IL SINDACO DI CHIANCIANO: “SIAMO DEMOCRATICI, LA FESTA DI CASA POUND SI FARA’, SBAGLIATO BOICOTTARLA”

martedì 23rd, agosto 2016 / 14:31
IL SINDACO DI CHIANCIANO: “SIAMO DEMOCRATICI, LA FESTA DI CASA POUND SI FARA’, SBAGLIATO BOICOTTARLA”
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CHIANCIANO TERME – Il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti interviene sulla questione del convegno-festa nazionale di Casa Pound previsto a settembre nella cittadina termale. E lo fa prendendo le distanze da quanti hanno chiesto nei giorni scorsi di “boicottare” l’iniziativa dei neofascisti, mostrando un volto molto “liberale” anche nei confronti di Casa Pound, che notoriamente e dichiaratamente del liberalismo e della democrazia se ne strafrega. Ecco il testo diffuso da Marchetti:

Rispondo tardivamente alle polemiche nate attorno alla notizia del congresso di Casapound a Chianciano perché speravo davvero di potermi tirare fuori dalla facile quanto sterile diatriba Comunisti contro Fascisti, partigiani e resistenza, foibe e campi di sterminio, piombando così senza voglia (né utilità per nessuno), a dover riportare in vita categorie storiche usate oggi troppo spesso a sproposito, per analizzare contesti e scenari attuali, solo ed unicamente per lo strano gusto di riportare in vita contrapposizioni ideologiche estremistiche che non trovano nessun contesto attuale.
Trovo infatti assolutamente ridicolo che al giorno d’oggi, mentre ancora troppo spesso infuriano questo tipo di contrapposizioni furibonde che vogliono riportare in vita un fascismo morto nel 45 o un comunismo morto con la fine dell’URSS, i veri poteri forti, usurpatori di progresso, libertà e democrazia, soffocano valori umani ai quali troppo spesso volutamente rinunciamo, schiavi di ideologie ormai stantie che impediscono ogni forma di dialogo democratico e produttivo.
Fino a quando continueremo ad alimentare insensate contrapposizioni ideologiche, quei valori umani saranno sistematicamente soffocati, ed è esattamente ciò che vuole e persegue da sempre il vero potere, quello del dividi et impera.
Dalle polemiche nate attorno al fatto che Chianciano ospiterà il congresso Casapound sembra proprio che dialogare non sia più permesso, e in questa assurda caccia alle streghe, o meglio agli spettri, c’è chi ormai indisturbato sta finendo la svendita del nostro Paese, delle nostre aziende e dei nostri risparmi in nome di quella “democrazia” che noi ci ostiniamo ancora e scioccamente a salvaguardare dagli spettri del passato e non dal vero pericolo del presente.
Se tuttavia non mi è stato possibile esimermi dal dare un mio personale contributo all’uso strumentale del dibattito, cercherò per quanto possibile di rispondere esclusivamente alla domanda che sempre più frequentemente mi viene sollevata da giornalisti e oppositori: perché non è stato impedito a Casapound di fare il suo congresso nella città che amministro.
Chianciano Terme ospiterà il Congresso di Casapound non perché l’amministrazione che rappresento ne condivida le idee, ma perché trovo fondamentale garantire quel dialogo capace di spezzare le tenaglie del fanatismo politico. Chianciano ospiterà Casapound esattamente come ha ospitato in passato e come ospiterà in futuro altre correnti politiche che, nel rispetto della legalità e dell’ordine democratico, si riuniscono per discutere e confrontarsi.
Si può essere anche in dissenso con ciò che dicono i militanti di CasaPound, ma impedire loro di esprimersi pone coloro che lo chiedono sullo stesso piano di antidemocratici, così come hanno dimostrato le pressioni, le minacce più o meno velate rivolte alla mia persona e al Comune che amministro da parte di chi vorrebbe impedire tale congresso.
L’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) recita:
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
Oltre alle dichiarazioni sovranazionali, il diritto alla libertà di pensiero e di parola è tutelato anche dalla Costituzione Italiana: l’articolo 21 stabilisce che tutti, cittadini e stranieri, «hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
In virtù di quanto sopra ci domandiamo quindi se è lecito invocare che si violi un diritto fondamentale in nome di una sedicente salvaguardia di quel medesimo diritto.
Oscurare una questione non equivale mai a risolverla, sarebbe fin troppo facile, così come impedire a chicchessia di esprimere le proprie idee, per quanto sbagliate ci sembrino, non può produrre l’effetto di abrogare quelle idee dalla sua mente.
Le idee si combattono con le idee e non con la censura. 

Questo il testo affidato dal sindaco alla rete. Ed è la posizione dell’amministrazione comunale.

Il Pd chiancianese, che è all’opposizione in consiglio comunale,  si è invece espresso in maniera diversa, chiedendo vigilanza e ipotizzando azioni che possano in qualche modo scongiurare l’evento, senza però dire come. Altre forze politiche come i 5 Stelle sembrano invece sulla linea del sindaco, non solo per una questione “di democrazia”, ma anche perché la festa di Casa Pound può portare una boccata d’ossigeno alle asfittiche casse degli albergatori locali che ormai offrono pacchetti turistici “pensione completa” a 20 euro al giorno…  Come si suol dire, “pecunia non olet” quindi in tempi di vacche magre, ben venga anche Casa Pound. Se son fascisti e razzisti pazienza. La questione è comunque aperta e la discussione – è previdibile – continuerà…

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