CHIUSI, QUESTA SERA ALLA FESTA DE L’UNITA’ DIBATTITO SULLA SICUREZZA. SCIVOLONE DEL PD CHE DIMENTICA GLI APPLAUSI AGLI ASSASSINI DI ALDROVANDI. E LE MANGANELLATE AGLI OPERAI DI TERNI

lunedì 20th, luglio 2015 / 16:23
CHIUSI, QUESTA SERA ALLA FESTA DE L’UNITA’ DIBATTITO SULLA SICUREZZA. SCIVOLONE DEL PD CHE DIMENTICA GLI APPLAUSI AGLI ASSASSINI DI ALDROVANDI. E LE MANGANELLATE AGLI OPERAI DI TERNI
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CHIUSI – Ieri sera alla festa de l’Unità di Chiusi Scalo l’incontro con gli amministratori e i dirigenti Pd sul “post Scaramelli” (peraltro presente a sancire il passaggio di consegne al fedelissimo Juri Bettollini) ha visto una partecipazione notevole. Un  saluto all’ex sindaco e un bel bagno di folla per Bettollini, che ha ribadito la volontà di portare a termine tutte le cose programmate e messe in cantiere insieme a Scaramelli. La festa è un po’ in sordina, non ci sono eventi di richiamo, ma la prima domenica e il primo appuntamento politico sono andati bene, dal punto di vista degli organizzatori. Monologo, non dibattito. Ma di gente ce n’era tanta e nella politica attuale, questo alla fine è il risultato che conta: prendere applausi, più che presentare idee e proposte o confrontarsi con la gente e anche, magari con chi la pensa diversamente. Il confronto ormai è un optional, piuttosto raro. Diciamo che nel Pd del 2015 non è “di serie”…

Intanto la festa continua. Questa sera, lunedì, altro appuntamento politico. E’ infatti in programma alle ore 21,00 un incontro pubblico sul tema della “sicurezza urbana”. Un tema storicamente più caro alla destra e all’estrema destra (dalla Lega a Casa Pound) che alla sinistra ma ci può stare. Il problema esiste anche a livello locale, e sebbene sia stato in qualche caso, enfatizzato e esasperato, magari in funzione anti immigrati,  non fa scandalo che se ne parli ad una festa del partito di maggioranza. Né può scandalizzare la presenza, come relatore, del Questore di Siena Piccolotti, anche se quando le feste de l’Unità erano le Feste de l’Unità, quelle vere, i questori facevano i questori e se mai venivano allertati per garantire l’ordine pubblico. E non era insolito o inusuale trovare tra gli stands della festa, manifesti, murales, mostre contro i “celerini” che manganellavano operai e studenti.  Dicevamo che non è scandalosa la presenza del Questore. E’ però quantomeno discutibile, imbarazzante e – diciamolo pure scandaloso e vergognoso – che il Pd di Chiusi chiami a moderare l’incontro un giornalista che è anche poliziotto. E non un poliziotto qualunque, ma il portavoce nazionale del sindacato di polizia SAP, che solo qualche mese fa (ottobre 2014), in tale veste difese i poliziotti che applaudirono ai loro colleghi condannati per l’omicidio del giovane Aldrovandi. E, nella stesse veste, difese i celerini che presero a manganellate gli operai della Ast di Terni. I dirigenti del Pd chiusino, chiamando il giornalista poliziotto (un po’ troppo di parte per fare il moderatore) Montebove, dimostrano di avere la memoria corta, di essersi dimenticati qualche passaggio: lo stesso Montebove era stato infatti nominato dal sindaco Scaramelli “consigliere alla sicurezza” ma, dopo quegli improvvidi e imbarazzanti applausi agli assassini di Aldrovandi, su pressioni della stampa e di alcuni membri della giunta e del consiglio comunale (Micheletti, per esempio) fu rimosso dall’incarico. Un passo indietro necessario fatto per dimostrare che la concezione della sicurezza del Pd non era esattamente la stessa di Montebove e del Sap, peraltro recidivo nel prendere posizioni del genere. Lo aveva già fatto quando una giovane militante No Tav in Val di Susa, con gesto certamente provocatorio e di sfida, ma del tutto pacifico e innocuo si avvicinò ad un poliziotto in assetto antiguerriglia, che fronteggiava i manifestanti, gli alzò la visiera del casco e gli diede un bacio… Il solito Montebove invocò le maniere forti anche per quella giovane e spregiudicata contestatrice…

Ecco, la segretaria comunale del Pd Pamela Fatighenti, i segretari di sezione, e il gruppo dirigente, con la scelta di affidare una serata della festa de l’Unità a Montebove (che da giovane le feste de l’Unità le evitava come fossero dei lazzaretti), hanno scavalcato a destra lo stesso Scaramelli che pure lo  rimosse dall’incarico che gli aveva conferito poco prima, dimostrando totale insensibilità verso un caso terribile come quello del giovane Aldrovandi, pestato a sangue e ucciso da poliziotti condannati in via definitiva. E tutto questo il 20 luglio, anniversario della morte di Carlo Giuliani durante gli scontri al G8  di Genova nel 2001.  Probabile che anche su Carlo Giuliani e sulla mattanza di Genova 2001, il Pd del 2015 abbia idee diverse dalle nostre. Ma anche quella è storia scritta nelle aule dei tribunali.  Che il Pd avesse la memoria corta lo sapevamo, che avesse smarrito ogni riferimento e ogni legame con gli ideali e la storia stessa della sinistra italiana pure, che fosse ormai un partito di destra (lo dice gente che è stata nel Pd fino a qualche settima a fa con ruoli dirigenti, come Fassina, Civati e tanti altri) lo avevamo capito. Che avesse una certa propensione agli autogol, a farsi male da solo, lo avevamo notato… Ma qui siamo al masochismo puro. O alla mutazione genetica, senza ritorno.  In altri tempi le opposizioni, almeno quelle di sinistra, si sarebbero presentate alla festa del Pd, con gli striscioni e i fischietti…

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