CHIUSI (INSIEME A VITERBO E ORVIETO) TRA LE 21 CANDIDATE A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018

giovedì 04th, agosto 2016 / 18:48
CHIUSI (INSIEME A VITERBO E ORVIETO) TRA LE 21 CANDIDATE A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018
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CHIUSI — Il Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo ha reso le 21 città in corsa per il titolo a Capitale Italiana della cultura 2018.  la procedura di valutazione si concluderà entro il 31 gennaio 2017 e come nelle precedenti edizioni, la Capitale Italiana della Cultura 2018 riceverà dal Governo un contributo pari a un milione di euro per la realizzazione il progetto. Per il 2016 la Capitale italiana della cultura è Mantova. Nel 2017 sarà Pistoia. Per il 2017, come dicevamo le località in lizza sono 21. Tra queste figura anche Chiusi insieme – in una candidatura congiunta – con Orvieto e Viterbo. In sostanza è la Tuscia meridionale che trova un denominatore comune, una strada da percorrere unitariamente. Tre città, una, Viterbo, capoluogo di provincia, nota città di papi; una più piccola ma sempre di grande notorietà  come Orvieto e Chiusi che è la cenerentola del gruppo ma ha comunque una grande storia alle spalle e la voglia di riemergere.

La giuria, chiamata ad esaminare i progetti, ha spiegato il ministro Franceschini, sarà composta da esperti nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica ed entro la metà di novembre verrà fatta una prima scrematura, con la definizione di una short list delle 10 città finaliste.

“L’iniziativa Capitale Italiana della Cultura è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”, dice ancora il ministro. Aggiungendo che “il conferimento del titolo  di Capitale Italiana della Cultura, in linea con l’Azione UE “Capitale Europea della Cultura 2007-2019”, si propone i seguenti obiettivi: il miglioramento dell’offerta culturale; il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; l’incremento dell’attrattività turistica; l’utilizzo delle nuove tecnologie; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale”.

Le 21 candidate sono: Alghero, provincia di Sassari, Aliano provincia di Matera Basilicata, Altamura, provincia di Bari, Aquileia, provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia, candidatura congiunta Viterbo – Orvieto (Tr) – Chiusi (Si), Lazio/Umbria/Toscana, Caserta Campania, Comacchio, provincia di Ferrara, Emilia Romagna, Cosenza, Ercolano provincia di Napoli, Iglesias Sardegna, Montebelluna provincia di Treviso, La Spezia Liguria, Ostuni, provincia di Brindisi, Palermo, Piazza Armerina provincia di Enna, Recanati provincia di Macerata, Settimo Torinese provincia di Torino, Spoleto provincia di Perugia, Trento Trentino Alto Adige, Unione dei Comuni Elimo Ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice), provincia di Trapani, Sicilia e Vittorio Veneto, provincia di Treviso.

A lume di naso la candidatura delle tre città della Tuscia sembra avere poche chances di spuntarla rispetto a Palermo, Recanati, Ostuni, Caserta, Spoleto, solo per citare le “piazze” più significative e culturalmente  importanti… Però non si sa mai. Già il fatto di esserci conferisce all’alleanza etrusca una certa visibilità e un certo peso. Viterbo e Orvieto un loro peso specifico già ce l’hanno, peraltro. Chiusi un po’ meno, oggettivamente, ma può rappresentare il valore aggiunto, il quid in più per spiccare il volo…

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