I WIRE AL LARS ROCK FEST: SABATO A CHIUSI UNA DELLE BAND STORICHE DEL POST PUNK INGLESE…

mercoledì 06th, luglio 2016 / 17:51
I WIRE AL LARS ROCK FEST: SABATO A CHIUSI UNA DELLE BAND STORICHE DEL POST PUNK INGLESE…
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Chiusi – Non saranno i Pink Floyd. Diciamo che hanno avuto meno fortuna. Ma cominciarono con la stessa etichetta discografica, la Emi/Harvest e questo non è un dettaglio da poco. Anzi la Emi/Harvest sebrò voler puntare su di loro come i nuovi Pink Floyd…  La stampa affibbiò loro anche il curioso sopprannome di Punk Floyd, con il duplice richiamo da un lato al genere punk e dall’altro a David Gilmour, Roger Waters & c. Parliamo dei Wire, la band londinese che sabato 9 luglio suonerà a Chiusi, sul palco del Lars Rock Fest.  Il nome non ha la stessa forza evocativa dei Pink Floyd o dei Deep Purple, degli Who o dei Clash… Ma l’ambiente di nascita è lo stesso. Le frequentazioni pure. E la qualità è alta, molto alta.

Parliamo infatti di una delle band storiche del punk rock, cioè del movimento musicale che si affermò di pari passo con il movimento del ’77. Negli anni durissimi del terrorismo, delle rivolte antisistema. In Italia i carriarmati a Bologna, in Gran Bretagna la guerra tra cattolici e protestanti in Irlanda del Nord, dalla sunday bloody sunday al suicidio per sciopero della fame di Bobby Sands… Gli anni dell’ascesa al potere della Lady di ferro Margharet Tatcher con i tagli allo stato sociale, le privatizzazioni selvagge… I Wire, il primo disco lo pubblicarono nel 1977 e pur essendo un album totalmente punk, sembrò subito anche qualcosa di più quanto a qualità compositiva, timbrica e ritmica… E il secondo, del 1978 fu già un approdo verso la musica psichedelica e sperimentale con uso di sintetizzatori, distorsori e un più marcato ricorso alle tastiere, molto diverso dallo stile semplice e di impatto del punk, fatto per lo più di due accordi e molta rabbia.

Non hanno avuto la fortuna dei Pink Floyd, i Wire, anche a causa delle loro numerose rotture e reunion… ma non sono una band qualunque. Sono riconosciuti tra i capostipiti del post-punk… Diciamolo: il Lars Rock Fest ha fatto un colpo non da poco a portarli sul proprio palco. Non si son visti e ascoltati spesso in Italia. L’occasione è ghiotta. Con l’andare del tempo – sono ormai sulla breccia da 40 anni –  anche la loro musica si è modificata, affinata, ha esplorato terreni diversi andando perfino a utilizzare strumenti classici come la viola, il corno inglese, il flauto, pur non abbandonando mai, anche nei testi, il senso di ribellione, di antagonismo e marginalità rispetto al mondo mainstream tipico della cultura punk. Il genere può piacere o no. Ma la serata del 9 luglio al Lars Rock Fest di Chiusi è di quelle da segnare nel calendario. Ecco, segnatevela! E’ sabato prossimo. Ci siamo quasi.

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