CHIUSI: LA PIOGGIA FA SALTARE IL CONCERTONE PRO-TERREMOTATI. PECCATO, SAREBBE STATA UNA GRANDE SERATA

martedì 06th, settembre 2016 / 11:21
CHIUSI: LA PIOGGIA FA SALTARE IL CONCERTONE PRO-TERREMOTATI. PECCATO, SAREBBE STATA UNA GRANDE SERATA
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CHIUSI – Il concertone pro-terremotati è saltato. Ci ha messo lo zampino Giove Pluvio che ha sganciato una bomba d’acqua alle 18,30, nel bel mezzo del check sound. E’ durata poco, una quindicina di minuti non di più. Ma è bastata a rendere il palco e il service audio e luci inutilizzabili. Troppo rischioso per gli impianti, per gli strumenti e per i musicisti. Succede, di concerti saltati causa pioggia sono piene le cronache. Successe a Zucchero ad Umbria Jazz. E’ successo più volte al festival Rock For Life di Ponticelli che sembrava abbonato ai temporali, è successo due anni fa al Lars Rock Fest di Chiusi che traslocò al teatro… Peccato. Perché vedendo Diego Perugini, Gianluca Meconcelli, Marco Canestrelli, tra i primi ad arrivare, lì sotto al palco con la faccia sconsolata, più che se fosse saltata una serata a pagamento, e con loro la giovanissima Giulia Trentini, i 4 Dudes, Stefano Petraccelli e Sandro Bonavita dei Rivelati, Giovanni Ferretti, il “cerimoniere” Igor Abbas scrutare il cielo e scuotere la testa, abbiamo capito che stava saltando non solo l’occasione di contribuire in qualche modo ad alleviare il dramma delle popolazioni colpite dal terremoto, ma anche un evento straordinario, unico e forse irripetibile.

Chi conosce il panorama musicale del territorio sa di cosa e di chi parliamo se si fanno nomi come quelli di Perugini, Cristofori, Meconcelli, Canestrelli, Acquaviva, Ferretti, Abbas… igor

Era stata una strana congiunzione astrale a consentire di metterli tutti insieme – gratuitamente e per uno scopo nobile – sopra un palco, e insieme ad altri giovani e meno giovani, ma tutti con qualcosa da dire attraverso la musica. Il sogno di Igor, quello unire mischiando le carte, di far suonare band emergenti e vecchie glorie, talenti in ascesa e musicisti professionisti consolidati e conosciuti, si stava avverando. Mancava solo un’ora e mezza. Sarebbe stato un concerto di beneficienza. Ma non solo quello. Sarebbe stato anche la dimostrazione tangibile, visiva e acustica della ricchezza musicale di questo territorio e della generosità di quel mondo. E’ arrivata la pioggia e ha scompaginato i piani.

Centinaia i messaggi di gente che chiedeva: “E ora che si fa?” Oppure:  “lo rifate, vero?”.  Non è stato semplice neanche avvertire tutti i musicisti dell’appuntamento saltato. Erano già arrivate persone e giornalisti da Sarteano e da Bettolle, da Montepulciano e Castiglione del Lago…

E’ possibile che l’evento venga riproposto, più avanti. Magari ancora dal GEC -Gruppo Effetti Collaterali diretto da Giannetto Marchettini come un’orchestra affiatata e pronta a scattare (ieri sera anche loro erano già tutti al pezzo insieme ai contradaioli alla birreria). Magari, ormai, vista la stagione, in un luogo chiuso, in un teatro, per esempio.

Ma il “parterre” che Igor Abbas era riuscito a mettere in campo questa volta sarà difficilmente recuperabile per intero. I vari gruppi e i singoli musicisti hanno i loro impegni. E’ rarissimo trovarli tutti liberi per la stessa sera.  C’è da scommetterci che Igor ci riproverà. E i musicisti che hanno dimostrato di essere gente attenta, disponibile, generosa faranno il possibile per esserci  se il concertone venisse riproposto. Non sarà facile neanche trovare un palco e un service a costo zero, come era avvenuto questa volta grazie alla disponibilità del Comune, delle Contrade, di Chiusinvetrina e della ditta Amiata Sound Service. Tutti da ringraziare, come gli operatori (ristoranti, bar, pasticcerie ecc.) che si erano attivati per garantire un servizio apprezzabile agli spettatori…

L’emergenza terremoto non finisce adesso. Durerà a lungo, di iniziative solidali ce ne saranno altre e verrà il momento in cui le popolazioni colpite avranno bisogno oltre che di soldi e aiuti concreti anche di un abbraccio, di momenti di svago. Di musica.  Qualcosa si potrà comunque fare, ancora una volta tutti insieme (chi potrà).  Se si farà noi saremo lì a dare una mano.

Ma oggi, la sensazione del giorno dopo è quella di un treno che è passato e che difficilmente ripasserà. Ed era un treno carico di solidarietà e di belle persone, di ottimi musicisti con la voglia di suonare e di farlo insieme, di buona, buonissima musica. Questo era il “plus” del concertone di Chiusi Scalo. Non sarebbe stato solo un concerto. E non solo una iniziativa di beneficienza. Maledetto Giove Pluvio!

m.l.

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