CHIUSI, UN PAESE DELLA MADONNA

mercoledì 24th, giugno 2015 / 15:18
CHIUSI, UN PAESE DELLA MADONNA
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CHIUSI – Ieri alla presenza di numerosi cittadini e imprenditori della zona c’è stata la benedizione, da parte del parroco di Chiusi scalo Don Antonio Canestri, dell’immagine sacra eretta nella nuova zona artigianale in località Le Biffe. Ora si può dire. Chiusi, sarà anche un po’ in crisi, ma di sicuro è un Paese della… madonna. Con l’avvento della giunta Scaramelli, nel 2011, in molti posteggi e aree pubbliche campeggiano infatti madonnine e presepi stilizzati. L’ultimo, appunto, quello inaugurato ieri nella zona produttiva delle Biffe, nel bel mezzo di una rotonda. Ma una “madonnina” si trova nel posteggio di via Fabio Filzi, angolo via Morgantini. Un’altra in via Villafranca, zona Porto, a pochi metri dalla storica fonte e dalla sede della contrada della Fornace. Un’altra ancora in via della Fontina, nel posteggio di fronte alla Readytec. Poi un’altra in zona Poggio Gallina, all’inizio della strada che porta al Palasport e una in piazza Contessa di Castiglione, altro posteggio pubblico.

Chiusi deve essere diventata una cittadina molto devota alla vergine Maria. Non parliamo di “tabernacoli” storici, come quelli che si trovano al “Tiroasegno” o a Macciano e sono lì da decenni… Qui si tratta di cose molto recenti, tutte “installate” negli ultimi 3-4 anni. Chiusi, che un tempo intitolava strade ai martiri della Resistenza o magari a Lenin, Gramsci e Sandro Pertini, adesso ha cambiato verso e mette le madonnine nei posteggi. E la gente ci va a pregare la sera nel mese mariano, e il Comune le inaugura insieme al parroco che elargisce la doverosa benedizione (ci mancherebbe).

Per carità, non è che le “madonnine” diano noia alla vista o possano essere considerate ostacolo alla libera circolazione. Ma perché un comune laico, in un Paese laico (come recita la Costituzione), sente la necessità di piazzare Madonnine dappertutto? Per esorcizzare la minaccia islamica? Non credo, visto che non c’è alcuna minaccia, almeno sul piano locale. Per affermare una identità? Ma l’identità della città è quella cattolico apostolico romana, o quella laica e democratica, non confessionale scritta sulla carta fondamentale della Repubblica? E se è quest’ultima che cosa c’entrano le madonnine?

In casa propria ognuno fa quello che gli pare e mette le statuette che vuole. Della madonna, di padre Pio, anche di Totti o Tevez se crede. Ma nelle aree pubbliche sarebbe bene non esagerare. Non debordare. Già il crocefisso nelle aule scolastiche è in qualche modo una “forzatura”, non prevista dalla Costituzione, le “madonnine” nelle strade e nelle piazze lo sono ancora di più. Il problema non è di quelli che tolgono il sonno. E alla fine lascia il tempo che trova. Non ci scanneremo per questo. Però, non sarebbe male che la prossima giunta, dopo le prossime elezioni, chiunque sia il sindaco e qualunque sia il colore, prendesse in esame l’idea di togliere di mezzo quelle madonnine abusive e soprattutto inopportune nelle piazze, nei posteggi e nelle rotonde. E’ una cosa impopolare? Pazienza. Anche la proposta che avanzammo qualche anno fa di bandire il liscio (suonato per finta, da finte band che usano solo basi) dalle feste popolari e di partito era impopolare. Ma noi, sommessamente, democraticamente, laicamente, insistiamo.

Marco Lorenzoni

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