OPERE, CANTIERI E… ANNUNCI. MA BETTOLLINI E’ MENO “BOMBA” DI RENZI. ECCO PERCHE’

mercoledì 28th, settembre 2016 / 12:18
OPERE, CANTIERI E… ANNUNCI. MA BETTOLLINI E’ MENO “BOMBA” DI RENZI. ECCO PERCHE’
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CHIUSI – Non è stato fortunatissimo Juri Bettollini a ritrovarsi l’articolo sui  suoi primi 100 giorni da sindaco, con l’annuncio di alcuni cantieri importanti e decisivi e di alcuni progetti che lo sarebbero altrettanto, nel giorno in cui tutti i giornali e i siti web hanno pubblicato l’annuncio del premier Renzi sul Ponte sullo Stretto. Quella di Renzi è una berlusconata, che a suo tempo aveva definito anche  lui una “boiata pazzesca” come la Corazzata Potemkin secondo Fantozzi. Diciamo pure una sparata per fare audience, la prima per attrarre su di sé l’attenzione da qui al 4 dicembre, data del Referendum Costituzionale. Qualcuno lo ha già scritto: in questi 65 giorni farà un annuncio al giorno. Forse anche due. Sarà uno spasso. Crozza e Travaglio ci andranno a nozze. Renzi è così. Non lo scopriamo mica oggi. Non a caso già a Rignano sull’Arno lo chiamavano “i’ bomba“. Cioè uno che le spara grosse per costituzione (con la c minuscola).

Ma torniamo a Bettollini. Siccome è un renziano della prima ora, convinto e fedele e pure allineato e coperto sulla linea del premier anche sul referendum, l’equazione viene fin troppo facile: è un “bomba” anche Bettollini.  Anche lui, come scritto nell’articolo di ieri sui 100 giorni, è spesso incline all’annuncio. Scaramelli, il suo precedessore,  ne aveva fatto un modo di governare. La Stazione in linea a sentire a sentite Scaramelli  era già fatta e chi invece proponeva la sistemazione e l’adeguamento della stazione attuale veniva definito antico, di vedute modeste con lo sguardo rivolto al passato e non al futuro…  Fortunatamente è andata e sta andando come dicevano quelli di vedute modeste (noi tra quelli)…

Adesso Bettollini, che è un po’ meno fru-fru di Scara, annuncia nell’ordine i lavori alla stazione per 7 milioni di euro, l’avvio del cantiere per il palasport per un altro milione e trecento  mila euro, la sistemazione di via Oslavia in tempi rapidi; la battaglia per il ripristino della frana sulla 146 e per la rotonda all’incrocio del 4 Poderi, come priorità per i prossimi mesi;  infine il progetto di recupero dell’area della Fornace e magari anche la trasformazione della Fortezza in albergo a 5 stelle… No, a 5 stelle no. Di lusso. Le stelle lasciamole perdere.

Chiaro che se riuscisse a farle o a farle partire tutte, queste opere, le prossime elezioni Bettollini le avrebbe già vinte. Ma ce la farà a farle o qualcuna sarà il nostro Ponte sullo Stretto?

E allora scendiamo nel dettaglio. I lavori alla stazione li farà RFI. E li farà perché si è resa conto che la stazione in linea era una bufala e una spesa totalmente inutile. Il Comune di Chiusi che ci aveva puntato forte, insieme ad altri 50 sindaci, ha dovuto fare marcia indietro, ma con Bettollini ha accettato di buon grado la decisione di adeguare la stazione attuale all’alta velocità, ristrutturandola anche nel look e ha fatto bene. Ha fatto bene a spingere negli ultimi mesi in questa direzione. Ma è evidente che si tratta di un’operazione in cui il Comune c’entra fino ad un certo punto. Ma siccome è il risultato quello che conta e il risultato sarà una stazione ripotenziata, riqualificata e di nuovo “centrale”, oltre che adeguata alla fermata dei treni AV già dalla fine del 2017, il risultato c’è. E 7 milioni di investimento non sono bruscolini.

