziamento della Fondazione Mps, Provincia e Comune.

Le dimensioni del nuovo palasport sono pari al doppio del palasport di Poggio Gallina,con una altezza massima di 15  metri e mezzo. Riscaldarlo in inverno e renderlo agibile in estate non sarà facile, ma di palazzetti realizzati con queste modalità ce ne sono tanti in Italia. Quanto all’acustica, per eventuali eventi non sportivi, Micheletti ha spiegato che così  com’è dovrebbe funzionare, ma nel caso potrebbero essere messi in atto altri accorgimenti, come avviene in tanti palasport. Non solo:  di fronte alla porzione di tribuna non coperta è prevista proprio un’area per eventi diversi, di tipo non sportivo. Con la possibilità  in caso di maltempo di spostare l’evento all’interno a pochi metri…  Questo, ha detto Micheletti, “può rappresentare un valore aggiunto”…

Insomma il palasport di Pania somiglierà abbastanza al “bruco” di Chianciano, noto anche come Palamontepaschi, anche se lì  non si fa sport. Può funzionare? Certamente sì. Per lo sport senz’altro. Per altri eventi qualche dubbio permane.

Costerà parecchio di gestione e manutenzione? Certo che sì. Come tutti i palasport.

Il costo di costruzione, tra il “pregresso” (1 milione e 800 mila euro per tribuna, spogliatoi,servizi, impianti già realizzati  per lo stadio) e il nuovo (1.300.000 euro, dichiarati, per la copertura, il campo da gioco, gli arredi, gli impianti di riscaldamento e la viabilità) sarà di circa 3 milioni e 100 mila euro.

Ovviamente  il costo di riscaldamento, illuminazione, pulizia dipenderà dall’utilizzo. E dagli eventi che ospiterà.

Forse Bettollini  avrebbe fatto bene a parlare subito di “palatenda” e non di palazzetto, anche se per dimensioni sarà la più grande e capiente struttura sportiva nel raggio di almeno 50 km. Quindi un possibile punto di riferimento non solo per Chiusi, ma per un’area più vasta e, avendo l’ok del CONI, anche per eventuali stages, incontri, meeting sportivi di carattere nazionale. Ovvio che il tutto dipenderà dalla gestione e dalla capacità del gestore di “vendere”bene la struttura.

Dopo la  seduta di ieri le cose sono un po’ più chiare. Ma  i due gruppi di opposizione avranno modo di tornare sull’argomento se non soddisfatti dalle risposte date dalla giunta ad Annulli. I 5 Stelle hanno già annunciato una loro interrogazione. Lo stesso probabilmente faranno i podemos…  Bettollini che ha usato parole dure nei confronti dei 5 Stelle per la campagna che hanno orchestrato nelle ultime settimane, un po’ meno con Possiamo,  dovrà rispondere ancora. E con lui l’assessore Micheletti. Quando si parla di soldi pubblici, discutere male non fa. Repetita iuvant, dicevano i latini.

Ma una cosa non deve sfuggire: il palasport è una decisione presa. Ed è già in costruzione. Indietro non è possibile tornare. Quindi meglio ragionare sul come far funzionare la struttura e renderla meno costosa possibile, rimandando il giudizio politico sull’operazione alle prossime elezioni.

Intanto, finchénon avrà un nome, consigliamo a  tutti di chiamare il palasport Palatenda. Che forse è  più corretto di palasport.  A meno che qualcuno non voglia chiamarlo “PalaPania”. Sarebbe però malaugurante. E a Bettollini e Micheletti di sicuro non piacerebbe. A nessuno piace rimanere impaniati…

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