26 GIUGNO: UNA DELEGAZIONE DI CHIUSI AL CIMITERO DI GUERRA INGLESE DI ORVIETO PER CELEBRARE LA LIBERAZIONE DELLA CITTA’

martedì 21st, giugno 2016 / 13:08
26 GIUGNO: UNA DELEGAZIONE DI CHIUSI AL CIMITERO DI GUERRA INGLESE DI ORVIETO PER CELEBRARE LA LIBERAZIONE DELLA CITTA’
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CHIUSI –   La giunta comunale, pur senza citare la fonte, ha formalmente accolto la proposta avanzata con un articolo del 7 giugno scorso da primapagina di celebrare la liberazione della città dal Nazifascismo con una visita al cimitero di guerra del Commonwealth di Orvieto. cimitero war 1

Come è noto Chiusi fu liberata il 26 giugno del ’44 dopo una settimana di aspri combattimenti per le strade del centro storico e in particolare dentro al Teatro Mascagni dove una guarnigione si soldati sudafricani e i paracadutisti tedeschi della Herman Goering si affrontarono in un sanguinoso corpo a corpo. Alcuni dei soldati sudafricani, quasi tutti non ancora ventenni, caduti nella battaglia di Chiusi sono sepolti proprio nel War Cemetery di Orvieto. Da qui la proposta della visita per rendere omaggio a quei ragazzi venuti a combattere e a morire per la nostra libertà.cimitero war 2

La vista si farà proprio domenica 26 giugno, ricorrenza della liberazione, con partenza da Chiusi, piazza del Comune alle ore 8,20. Il Comune parteciperà in forma ufficiale con il sindaco, la giunta e il Gonfalone. Sarà presente anche una rappresentanza dell’ANPI e, con tutta probabilità anche i rappresentanti dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, oltre naturalmente ad una delegazione di Primapagina che ha lanciato l’iniziativa.

Tutti i cittadini che fossero interessati a partecipare possono farlo, facendosi trovare in piazza XX Settembre all’orario stabilito. Oppure alle ore 8,45 in piazza Dante a Chiusi Scalo. Al momento non sono previsti pullman, il trasferimento ad Orvieto avverrà con mezzi propri. Primapagina è a disposizione (primapaginaredazione@yhaoo.com) per eventuali conferme di partecipazione.

Ci sembra, proprio nella ricorrenza della liberazione della città, doveroso rendere omaggio a quei giovani venuti da lontano a combattere il fascismo e il nazismo, in una terra sconosciuta. Venuti a morire per liberare città di cui non sapevano nemmeno l’esistenza (e infatti a Chiusi le truppe alleate commisero degli errori nell’interpretazione delle carte geografiche, che costarono loro molto cari). Ne morirono più di 100 solo a Chiusi. E ancora di più caddero nei 3 giorni successivi nella battaglia del Trasimeno sulle colline di Gioiella, Villastrada, Pozzuolo e nel centro storico di Castiglione del Lago e a Chianciano e Montepulciano… Leggere la loro data di nascita, sulla lapidi, fa impressione. Avevano quasi tutti 19 anni. Gli ufficiali dai 25 ai 40…
Senza nulla togliere ai partigiani, alla loro scelta coraggiosa e decisiva di imbraccciare il fucile, in questa zona la Resistenza fu per forza di cose un’esperienza limitata nel tempo e nelle forze: la Brigata Simar presente tra il Monte Cetona, la Valdorcia e l’Amiata operò per 10 mesi, la Brigata Risorgimento sul versante umbro per 3 mesi soltanto. La Resistenza servì più al dopo, diede nuovi quadri dirigenti, fornì la base della ricostruzione democratica nel dopoguerra, ma sul piano militare e operativo nei giorni del fronte fu solo di appoggio all’avanzata alleata. Certo ci furono morti anche tra i partigiani, morti in combattimento, fucilati o impiccati come il giovane Giuseppe Marino a Montepulciano… Ma i caduti nelle file alleate furono molti di più. Migliaia. E non sempre ce ne siamo ricordati.

m.l.

 

 

 

 

 

 

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