IL FESTIVAL ORIZZONTI 2015 AVRA’ ANCHE UN DIRETTORE MUSICALE: E’ LO SPAGNOLO SERGIO ALAPONT, GRADITO RITORNO

sabato 21st, marzo 2015 / 17:10
IL FESTIVAL ORIZZONTI 2015 AVRA’ ANCHE UN DIRETTORE MUSICALE: E’ LO SPAGNOLO SERGIO ALAPONT, GRADITO RITORNO
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CHIUSI – Sarà ancora lui a dirigere le opere liriche al festiva Orizzonti di Chiusi. Anzi sarà anche il direttore musicale del festival chiusino.

Parliamo del giovane direttore d’orchestra spagnolo Sergio Alapont, che nella scorsa edizione guidò con la sua bacchetta il “dittico” Gianni Schicchi e Pierrot Lunaire, ardito assemblaggio tra Puccini e Schomberg e il Pierino e il Lupo di Prokofiev, letto da Ascanio Celestini. Ad Orizzonti 2015 lo scapigliato Alapont curerà, insieme al direttore artistico Andrea Cigni la parte musicale del festiva, naturalmente quella “colta”, ovvero l’opera lirica, i concerti di musica classica o contemporanea. Quella del “direttore musicale” è una figura che tutti i grandi festival hanno e quindi l’incarico ad Alapont suona come un ulteriore passo verso il consolidamento del festival Orizzonti che nel 2014, prima edizione formata Cigni, ebbe notevole successo e ancor più rilevante risonanza mediatica. Il giovane direttore d’orchestra arrivato da Valencia dirigerà “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, in onore al 70° della morte del musicista livornese che inaugurò il teatro di Chiusi che porta il suo nome,  nel 1938 e anche “La voix Humaine” di Francis Poulenc, opera lirica moderna, scritta nel 1958 e rappresentata per la prima volta nel 1959 all’Opera di Parigi. Ma il l’estro e la competenza del maestro Alapont sarà il collante di tutte le performances musicali che il festival Orizzonti proporrà, salvo eventuali incursioni in generi diversi, dal jazz al pop al rock…

Lo stesso direttore artistico Andrea Cigni, fresco di premio per la miglior regia del Nabucco, viene dal mondo della lirica e lì opera, con grandi risultati, peraltro.  La scelta di Alapont dunque non è solo un gradito ritorno, ma anche, come dicevamo, un segnale di rafforzamento di un sodalizio che punta a far diventare Orizzonti uno dei grandi festival nazionali, un momento di “eccellenza” nel panorama della musica e del teatro di qualità. Sotto questo aspetto, il nuovo management della Fondazione che organizza il festival e gestisce il Mascagni di Chiusi, sembra voler dare continuità all’edizione 2014, recuperando però allo stesso tempo un rapporto più stretto e proficuo con le esperienze e le realtà artistiche e culturali della città e del territorio, cosa che finora è mancata.

Perché una cosa è chiara:  un bellissimo festival può richiamare pubblico e attenzioni mediatiche, può ottenere recensioni della stampa specializzata, può anche riempire alberghi e ristoranti nei dieci giorni in cui si svolge, ma… Ma per far crescere culturalmente una città, per creare un clima di nuovo Rinascimento, per far uscire la gente di casa e farla andare anche al festival, serve un coinvolgimento ampio, duraturo, continuo della popolazione, anche quella più “lontana” e restia alla cultura alta. Serve insomma un bel festival estivo, una bella stagione teatrale invernale, ma pure qualcosa di più nell’arco dell’anno. Serve che nessuno si senta “straniero” in patria che tutti, in città si sentano parte attiva, consapevole, partecipe, non solo spettatori. E serve che il festival, anche se “eccellente” dal punto di vista qualitativo, non sia (o non sia percepito) come avulso rispetto alla realtà cittadina, come un corpo estraneo, o una cosa per pochi. Per i direttori Cigni e Alapont una sfida in più…

Come Primapagina intervistammo il direttore Sergio Alapont durante l’edizione di Orizzonti 2014, ci fece una ottima impressione, come musicista e come persona. Quindi, bentornato a Chiusi Maestro e buon lavoro!

Marco Lorenzoni

 

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