LA STRAGE DI NIZZA: SE SCARAMELLI PARLA COME SALVINI…

mercoledì 20th, luglio 2016 / 18:51
LA STRAGE DI NIZZA: SE SCARAMELLI PARLA COME SALVINI…
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Ho aspettato dei giorni… Volevo vedere se si era trattato di una dichiarazione emotiva, dettata dalla tragicità del momento. Dallo sgomento per l’ennesima strage di innocenti. Ma vedendo che il “post” resiste e persiste e viene pure rilanciato di continuo con tanto di commenti a sostegno mi sembra doveroso parlarne.

Di cosa sto parlando? di questo: “Il ‪#‎sangue‬ dei ‪#‎bimbi‬ francesi morti a Nizza merita ‪#‎giustizia‬. È sbagliato rispondere con la violenza alla violenza? Non quando si supera il limite. Ecco, a mio avviso, il limite si è oltrepassato. ‪#‎Basta‬ parole, basta moralismi, basta false ideologie e stupide illazioni religiose, basta integrazione a tutti i costi. L’azione di coraggio dell’eroina francese, la poliziotta che ha ucciso il killer, è e resterà l’unica forma di giustizia terrena. Quella divina non compete agli uomini. La nostra società non può perdonare, nè dimenticare. Non sarà politicamente corretto? Non mi interessa! #giustizia”.  

E’ una esternazione a caldo, ma a questo punto anche a freddo, dopo i fatti di  Nizza, del consigliere regionale Pd della Toscana Stefano Scaramelli, già sindaco di Chiusi dal 2011 al 2015, super renziano della prima ora, impegnato in questi giorni alla festa del suo partito sempre a Chiusi (foto).

Scaramelli, senza troppi giri di parole, dice “basta all’integrazione a tutti i costi” e inneggia alla violenza come unica forma di giustizia possibile contro chi compie attentati come quello di Nizza.  Lui che è cattolico praticante sorvola anche sul “precetto” del perdono: “La nostra società non può perdonare, né dimenticare“, scrive, invocando, evidentemente una risposta armata al terrorismo. Non si preoccupa nemmeno di dire cose “politicamente scorrette”. “Non mi interessa” scrive ancora.

Ecco, in questi giorni da parte del presidente del Consiglio Renzi, da parte della ministra Boschi e altri esponenti del governo e del Pd abbiamo sentito delle banalità, qualche castroneria come quella che votando sì al referendum costituzionale si rafforza la lotta al terrorismo, ma posizioni come quelle espresse da Scaramelli no, non le abbiamo sentite.  Scaramelli è avanti o indietro, rispetto al Pd e a Renzi? le sue sono posizioni già superate oppure posizioni che tra un po’ prenderanno anche i capataz più capataz di lui?

Di sicuro sono argomentazioni che abbiamo sentito uscire, spesso, dalla bocca di Salvini, da quella della Santanché o di Feltri e Sallusti… Insomma posizioni della destra più destra, più becera, più assatanata. Certo che stragi come quella di Nizza non possono lasciare indifferenti, certo che è giusto chiedere giustizia e più vigilanza, più attenzione, più fermezza (a Nizza non ce n’è stata molta di fermezza nei confronti di quel camion e del suo guidatore, prima dell’epilogo…), ma soffiare sul fuoco della “diversità” tra noi e loro, tra la nostra società e la loro, dichiararsi di fatto in guerra e invocare risposte da stato di guerra, forse non è la strada gusta. Anzi, senza forse. Non è la strada giusta. Mai. E un esponente della sinistra (sedicente tale, almeno) che dice esattamente le stesse cose della destra, che invoca gli stessi metodi, gli stessi strumenti, lascia perplessi. Forse ha smarrito la strada giusta anche lui o, più semplicemente, non l’ha smarrita, ne ha imboccata un’altra, diversa. Lo ha fatto anche Renzi, a dire il vero. Ma Scaramelli sembra, su questo argomento, un passo avanti, sembra molto più renziano dell’originale. Possibile che il popolo di sinistra che ancora si dà da fare alla festa de l’Unità, o ci va a cena o a ballare perché quella è la festa del suo partito, della sua parte, perché quella festa è la sua stessa storia, non abbia nulla da dire, se non “Bravo Stefano, hai ragione”? Dove è finito lo spirito, il sentire della sinistra? Tutto il Pd è sulle posizioni di Scaramelli?

L’ex sindaco di Chiusi si è già “avviato” sulla strada di cui sopra, gli piace fare da apripista, gli piace correre in solitaria davanti a tutti, cerca anche i traguardi volanti, perché qualche foto la garantiscono. E gli piace anche spararle un po’ ad affetto, così fa più audience. Ma è il resto che preoccupa di più: il silenzio, i “bravo Stefano”, gli applausi a mezzo social del codazzo, di quel popolo che un tempo era la sinistra e adesso ha cambiato non solo bandiera e maglietta, ma anche pelle e opinione sul mondo. E un po’ preoccupa e stupisce anche il silenzio degli avversari politici su una dichiarazione del genere… Saranno al mare.

m.l.

 

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