FABRO: DOMANI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULL’IMPIANTO A BIOMASSE

mercoledì 18th, marzo 2015 / 14:59
FABRO: DOMANI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULL’IMPIANTO A BIOMASSE
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FABRO – Non si placa a Fabro e in tutto l’alto orvietano la polemica intorno al progetto per costruire una centrale  a biomasse nella zona produttiva a ridosso del casello autostradale. L’autorizzazione concessa dal Comune di Fabro all’azienda privata che ha proposto la realizzazione dell’impianto risale al 2013. Ma il sindaco, Maurizio Terzino, rimasto in carica anche dopo le elezioni del 2014,  vista la levata di scudi dell’opinione pubblica per il momento l’ha revocata, bloccando di fatto l’iter della vicenda.

Sentendosi messo sotto accusa anche per un deficit di informazione sull’argomento,lo stesso Terzino ha convocato per domani, giovedì 19 marzo un Consiglio Comunale straordinario e aperto, non in comune, ma – proprio per con sentire una maggiore partecipazione – presso la sala polivalente di Fabro Scalo.

Un’occasione ghiotta, insomma, per fare il punto della situazione, per mettere a confronto le varie posizioni e magari anche qualche dato tecnico sull’impianto che di vorrebbe-dovrebbe realizzare e per consentire a tutti di farsi un’idea, al di là delle paure, della propaganda, delle difese d’ufficio e degli interessi delle parti interessate.

Da una parte c’è chi sostiene che l’impianto potrebbe produrre inquinamento, in particolare diossina, in quantità tale da provocare patologie e problemi di salute pubblica. Dall’altra si risponde che un impianto a biomasse non è un inceneritore o termovalorizzatore, ma solo una “caldaia” in cui verranno bruciati materiali di natura vegetale e organica. Per di più di piccole dimensioni. Praticamente un impianto con la stessa capacità di 40-50 caldaie da riscaldamento domestico…

Poi sullo sfondo ci sono anche i “retroscena” come il coinvolgimento (nell’azienda proponente) dell’ex sindaco di Orvieto Cimicchi, le vicende e le inchieste relative alla discarica Le Crete e ai rapporti con la Campania per lo smaltimento di rifiuti… Il dubbio che gli impianti nascono piccoli, poi crescono e non avendo a disposizione materiale vegetale sufficiente finiscono poi per bruciare anche altro, con il leitmotiv che “siamo in Italia, si sa come vanno queste cose da noi”…

Certo, in Germania, in Olanda, in Svezia, Paesi certamente più “ecologisti” dell’Italia da sempre, gli impianti a biomasse si fanno e funzionano. Ma qui, in Italia, ciò che fa più paura non sono gli impianti in sé quanto i metodi di gestione, gli interessi inconfessabili, le possibili connessioni con le ecomafie, l’intreccio tra politica, affari e malaffare che ogni giorno trova nuove conferme nelle cronache. In sostanza è l’Italia che fa paura più che le biomasse.

Si prevede una seduta molto “calda” del Consiglio Comunale fabrese. Ma di sicuro, a questo punto, è bene sgombrare il campo da ogni ragionevole dubbio. E la scelta di convocare una seduta aperta e straordinaria sembra andare in questa direzione.

 

 

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