BETTOLLINI OTTIENE LA NOMINATION. IL PD HA SCELTO IL CANDIDATO.

venerdì 01st, aprile 2016 / 11:33
BETTOLLINI OTTIENE LA NOMINATION. IL PD HA SCELTO IL CANDIDATO.
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CHIUSI – Fumata bianca. Habemus papam. O quantomeno il… “papabile”. E’ Juri Bettollini il candidato del Pd alla carica di sindaco di Chiusi. La decisione ufficiale, come avevamo annunciato, è arrivata ieri sera dall’assemblea degli iscritti presso il circolo di Chiusi Scalo. Questo era stato il risultato delle consultazioni portate avanti dalla apposita commissione elettorale. E questo è l’esito. Abbastanza scontato,a dire il vero. Ma nel Pd di questi tempi, nulla è scontato. E adesso sfoggiare l’amicizia e la vicinanza politica con Matteo Renzi potrebbe anche non essere una buona idea. A Chiusi comunque il Pd si è mostrato, almeno sul nome del candidato sindaco, unito e compatto. Senza tentennamenti, mal di pancia, o dubbi più o meno amletici nella testa. Tutti per uno. Come i Moschettieri del Re. E Bettollini incassa e porta a casa. Ora è ufficialmente in ballo e deve ballare. Nei primi commenti, a caldo, parla di “progetto sincero e di grande umiltà”. Non enfatizza. Non annuncia asfaltature di avversari (meglio asfaltare le strade, se mai) e marce trionfali con il vento in faccia. Lo ha fatto per lui Stefano Scaramelli con l’immediato post su facebook. Ma anche questo fa parte del personaggio Scaramelli, che  promette appoggio e sostegno all’ex scudiero, adesso promosso cavaliere.

Sul resto nulla si sa. La rosa dei candidati per il consiglio e la “squadra” per l’esecutivo saranno oggetto di discussione d’ora in avanti. E qui- come abbiamo scritto in precedenza –  si vedrà se Bettollini si adatterà ad un ruolo di esecutore accettando ciò che passa il convento, oppure se vorrà giocare una partita vera, a viso aperto e a campo largo, cercando non solo sostegno, ma anche idee e collaborazione fuori dal recinto.

I nomi di cui parla il Pd sono quelli che abbiamo fatto ieri: Sonnini (se ci sta), Micheletti (se prende la tessera del Pd), poi la segretaria Pamela Fatighenti che punta l’assessorato alla cultura, Simone Agostinelli, in lizza anche lui per un assessorato, Sara Marchini… Le new entry potrebbero essere Silva Pompili (come assessore alla cultura o vicesindaco) e Letizia Orti del gruppo GEC. In bilico (più no che sì) le conferme di Chiara Lanari, di Annulli (Psi), Roberta Chiezzi. Ma potrebbe scapparci anche qualche sorpresa.

Il Pd ostenta sicurezza, ma è in mezzo a un mare di guai. La vicenda della ministra Guidi dimessasi dal Governo in seguito ad una intercettazione telefonica con la quale rassicurava il fidanzato sul buon esito di un emendamento che gli avrebbe assicurato appalti e subappalti sulle ricerche petrolifere in Basilicata è, come la vicenda Boschi-Banca Etruria, l’ennesima riprova che questo è un governo come gli altri. Soggetto alle pressioni e succube delle lobby. Più incline a fare gli interessi di banche e petrolieri che non dei cittadini e dei lavoratori.

La vicenda Guidi è anche la riprova del perché il Pd non prende ufficialmente posizione sul referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare, invitando al massimo a non andare a votare (che è un atteggiamento scandaloso per un partito che si dichiara di centro sinistra e “democratico”). La minoranza interna sembra sempre più decisa a dare battaglia in vista del referendum costituzionale dell’autunno…  Renzi potrebbe anche saltare, sia dal governo che dalla guida del partito. Se nel frattempo il Pd prende anche una scoppola alle amministrative in qualche grande città sarà ancora più facile ce ciò avvenga. Chiusi, si è visto anche con le divisioni a destra, è in tutto e per tutto in Italia. Sia per quanto riguarda le dinamiche politiche, sia per la situazione economica e sociale. Non è un’isola felice. A Chiusi il Pd è unito e compatto per una ragione molto semplice: perché non esiste. E’ una sigla pressoché vuota. E’ ancora un contenitore di consenso, ma non è un partito che discute, che si confronta, che propone, che prende iniziative. A Chiusi, il partito di maggioranza non è mai stato così debole e assente dalla scena.

Bettollini può vincere. Probabilmente vincerà. Può governare il comune come ha fatto in questi mesi di “reggenza”, ma non può da solo o con pochi amici e qualche associazione plaudente, colmare il vuoto politico di un partito alla deriva. Non ha più nemmeno alleati. Con chi si confronterà Bettollini per stilare il programma, per concordare le strategie amministrative? Non è un problema da poco per il neo candidato sindaco. Ma lui lo sa. E sa che è atteso ad una prova importante. E stavolta vincere le elezioni potrebbe anche non bastare. Cinque anni son lunghi da passare…

Intanto però la certezza della candidatura l’ha ottenuta. Ed è il secondo, dopo Mirco Salaris, lo sconosciuto candidato del centro destra che per ora insegue le notizie su facebook e commenta random, per la verità con poca cognizione di causa (del resto non è di Chiusi, deve ancora prendere le misure, si può capire). Di altri non si hanno ancora notizie. Gli stessi 5 Stelle accreditati come l’alternativa più robusta, continuano a mantenersi defilati, silenziosi, fuori dalla mischia. Se parlano, parlano d’altro. E non si capisce perché…

 

 

 

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