UN MEGA IMPIANTO ZOOTECNICO TRA I LAGHI DI CHIUSI E MONTEPULCIANO, MA IN TERRITORIO CASTIGLIONESE. BATINO: MASSIMA ATTENZIONE ALLE NORME. SCARAMELLI: UNA GRANDE OPPORTUNITA’

mercoledì 20th, maggio 2015 / 18:11
UN MEGA IMPIANTO ZOOTECNICO TRA I LAGHI DI CHIUSI E MONTEPULCIANO, MA IN TERRITORIO CASTIGLIONESE. BATINO: MASSIMA ATTENZIONE ALLE NORME. SCARAMELLI: UNA GRANDE OPPORTUNITA’
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CASTIGLIONE DEL LAGO – La località Passo alla Querce non è una località qualunque. Il toponimo ricorda che lì c’era un “passo”, un attraversamento della palude della Chiana. E forse anche un antico “check point” di confine tra Toscana e Umbria. Il luogo si trova infatti al confine tra i Comuni di Chiusi e Castiglione del Lago e a metà strada, più o meno tra i due laghi di Chiusi e di Montepulciano, vicino al canale che li collega e sulla strada che porta al Trasimeno passando da Porto e Gioiella. Ecco proprio nei pressi di Passo alla Querce, dove già c’è un grande deposito di rifiuti speciali di origine agricola, potrebbe presto vedere la luce, una grande stalla per bovini. Anzi rivedere la luce, perché in passato una già ce n’era. Si tratterebbe di un impianto zootecnico per alcune centinaia di capi, che potrebbe ridare fiato ad una attività un tempo fiorente, ma via via  quasi scomparsa, ma anche creare qualche problema di impatto ambientale. Soprattutto in relazione alla vicinanza dei due laghi e del canale che li mette in comunicazione. E anche alla vicinanza al “Sentiero della bonifica”, una dei percorsi turistici più frequentati.

L’impianto sorgerebbe in territorio del Comune di Castiglione del Lago, ma praticamente sul confine con Chiusi. Anzi parte dei terreni da utilizzare sarebbero in terra chiusina. Il progetto per la riattivazione delle vecchie stalle, con ristrutturazione completa del complesso per renderlo adeguato ai tempi e alle norme vigenti, è stato presentato al Comune umbro nei giorni scorsi, ma “non è ancora stato valutato”, dicono all’ufficio tecnico. E il sindaco Batino spiega che la sua amministrazione guarda “con favore alle iniziative imprenditoriali che possono creare lavoro e reddito, ma l’attenzione alle normative in tema di sicurezza e di tutela e salvaguardia ambientale sarà come sempre massima”.

“L’ambiente e il territorio sono l’unica risorsa che abbiamo e si tratta di una risorsa molto delicata, quindi valuteremo bene il tutto e solo se ci saranno tutti i presupposti daremo le necessarie autorizzazioni”, aggiunge il sindaco castiglionese.

Anche il sindaco di Chiusi Scaramelli conferma i movimenti in atto: “Conosco l’imprenditore in questione, so che ha un progetto che può creare più di 100 posti di lavoro e grandi opportunità sia per l’area del Trasimeno che per la zona di Chiusi. Si tratta di animai, non di industrie insalubri!” dice il primo cittadino chiusino indaffaratissimo per la campagna elettorale regionale che lo vede candidato del Pd.

Vero, si tratta di animali, bovini per l’esattezza. Ma anche gli impianti zootecnici sono considerati “insalubri”, quindi vanno costruiti, gestiti e monitorati con grande attenzione.

E se, nella zona di Montallese, la più vicina alla località Passo alla Querce, c’è chi teme per le conseguenze ambientali della mega stalla, l’atteggiamento del sindaco Scaramelli sembra molto diverso, in questo caso, rispetto a quello che tenne due anni fa quando minacciò di andare ad occupare il Comune di Castiglione del Lago se il suo collega Batino avesse autorizzato un impianto a biomasse in località le Coste, sempre al confine con Chiusi ma sul versante sud… Stavolta Scaramelli sembra più possibilista, più pacato, addirittura favorevole a prescindere. Nemmeno una richiesta di chiarimento o di coinvolgimento è partita dal Comune di Chiusi all’indirizzo del Comune di Castiglione del Lago.

L’imprenditore in questione risulta titolare di varie attività, nel nord Italia e all’estero e ha legami familiari con Chiusi, più che con Castiglione del Lago. Anche la vecchia stalla e gran parte dei terreni erano di proprietà di un imprenditore chiusino in passato, ma non sarà questo il motivo dell’atteggiamento più soft e meno bellicoso dell’amministrazione Scaramelli. Certo però, la differenza nel modo di affrontare la questione salta agli occhi.

Batino e Scaramelli non si amano. E non  parlano molto tra loro. Ma sono entrambi del Pd, anche se su posizioni diverse, e i due comuni, comunque faranno bene a confrontarsi su questa vicenda per non trovarsi poi l’un contro l’altro armato. E soprattutto per non far trovare i cittadini davanti a fatti compiuti, senza che ci sia stata la necessaria informazione e chiarezza. E se Scaramelli, tra un mese se ne andrà in Regione, toccherà al vice sindaco Sonnini, sul versante chiusino, prendere l’iniziativa. Lui non è renziano e forse con Batino si intenderà meglio…

 

 

 

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