CHIUSI, PARTE BENE IL LARS ROCK FEST. E STASERA ARRIVANO I WIRE…

sabato 09th, luglio 2016 / 12:34
CHIUSI, PARTE BENE IL LARS ROCK FEST. E STASERA ARRIVANO I WIRE…
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CHIUSI – E’ partito bene, anzi benissimo il Lars Rock Fest, quinta edizione. Tanta gente. Tanti chiusini e tanti i non chiusini arrivati anche da Arezzo, da Perugia, da Cortona, da Firenze, da Castiglione del Lago, Montepulciano, Città della Pieve. Giovani, ma non solo giovani. Certo la nuova location ai giardini aiuta. Soprattutto se fa caldo.  Bello l’allestimento col mercatino, lo stand del Gruppo Acquisto Solidale con pane e companatico a km zero, la bancarella dei fumetti e dei vinili, il’ murale’ degli artisti perugini della ‘Biblioteca delle Novole’, che una volta finito (il murale e il festival) sarà bene salvare da qualche parte…

Più gente del solito anche sotto al palco. Interessanti i Brothers in Law, un po’ troppo sola e con troppe “basi” la onegirlshow Giungla, che ha mostrato comunque una belle presenza scenica e una voce non comune GIUNGLAGli attesissimi Suuns, arrivati dal Canada non hanno tradito le attese.  Musica poca, rock anche meno, ma di sicuro hanno fatto spettacolo: scenografia d’effetto, cambi e giochi di luce, vapori e ritmo ripetitivo, ossessivo, più house che rock. Come piace ai giovani di oggi. Chitarre impercettibili, testi inesistenti, molta elettronica, trionfo di sintetizzatori… ma sull’atmosfera  niente da dire. I fotografi si saranno certamente sbizzarriti e divertiti. Il pubblico con i capelli grigi (e ce n’era) sarà rimasto un po’ così… Non che i Suuns fossero inascoltabili, però altra roba rispetto al rock classico universalmente riconosciuto come tale. Ma se questa è la nuova frontiera, se questo è il nuovo che avanza, che piaccia o no, ha fatto bene il direttore artistico del Lars Alessandro Sambucari a portarli a Chiusi. Noi, per esempio siamo tra quelli perplessi, ma contenti di aver ascoltato i ragazzi venuti dal Canada…

E le “pantere grigie” potranno rifarsi questa sera con i Wire. Uno dei componenti della storica band londinese, arrivato già ieri sera al festival chiusino,  se li è ascoltati anche lui i Suuns, con attenzione, sorseggiando birra…  Anche il post punk dei Wire non è propriamente rock classico, alla Jimi Hendrix, per intenderci. Ma ha sonorità psichedeliche che ricordano i Pink Floyd, non a caso cominciarono con la stessa etichetta discografica…wire

I Wire hanno anche loro (alcuni almeno) la faccia di chi era sulla breccia già 40 anni fa, gente che ne ha viste di tutti i colori e che cominciò a suonare quando in Inghilterra lady Tatcher cominciava a tagliare i posti di lavoro e lo stato sociale e il punk era la risposta non solo musicale a quel tipo di politica… Del punk e post punk i Wire sono una pietra miliare, una colonna portante. E se non sono diventati famosi come i Clash forse è solo perché hanno litigato di più, si sono divisi e riuniti più volte, si sono un po’ persi nelle loro beghe, strada facendo. Ma la qualità è alta. E quella del Lars Rock Fest di Chiusi è la loro unica data italiana. A ingresso gratuito, peraltro. Insomma un’occasione da non perdere. Non solo per le pantere grigie. L’occasione vale ed è ghiotta anche per i giovani nei primi ani dei Wire,  e della Tatcher, non erano ancora nati…

Prima di loro sul palco del Lars saliranno The Raunchiess e Zzz, altre scommesse di Sambucari & C.

Quindi buona serata e vai col rock!

P.S. chi ha mangiato al ristorante del festival dice che l’offerta è varia e la qualità è alta anche da quelle parti. Bene a sapersi.

m.l.

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