PATTO 2000: GUICCIARDINI E SCARAMELLI DANNO LO SFRATTO A CIARINI. CHE OTTIENE LA RICONFERMA DAI SOCI E REPLICA DURO

PATTO 2000: GUICCIARDINI E SCARAMELLI DANNO LO SFRATTO A CIARINI. CHE OTTIENE LA RICONFERMA DAI SOCI E REPLICA DURO
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CHIUSI – E’ stato il segretario senese del Pd Guicciardini a lanciare il primo siluro: “Riduzione dei compensi subito. Oltre tredici anni nello stesso cda sono troppi. Il Pd senese continuerà ad essere pungolo per razionalizzazione partecipate”.

Nel mirino la società Patto 2000, che ha sede a Chiusi e gestisce i fondi del Patto territoriale Vato. Oggi è il sindaco di Chiusi e candidato alle regionali Stefano Scaramelli a rincarare la dose di piombo. Anzi Scaramelli intima addirittura lo sfratto a Patto 2000 se il presidente Ciarini non farà un passo indietro nelle prossime 24 ore. Un ultimatum in piena regola. E a breve scadenza. SCARA FASCIA 3

“Condivido la linea politica di Guicciardini! Si tratta – afferma Scaramelli – di una vergognosa appropriazione di potere e non di un servizio alla comunità. Occorre che possa esserci un cambio immediato di chi ricopre ruoli, occorre lasciare le poltrone e non imbullonarsi. La gestione del potere ed il ricatto dei soldi e del denaro non possono prevalere rispetto alla visione di servizio. 6 mandati in un consiglio di amministrazione è roba da elefanti della politica. Al massimo occorre stare due mandati nello stesso ruolo. Per di più le remunerazioni vanno ridotte. Basta prendere esempio da Juri Bettollini che ricopre l’incarico di vice presidente di intesa in modo gratuito cosi come Fabrizio Nepi, Presidente della provincia. Serve un passo indietro. Se non avverrà nelle prossime 24 ore il Comune di Chiusi chiuderà le porte alla società patto 2000 che non ha mai pagato affitto al comune perché ci viene detto trovarsi in stato fallimentare salvo poi regalarsi per se stessa circa 40.000 euro all’anno di compensi per amministratori e servizi connessi. In una società in crisi dove le persone faticano ad arrivare a fine mese è una vergogna. il comune tornerà proprietario dei locali dove oggi risiede una società ormai non più di patrimonio prevalentemente privato ma divenuta proprietà di chi pensa che con i soldi pubblici possa fare ciò che crede. Per questa generazione di politici io ed i miei colleghi sindaci senesi diciamo basta. Game over. Tornare a lavorare e lasciate spazio ad altri giovani amministratori”.

Ora, va detto che proprio ieri a Città della Pieve, l’assemblea dei soci di Patto 2000 ha riconfermato con un solo voto contrario e tre astenuti il presidente Ciarini e il Cda uscente per un altro mandato e ha approvato all’unanimità il consuntivo, esprimendo un generale apprezzamento per il lavoro svolto.  Non solo, ma la replica della società Patto 2000 non si è fatta attendere. Per ora a Guicciardini, ma in modo che anche Scaramelli intenda. guicciardini

La società presieduta da Marco Ciarini accusa infatti il segretario del Pd senese di “ingerenza politica”, pesante,  nei confronti dell’assemblea dei soci del Patto, assemblea composta da 93 soggetti tra enti pubblici, aziende private, banche e associazioni di categoria. “Guicciardini è il rappresentante di un partito politico, e non ci pare dunque titolato a sindacare, né in qualità di rappresentante istituzionale né in quella di socio privato, sulle decisioni assunte da un’Assemblea dei soci nel libero esercizio delle proprie funzioni“, si legge in un comunicato della società Patto 2000, che, a proposito dei compensi fa notare che ammontano a 19.152 euro lordi annui, non 40.000 come afferma Scaramelli.  E non è detto che la cosa finisca qui. I termini usati da Guicciardini e soprattutto da Scaramelli sono piuttosto duri, certo inusuali tra esponenti dello stesso partito e molto al di là dei parametri del normale confronto politico tra posizioni diverse.  E dunque la questione potrebbe anche finire in tribunale. Ciarini intanto incassa l’ok e l’incoraggiamento ad andare avanti da tutti i sindaci umbri del Patto e dalla maggioranza di quelli senesi, che evidentemente non se la son sentita nell’assemblea dei soci di assecondare l’affondo del sindaco di Chiusi e del segretario della federazione Pd.  I quali per ora, sulla questione,  escono battuti. E con poche truppe al seguito.

Scaramelli, per la verità,  non è nuovo a bordate e pallettoni su Ciarini e Patto 2000, successe già un paio di anni fa quando esplose (dopo un servizio di primapagina) lo scandalo del Centro Merci, avviato a costruzione con i soldi appunto del Patto territoriale e Fondazione Mps (2 milioni e 685 mila euro, per essere precisi) e mai diventato realtà. Anzi rimasto semplicemente una strada chiusa e inutilizzata e nulla più. Scaramelli anche allora promise fuoco e fiamme nei confronti di Ciarini ed effetti speciali nella soluzione del caso. Effetti speciali che però nessuno ha visto. E ora che lui sta per andarsene via dal Comune, direzione Firenze, il centro merci, pagato fior di quattrini, è ancora un fantasma che aleggia in quell’area mai decollata, tra la ferrovia e la bretella di Fondovalle.

Quindi anche questa volta, la sparata scaramelliana con l’intimazione dello sfratto a Ciarini  (ma la sede di Patto 2000 è concessa dal Comune di Chiusi a sconto della quota sociale, che fa Chiusi, esce?)  sembra avere un carattere molto… elettorale. Non a caso segue di poche ore l’attacco sferrato dal fedelissimo di Scaramelli, Bettollini all’ex presidente della Provincia Bezzini, candidato anch’egli alle regionali. La cosa singolare è che Bezzini e Scaramelli figurano nella stessa lista, quella del Pd della circoscrizione senese. E anche Ciarini è esponente del Pd.  Scaramelli spara a zero su possibili concorrenti in casa propria (Bezzini) e sulla “vecchia guardia” (Ciarini) per accreditarsi sempre più come il nuovo che avanza, come il rottamatore dei vecchi arnesi, quello che… “noi non siamo come loro”.

Ma dovrà fare bene i suoi conti. Primo, perché non è propriamente una “verginella”, essendo al pezzo dal 2002. Poi perché questa esasperata conflittualità tutta  interna al Pd potrebbe non giovargli in chiave elettorale. Dove pensa di prenderle le preferenze che gli serviranno per essere eletto in Regione, se fa terra bruciata intorno a sé, dentro il suo tesso partito?

E, di fronte alle quotidiane querelle sui giornali e sui social network, tra le varie fazioni in lotta, così percosso,  attonito il partito al nunzio sta…

 

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