Stesso discorso, più o meno per Fornace e Fortezza. In entrambi i casi si parla di operazioni “private”. Il Comune ci ha messo di suo solo le “previsioni di piano” (comunque indispensabili). Se i due progetti andranno in porto i soldi ce li metteranno i privati. Ma sia per la Fornace, sia per la Fortezza il risultato potrebbe essere interessante anche per l’Amministrazione e per la comunità: spazi ad uso pubblico e un’area riqualificata allo Scalo, e un complesso che potrebbe conferire a Chiusi maggiore attrattività, maggiore appeal verso un turismo di qualità nel centro storico,  oltre alla solita riqualificazione di un’area al momento chiusa anche alla vista.

Sulla frana della 146 e la rotonda ai 4 Poderi il sindaco chiede appoggio e sostegno pure alle opposizioni e in questo senso si dice pronto a votare una  mozione dei ‘Podemos’ sul tema. Ma anche lì l’intervento sarebbe, in tutti e due i casi della Provincia, non del Comune. Bisognerà fare presto perché il referendum del 4 dicembre potrebbe cambiare gli scenari istituzionali…

In sostanza, di tutta la serie di “annunci” snocciolati da Bettollini, solo il Palasport e la sistemazione di via Oslavia, i due cantieri più imminenti (con quello della Stazione), sarebbero di competenza comunale, sia pure con il contributo per l’uno e per l’altro della Provincia. La viabilità è materia sua.

Che Bettolini tenda ad enfatizzare è possibile. Fa parte del gioco. Che esalti o citi come risultati anche opere che saranno fatte da altri e non dal Comune può essere una forzatura, ma non del tutto quando in ballo c’è un oggettivo interesse pubblico, della città nel suo complesso.

Le opposizioni faranno bene a vigilare, a pungolare Bettollini, a ricordargli passo passo, giorno dopo giorno le promesse, gli annunci e le sparate, se queste non avranno seguito o si riveleranno proclami a vuoto  ad uso mediatico propagandistico. E’ il loro mestiere. In questi primi 100 giorni sia Possiamo che i 5 Stelle però non lo hanno fatto. O lo hanno fatto raramente e in maniera piuttosto soft. Non hanno incalzato o messo alle corde la giunta. Era estate… D’autunno si sa cambia il vento e lo scontro referendario acuirà un po’ il clima, inevitabilmente. Ma sulle questioni specifiche, anche quelle citate da Bettollini, le opposizioni non hanno alzato barricate o detto la loro. Sarebbe bene lo facessero, perché sono tutte – dai cantieri imminenti ai progetti, alla gestione della attività culturale – questioni rilevanti.

Sulla Fortezza per esempio i 5 Stelle avevano una loro posizione. Sulla viabilità sono  intervenuti i “podemos“; sulla fornace c’è stato qualche scambio di battute su facebook e anche su primapagina a margine della vicenda dei cinghiali. Ma non si può parlare di confronto politico nel merito. Quello non si è visto. C’è da augurarsi che si apra. Perché il confronto e anche la critica possono contribuire alla soluzione dei problemi.

Noi, da queste pagine, che sono di opposizione per costituzione (in questo caso anche con la C maiuscola, perché è la Costituzione che assegna alla stampa il ruolo di sentinella e cane da guardia) terremo d’occhio la giunta e i cantieri, l’evolversi dei progetti e ne daremo conto, come sempre.

Quanto al “carnet” Bettolliniano sì, forse un po’ di tara va fatta, ma non sembrano esserci ponti sullo Stretto.

E’ tuta roba che una logica e una certa priorità ce l’ha. Ed è anche roba che può essere concretamente realizzata. Non in due settimane, certo. Ma nei 5 anni di legislatura, con un po’ di… culo (i privati che si decidono a investire nella fornace e nella Fortezza) sì. In questo senso Bettollini, nonostante l’enfasi mediatica e la sua ostentata sicumera, ci sembra un po’ meno “bomba” di Renzi. E, bomba o non bomba, se le cose che ha annunciato riuscisse a farle partire davvero…

Marco Lorenzoni

 

 

 

 

 

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