SIENA, FIAMME GIALLE NELLA SEDE DELL’ATO RIFIUTI. IRREGOLARE L’APPALTO AL GESTORE UNICO SEI TOSCANA?

venerdì 22nd, maggio 2015 / 11:03
SIENA, FIAMME GIALLE NELLA SEDE DELL’ATO RIFIUTI. IRREGOLARE L’APPALTO AL GESTORE UNICO SEI TOSCANA?
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ESULTANO I GRILLINI: SCRICCHIOLA IL “SISTEMA” COSTRUITO DAL PD

SIENA  – Non è chiara la gara d’appalto per la gestione del ciclo dei rifiuti nella Province di Siena, Arezzo e Grosseto. Per due giorni, il 19 e 20 maggio, gli agenti delle Fiamme Gialle, su mandato della Corte dei conti, hanno “scandagliato” e fotocopiato tutte le carte relative, presso la sede senese dell’Ato Rifiuti Toscana Sud. La gara in questione che ha assegnato l’appalto a SEI TOSCANA era stata duramente contestata dai 5 Stelle che ne fecero una vera e propria campagna politica. Ma alla base dell’intervento della Corte dei Conti, e quindi del blitz della Guardia di Finanza, ci sarebbe anche un esposto.

La dirigenza dell’Ato Rifiuti minimizza e definisce l’operazione “una semplice procedura di accesso agli atti in seguito ad un esposto nel quale si sostiene che ci siano 12 milioni di costo aggiunto, quindi un danno per la collettività”. Secondo i vertici Ato la Corte dei Conti di fronte ad affermazioni del genere ha l’obbligo di verificare. E fanno notare che se ci fossero stati dubbi sulla legittimità e sulla correttezza della gara le ditte che hanno partecipato e non hanno vinto avrebbero protestato. E non lo hanno fatto.

Cantano vittoria invece i 5 Stelle toscani che ora chiedono l’annullamento della gara: “Molti sono infatti i punti della procedura di gara e del contratto da cui si evince che l’interesse della collettività non è stato tutelato: uno per tutti il fatto che in base al bando non era contemplata alcuna competizione sull’entità del corrispettivo da pagare al gestore, al punto che nel contratto era addirittura prevista una fase iniziale transitoria al termine della quale l’Autorità avrebbe avviato un confronto con il gestore finalizzato alla determinazione del corrispettivo. Ciò significa che l’impresa che si aggiudicava la gara sarebbe stata poi libera di formulare all’Autorità qualsiasi richiesta economica non essendo più possibile a quel punto opporre vincoli di sorta alla sua entità. E un meccanismo del genere non si pone solo in sostanziale contrasto con le previsioni normative in materia di concorrenza ma ha altresì una ricaduta economica estremamente concreta atteso che, così facendo, non si persegue lo scopo di garantire alla collettività il miglior servizio al minor costo”. Certo, l’acquisizione degli atti da parte della Gdf, a 10 giorni dal voto per le regionali, al di là di come andrà a finire la vicenda, è un bel siluro alla politica della Regione Toscana e quindi anche al sistema di gestione dei beni comuni e dei servizi messo in piedi da Rossi e dal Pd. Per i 5 Stelle comincia finalmente a vacillare “la politica di accentramento che non si ferma ai rifiuti, ma coinvolge anche acqua, sanità e trasporto pubblico”. Ma non sono solo i grillini a pensarla in questo modo. Anche la lista SI Toscana a Sinistra (Sel, Prc e movimenti vari) contesta certe scelte regionali pur avendo in passato fatto parte della maggioranza che ha governato la Toscana. Nel caso specifico dei rifiuti e della gara le contestazioni riguardano anche la scelta di un “gestore unico” e la creazione di quel colosso che risponde al nome SEI Toscana e vede insieme nella medesima compagine societaria  tutte le 6 aziende provinciali e territoriali pubbliche dell’area Siena, Arezzo, Grosseto e 5 soci privati.

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