IL TEATRO DEI DICIOTTENNI, BUONA LA PRIMA DEI SEMI D’ARTE 2.0. IL 7 GIUGNO AL MASCAGNI IN SCENA POLIZIANI E STORELLI

lunedì 18th, maggio 2015 / 12:38
IL TEATRO DEI DICIOTTENNI, BUONA LA PRIMA DEI SEMI D’ARTE 2.0. IL 7 GIUGNO AL MASCAGNI IN SCENA POLIZIANI E STORELLI
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CHIUSI – Il fatto che un gruppo di ragazzi e ragazze dai 17 ai 20 anni decidano di mettere in piedi una compagnia teatrale e decidano di sfidare il palcoscenico con un testo brillante e divertente, ma non semplicissimo da recitare è una bella notizia. Anzi sono due belle notizie. Che poi la compagnia si chiami come quella gloriosa dei loro genitori, zii e parenti vari e intenda rinverdirne i fasti o comunque mantenerne il… seme è un’altra notizia non da poco.

E buon seme non mente, verrebbe da dire. Parliamo dei Semi d’Arte 2.0, dove il 2.0 sta proprio a significare la generazione successiva, come per i programmi dei computer. In questo caso la denominazione è assolutamente azzeccata. E come dicevo, il seme è buono perché i Semi d’Arte versione originale sono stati per 30 anni e passa una delle realtà più prolifiche, “professionali” e vivaci del teatro locale. A Chiusi e non solo a Chiusi.

Quella lanciata dai giovanissimi Andrea Storelli (figlio di Francesco), Benedetta Margheriti (nipote di Gianni Poliziani), Pietro Carloncelli (figlio di Roberto Carloncelli e nipote di Storelli), più Enrico Sorbera, Irene Mantova, Elena Scarpelli, Anna e Diletta Ferretti, Teddy Edu, Alessandro Coppetti è insomma una bella scommessa e una bella sfida,  sicuramente da incoraggiare. E anche la “prima” di “Attento alla cioccolata, Callaghan!” andata in scena sabato 16 maggio al Mascagni è andata più che bene.  Grande pubblico, in gran parte giovanile, fatto da amici e compagni di scuola, ma, trattandosi di teatro, non era e non è mai cosa scontata. Buona prova di tutti gli attori. Applausi meritati.

Una partenza sprint che darà  ai Semi d’Arte 2.0 anche una bella spinta per continuare. Lo spettacolo era inserito come “fuori programma” nella rassegna Ragazza in Gamba (un evento che va avanti da più di 50 anni e che Chiusi continua a snobbare, ma che invece porta in città centinaia di ragazzi da tutta italia e propone performance di qualità molto alta) e il presentatore fac-totum della manifestazione Marco Fè, nell’annunciare lo spettacolo ha voluto usare l’immagine del ponte (il tema di quest’anno della rassegna), per sottolineare l’ideale passaggio di testimone tra i Semi d’Arte originali e questa generazione 2.0. E in effetti un “ponte” è stato gettato e costruito. E i ponti servono appunto ad andare avanti, a proseguire un cammino che altrimenti sarebbe interrotto, o difficoltoso.  Ma servono anche a incontrarsi, a mischiarsi, a non rimanere ognuno sulla propria sponda…

E se sabato 16 abbiamo visto in scena i giovanissimi 2.0, tra qualche settimana, esattamente domenica 7 giugno rivedremo sul palcoscenico del Mascagni di Chiusi anche due colonne dei Semi d’Arte prima versione: Gianni Poliziani e Francesco Storelli, ormai senza più l’etichetta del vecchio e glorioso collettivo che si è sciolto, ma sempre in formissima e sempre innamorati del teatro.

Insieme ad una band musicale formata per l’occasione (Ornella Tiberi, Luca Camerota, Pierluca Cupelli, Gianluca Lorenzoni, Marco Pasquariello e Marco Canestrelli) ci racconteranno 4 personaggi molto particolari, 4 giganti della musica italiana che con le loro canzoni, e non solo canzoni, ci hanno a loro volta raccontato magistralmente l’Italia del loro tempo e, con larghissimo anticipo, anche quella del nostro: Tenco, Endrigo, Jannacci e Gaber…  Lo spettacolo che si intitola “4 amici al bar” è prodotto da Primapagina con il contributo della Fondazione Orizzonti, che ha voluto proporlo come primo evento del nuovo management e della presidenza di Silva Pompili. A suo modo è anche questo un segnale, che va nella direzione di quel ponte di cui sopra…

m.l.

 

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