ETRURIA MERIDIONALE: SI PUO’ PROMUOVERE IL TURISMO INVESTENDO QUATTRO SOLDI?

ETRURIA MERIDIONALE: SI PUO’ PROMUOVERE IL TURISMO INVESTENDO QUATTRO SOLDI?
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I PROGETTI “ETRURIA EXPERIENCE” E “CAMMINO DI SANTA MARGHERITA”. E OGGI A MONTEPULCIANO ARRIVA L’ASSESSORE REGIONALE

CHIUSI – Il Comune di Chiusi è stato designato come comune capofila tra quelli della provincia di Siena (Sarteano, Montepulciano, Murlo e San Casciano Bagni) interessati al Progetto ETRURIA EXPERIENCE, promosso dalla Soprintendenza per l’Etruria Meridionale e dai comuni di Tarquinia, Cerveteri, Viterbo, Orvieto e Chiusi, appunto. Non è una riedizione neanche parziale della antica Dodecapoli etrusca che Primapagina aveva sollecitato già nel 2012, ma qualcosa che vi si avvicina. Ma non deve essere un “progettone” visto che l’impegno di spesa complessivo è di 4.627 euro. Una cifra non proprio stratosferica. Tale da cambiare il corso degli eventi…

Il Comune di Sarteano ha appena deliberato di versare la sua quota parte di euro 600,00. Insomma un impegno abbordabile e sostenibile, anche per comuni in difficoltà e che in qualche caso faticano anche ad allestire spettacoli, eventi, piccole stagioni teatrali.

Si tratta di un progetto turistico che attraverso la creazione di un apposito sito web, uno spot pubblicitario e un videoclip dovrebbe valorizzare, far conoscere e promuovere i singoli comuni, i loro beni archeologici, ma anche prodotti tipici (vino, olio, grano…) e peculiarità dei territori dell’Etruria meridionale.

Il problema è che con poca spesa, sarà probabilmente poca anche la resa. Un comune che spende 600 euro, cioè quanto per cambiare le gomme alla macchina di servizio dell’amministrazione, quanto si sentirà coinvolto e cosa può sperare di ottenere?  Il bello è che articoli e comunicati stampa presentano la cosa come un evento eccezionale. Probabilmente oggi pomeriggio se ne parlerà a Montepulciano, ad un incontro con l’assessore regionale al Turismo.  Ma l’impressione è che sia l’ennesimo prodottino multimediale, magari ben fatto, utile certo, ma non decisivo per portare frotte di turisti in Valdichiana. Se ci riuscisse, con la cifra stanziata, sarebbe un miracolo. E i miracoli non li fanno nemmeno gli avi etruschi. No se ne ha notizia, almeno.

E’ di questi giorni un’altra iniziativa tendente anch’essa a valorizzare aspetti particolari del territorio. L’hanno promossa i comuni di Cortona, Montepulciano e Castiglione del Lago ed è il protocollo di intesa che li impegna  a costruire insieme il “Cammino di Santa Margherita“, un percorso spirituale ed etico-culturale che unisce i tre comuni confinanti, con ricadute economiche nel settore del turismo.
“Obiettivo del protocollo è quello di valorizzare un percorso che metta insieme, nel nome della Santa, le tre città facendone luogo di accoglienza e di apertura ai pellegrini e a tutti i turisti, organizzando insieme mirati progetti artistici, culturali, naturalistici e ambientali.
Tale cammino ripercorre l’antico tracciato della via Romea Germanica raccordandosi, attraverso il Sentiero del Nobile di Montepulciano e il Sentiero di Via Barlettaia di Pienza, alla più famosa via Francigena.
Tra le prime iniziative previste dal protocollo c’è  la creazione di collegamenti diretti fra le tre città, favorendo la mobilità pubblica e in generale con il miglioramento della viabilità; altro punto necessario appare la creazione di offerte promozionali integrate da rivolgere a visitatori italiani e stranieri.
Si pensa anche di concordare e definire un’agenda comune di iniziative nei settori artistico, culturale, folkloristico e sociale, per rinsaldare ed arricchire gli storici rapporti e gli scambi tra le tre comunità.
Nell’immediato vi è l’idea di sfruttare la ricorrenza del 22 febbraio giorno di Santa Margherita, per creare un evento con il coinvolgimento diretto delle diocesi di Perugia-Città della Pieve, Arezzo-Cortona-Sansepolcro e Montepulciano-Chiusi-Pienza e con la diretta partecipazione dei tre vescovi nei luoghi legati alla vita e alle opere di Margherita da Cortona.

Ecco, questa di creare o ripristinare dei percorsi antichi come la Francigena, l’antica Romea, o circuiti come potrebbe essere quello dell’antica Dodecapoli Etrusca,  oppure percorsi naturalistico-ambientali come il “Sentiero della Bonifica” o l’Anelo del Trasimeno, può essere un’idea su cui lavorare e progettare iniziative, anche a basso costo, per attrarre turisti e in particolare gli appassionati del turismo dolce, lento, a basso impatto (trekking, bici, cavallo…), magari in modalità integrata con il treno, laddove possibile, con gli ostelli e le foresterie, gli agriturismi…  Il turismo dolce e lento legato all’ambiente, alla fede, alla storia, può essere un filone su cui puntare.

Ma il turismo, anche quello low cost ha bisogno di promozione seria e di collegamenti funzionali, di strutture efficienti, accessibili, all’altezza. In poche parole ha bisogno di idee ma anche di risorse, ha bisogno che gli enti locali (e gli operatori privati) ci credano e investano. Sperare di farcela con progetti da 4.000 euro è un’utopia. Se non – diciamolo – una presa per i fondelli.

m.l.

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