TELE IDEA: LA CRISI DI UNA NON TV. DIASPORA IN REDAZIONE, NASCE UNA NUOVA EMITTENTE LOCALE

lunedì 09th, febbraio 2015 / 20:18
TELE IDEA: LA CRISI DI UNA NON TV. DIASPORA IN REDAZIONE, NASCE UNA NUOVA EMITTENTE LOCALE
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CHIANCIANO TERME – La storica emittente televisiva locale Tele Idea ha recentemente festeggiato i 30 anni di attività. Ma non se la passa benissimo. Quattro giornalisti dipendenti, tra cui la conduttrice Francesca Campanelli, si sono licenziati lamentando la mancata riscossione di 9 mensilità, più il Tfr. Il nuovo amministratore delegato della Tv chiancianese Sabrina Poggiani, in carica da un mese circa, ha replicato con toni concilianti, invitando gli “ammutinati” a tornare a collaborare. Ma la risposta è stata picche. Anzi, i 4 transfughi di Tele Idea daranno vita a breve ad una nuova emittente regionale, denominata NTI, che trasmetterà in tutta la Toscana sul canale 271 del Digitale terrestre. Insomma non solo Tele IdeA ha perso i suoi giornalisti, ma se li ritroverà pure come concorrenti.

Da tempo Tele Idea aveva abbassato il livello dei propri servizi, erano sparite anche trasmissioni piuttosto seguite come quelle di taglio sportivo condotte da Riccardo Lorenzetti. E, diciamolo pure, sul piano strettamente informativo non è mai stata granché. Negli ultimi anni in particolare Tele Idea si è caratterizzata come tivù a gettone, cioè a pagamento, con servizi-velina stile ufficio stampa per alcuni comuni, per la Curia, per alcune associazioni o aziende. Mai uno scoop o un servizio su temi scottanti che pure hanno fatto parlare le comunità locali. Sempre e solo comunicati o notizie che non disturbassero il manovratore.

Più volte come primapagina, per esempio, abbiamo tentato di coinvolgere Tele Idea su alcune vicende locali, anche clamorose, come quella del Centro merci fantasma pagato con i soldi del Patto territoriale, come lo stadio incompiuto di Chiusi (se ne sono accorti quelli di Striscia la Notizia, come mai non Tele Idea?), come l’inquinamento da nichel della falda di Fondovalle o la stazione in linea per l’alta velocità, come i negozi e le imprese che chiudono falcidiate dalla crisi come le mosche dal Ddt… Mai abbiamo avuto risposte né  si è assistito ad un  minimo di “sponda”. Sempre silenzio di tomba, o, al massimo, qualche intervento ufficiale a smorzare l’eventuale polemica.

Mai Tele Idea ha partecipato, pur essendo sempre stata invitata, a Cronache Italiane, il Forum nazionale della stampa locale che Primapagina ha organizzato dal 2007 al 2011 a Città della Pieve, con la presenza di centinaia di testate giornalistiche e televisive di tutta Italia.

Peccato perché una televisione, anche se di dimensioni ridotte e con pochi mezzi, è un giocattolino che può avere grande peso sull’opinione pubblica del territorio. E se Tele Idea ha fatto, questo sì, un po’ di “servizio pubblico” facendo parlare ad esempio i partiti politici, le liste civiche in tempo di elezioni, ha trasmesso Giostre del Saracino, Palii dei Somari, Bravii delle Botti e Ruzzi della Conca,  ha assicurato per parecchi anni una discreta e puntuale informazione sportiva, ciò non può essere sufficiente.

Ha perso  molti treni Tele Idea pensando che per sopravvivere fosse necessario e sufficiente ossequiare il potere di turno, non mettersi di traverso. Insomma che fosse meglio fare il coro e la grancassa, che la voce dissonante. Ci dispiace per la situazione dei giornalisti che reclamano le proprie spettanze, non sappiamo come sarà la nuova emittente NTI e che taglio avrà… Né come continuerà ad operare Tele Idea, che – fa sapere l’amministratrice Sabrina Poggiani –  si affiderà a collaboratori volontari… e questo non è buon segno per una Tv abituata ad avere giornalisti a libro paga.

A noi, che siamo sulla breccia da 25 anni, pochi meno dei 30 di Tele Idea, e che con Tele Idea abbiamo avuto anche momenti di collaborazione, negli anni ’90, piace un altro tipo di giornalismo. Un altro stile. Un altro approccio alla notizia. Abbiamo avuto e abbiamo anche noi i nostri problemi. La crisi è crisi per tutti. E abbiamo anche meno mezzi di Tele Idea. La carta non è la Tv. Il web non lo è ancora. Però non abbiamo mai abbassato la guardia. Se lo avessimo fatto sarebbe finita la nostra stessa ragion d’essere.

Per questo, avremmo preferito una Tele Idea più d’assalto. Più ‘cattiva’ e meno buonista. L’avremmo voluta, qualche volta almeno, al nostro fianco. O davanti a noi. Non abbiamo avuto il piacere.

Chissà se la crisi attuale, con la rottura all’interno del corpo redazionale e la diaspora, convincerà i reduci di Tele Idea e i giornalisti della nuova emittente a cambiare strategia… Quanto a Tele Idea, non ci facciamo molte illusioni: non si cambia facilmente lo stile di una vita. Quanto agli altri e a NTI, vedremo. L’inizio di una nuova avventura porta sempre nuovi stimoli. Se possiamo azzardare un consiglio, il consiglio è “provateci!”. Un’altra tv che propina solo veline serve a poco. Forse a niente.

Marco Lorenzoni

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