CASTIGLIONE DEL LAGO: COMPOSTAGGIO, IL COMITATO ACCUSA IL COMUNE DI FARE IL MURO DI GOMMA

lunedì 04th, gennaio 2016 / 11:07
CASTIGLIONE DEL LAGO: COMPOSTAGGIO, IL COMITATO ACCUSA IL COMUNE DI FARE IL MURO DI GOMMA
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MA SULLE TRE PALAZZINE NEI PRESSI DELLE TORRI REGNA IL SILENZIO

CASTIGLIONE DEL LAGO – Il 22 dicembre scorso si è svolto l’incontro tra una delegazione del Comitato e l’Amministrazione Comunale assistiti dai propri legali e da un ingegnere ambientale, sulla questione molto discussa dell’impianto di compostaggio della Trasimeno Srl a Lacaioli.  Il Comitato ha espresso ancora una volta il suo dissenso rispetto all’ampliamento dell’impianto, ma anche e soprattutto per la condizione attuale dell’impianto stesso, “che è obsoleto e fatiscente e altamente impattante”  come dichiarato anche dai tecnici della Trasimeno s.r.l. nella presentazione del nuovo progetto.

Il Comitato ha fatto notare all’Amministrazione Comunale “le evidenti falle e inadempienze nel processo produttivo attuale, che sono visibili anche ad occhio nudo dalla strada, oltre ai problemi odorigeni e di polveri più volte denunciati all’ARPA e agli organi di Polizia locale”. E ha anche ribadito l’incongruenza tra le problematiche sollevate dai cittadini e le risposte fornite finora dall’ARPA, che si è limitata a dire che il cattivo odore si manifesta in particolari condizioni climatiche. Risposyta che secondo il Comitato lascia perplessi, in quanto l’azienda e l’attività in questione è in base alle norme vigenti catalogata come industria insalubre di prima classe.  La normativa prevede infatti che tali impianti debbano essere situati in luoghi che anche nelle peggiori condizioni climatiche non creino disagi alla popolazione e al territorio.

Il Comitato ritiene l’impianto attuale e il futuro ampliamento una follia per il Trasimeno in quanto possono minare l’equilibrio già precario del lago in modo irreversibile, in quanto gli impianti di compostaggio di tipo industriale, come quello della Trasimeno s.r.l., creano problematiche soprattutto dal punto di vista microbiologico, rappresentando un ottimo terreno di coltura per i microrganismi, sia per quelli degradativi che per quelli “opportunisti”, comunque presenti in natura. I rischi microbiologici sono dovuti alle tossine prodotte da questi batteri ( es. cianobatteri) che potrebbero determinare l’inquinamento delle acque del lago in maniera irreversibile. In più l’accumulo di sostanze di varia” origine “ apporta il rischio di concentrare i metalli pesanti, lisciva e potenziale percolati, tutti molto pericolosi sia per le falde che per le acque del Trasimeno. Inoltre – sostiene il Comitato – i cumuli in fase fermentativa emetteranno effluvi sgradevoli che rimarranno intrappolati nell’aria umida, provocando il completo cambiamento dello status olfattivo della zona, come oramai da 20 anni accade”.
Sulla base di questi rilievi, il Comitato ha chiesto all’amministrazione di farsi carico di tali istanze, sollecitando il sindaco, come primo cittadino e responsabile della salute pubblica, a fare analisi e controlli approfonditi sull’attuale sito, investendo gli organi competenti. Ma la risposta ricevuta da parte del Comune è stata giudicata non sufficiente e non soddisfacente. Anzi il Comitato accusa il Comune di fare il “muro di gomma”:  “Ancora una volta l’Amministrazione Comunale si dichiara neutrale, ma la risposta non è stata chiara ne sui controlli che abbiamo chiesto di fare sull’attuale impianto, ne per quanto riguarda la variante al P.R.G., per la costruzione del nuovo impianto, non è emersa la volontà di stoppare l’iter approvativo. Variante che come sottolineato dal nostro tecnico e non smentita dalla stessa amministrazione, non è stata sottoposta alla valutazione di impatto ambientale, elemento fondamentale per la tutela del territorio e dell’ambiente”. Secondo il Comitato “i  tecnici del comune si sono limitati solo alla valutazione urbanistica, senza esercitare il potere concessogli per legge, di fare osservazioni per la valutazione di impatto ambientale”. Ribadendo la richiesta già avanzata di un consiglio comunale straordinario (anche su questo il sindaco non ha dato assicurazioni), il Comitato continuerà la propria battaglia “contro la costruzione del nuovo impianto e soprattutto per il controllo di quello attuale perché di forte impatto ambientale”, riservandosi di prendere ogni iniziativa sia pubblica che legale, investendo tutti gli enti preposti.

ecomostriciattolo torriQuindi la vertenza “No compostaggio” continua. I cittadini non abbassano la guardia e alcune forze politiche (i 5 Stelle per esempio) continuano a cavalcare quella che ritengono una sacrosanta protesta.

Nessuna presa di posizione invece, né da parte della maggioranza, né da parte delle opposizioni, né da parte di comitati o singoli cittadini sul caso delle tre palazzine in costruzione nei pressi delle Torri Beccati Questo e Beccati quest’altro,  al confine con il territorio di Chiusi, zona altamente delicata dal punto di vista paesaggistico, storico e ambientale. Quelle costruzioni sono realizzate dall’azienda florovivastica “Paesaggistica Toscana Srl” (Margheriti), serviranno all’attività aziendale e trattandosi di un’impresa che è una eccellenza  nel campo della paesaggistica , sicuramente verranno “mitigate”, ma l’impatto sull’ambiente circostante e sulle due torri, testimonianza visibile del passato medievale, è innegabile. Vero che le palazzine non rilasciano cattivi odori, ma la “sensibilità ambientale” non può essere a senso unico o a targhe alterne. Possibile che nessuno abbia nulla da dire?

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