CHIUSI: “POSSIAMO” SI PRESENTA, MA SBAGLIA MODULO DI GIOCO…

martedì 17th, maggio 2016 / 12:15
CHIUSI: “POSSIAMO” SI PRESENTA, MA SBAGLIA MODULO DI GIOCO…
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CHIUSI – Le seratacce, le giornate storte capitano anche alla squadre migliori e più forti. Figuriamoci se non possono capitare ad una squadra quasi improvvisata, messa su all’ultimo momento, quasi come atto estremo di “resistenza civile”. Però, se sbagli la prima serata, quella d’esordio, quella in cui devi presentarti al cospetto di un campionato, ecco che tutto poi sarà più difficile, complicato. In salita. Certo quella di “Possiamo-Sinistra per Chiusi” non era e non è la squadra favorita per la vittoria finale, il campionato la sua Juventus ce l’ha ed è la compagine di Juri Bettolini e del Pd. Non perché sia più forte nei singoli, ma perché ha un marchio commercialmente più noto, una società più ricca alle spalle, più diritti televisivi ed è già abituata a vincere e a dominare. Anche gli arbitri spesso l’aiutano e chiudono un occhio su simulazioni, falli da espulsione, ed entrate in assassine in scivolata… (come scivolano quelli del Pd  non scivola nessuno).

Comunque, detto questo, e con tutte le attenuanti del caso, dopo la presentazione della lista e del programma, avvenuta ieri sera alla sala San Francesco, quelli di “Possiamo” qualche domandina dovranno farsela. La prima è: possiamo sprecare così le occasioni, che già saranno poche? la seconda: e adesso che si fa, si cambia modulo, per cercare di vincere le prossime? Per fare come il Leicester, modello evocato dallo stesso Saramelli,  qualche aggiustamento sarà necessario.

Il candidato sindaco Luca Scaramelli e alcuni dei candidati hanno ribadito più volte, durante la serata, di non voler fare una “convention all’americana”, uno show tipo quello di Bettollini al Mascagni, preferendo uno stile più sobrio, fatto di confronto e di coinvolgimento e interazione con la gente. E infatti la serata non è stata uno show all’americana. E’ venuta fuori più simile ad un congresso sovietico, con lunghi e interminabili interventi, per lo più fumosi. Il dibattito e il coinvolgimento (proprio a causa dei tempi e dei modi errati) è andato a farsi benedire e le idee buone, le proposte, quelle più concrete e quelle generiche ma comunque indicative di un sentire, di un’idea di città sono rimaste immerse nel fumo e nella nebbia, annacquandosi in un calderone informe.

Non era questa l’intenzione, ovviamente. Ma l’emozione della prima volta, le condizioni fisiche non perfette del centravanti Scaramelli, la scarsa abitudine a questo genere di cose, hanno giocato un brutto scherzo ai descamisados di Possiamo. Però, si è capito che qualche idea c’è. Che c’è voglia di fare e di mettersi in gioco. Che c’è anche e sopratutto la voglia di riconquistare spazi e occasioni di confronto, di ricominciare a dire e fare qualcosa di sinistra, senza sconti, ma senza livore nei confronti degli stessi avversari.

Ieri sera è stato sbagliato il metodo. E la tempistica degli interventi di presentazione dei candidati. Tutto qui. E in una campagna elettorale che durerà meno di 3 settimane ancora, ogni occasione sprecata è un punto perso. Ma Scaramelli e suoi avranno modo di recuperare e di uscire dalla nebbia. Un certo interesse  intorno a questo ritorno in campo della sinistra c’è, indubbiamente. E la presenza della lista Possiamo può anche riconquistare parte di quell’elettorato che a votare non ci sarebbe andato, oltre magari a un po’ di “scontento” interno al Pd. Molte facce di quella che era la sinistra bersaniana del partito si vedono alle iniziativa di Possiamo

L’idea di basare la propria azione sul “trinomio” Ambiente, Cultura, Lavoro“, inteso in maniera circolare e integrato, anzi intrecciata è un approccio interessante. Ed è il contrario, da quanto si è capito, della confusione fatta fino ad ora dall’amministrazione uscente tra cultura, promozione  e turismo. E’ la valorizzazione in primo luogo delle risorse storiche, archeologiche, culturali e umane presenti sul territorio. Si è capito che Possiamo vuol ripensare il ruolo delle istituzioni culturali attuali, vuole rendere più accessibili e fruibili le strutture e puntare a crearne altre, a creare spazi che attualmente mancano, come una sala polifunzionale allo Scalo per teatro, convegni, riunioni, musica, mostre ecc… Si è capito che Possiamo avrà grande attenzione alla tutela dell’ambiente, intesa anche come mobilità dolce e lotta all’inquinamento (che a Chiusi è un problema serio), che proporrà politiche di inclusione, di aggregazione, di integrazione per gli immigrati, e avrà una particolare attenzione alle nuove povertà, attraverso iniziative di sostegno, di aiuto concreto ma in un’ottica di servizio pubblico e non di carità (la banca del tempo per esempio). Che lavorerà per potenziare e non smantellare la scuola pubblica (dall’asilo nido alle superiori,aggiornando l’offerta formativa fino alla istituzione di corsi universitari basati sulla specificità del territorio). Nel programma di Possiamo-Sinistra per Chiusi, anche un nuovo rapporto del Comune con le Associazioni (a partire da Contrade e Terzieri) basato sulla crescita e il miglioramento della qualità delle iniziative e non solo sullo scambio favori-consenso, e infine anche un rapporto più stretto e proficuo con i paesi limitrofi sia umbri che toscani.

Intanto mentre i “podemos” cercheranno di aggiustare il tiro,  Bettollini & C. continuano il loro tour nelle aziende, nelle frazioni, nei giardinetti. Con selfie e fotografie a raffica sui social network. La macchina da guerra è in moto e non si ferma un minuto. Batte il territorio palmo a palmo. Gli altri inseguono, pedalando a fatica. E’ dura la salita.

m.l.

 

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